Aglietti: l’uomo che lavora in silenzio

Aglietti: scopriamo chi è l’allenatore del Chievo

Lo scorso sabato il Chievo ha ottenuto il quarto successo di fila, portandosi in testa alla classifica di Serie B. Il merito va attribuito all’uomo che ha cambiato le sorti di questa squadra: Alfredo Aglietti.

Alfredo Aglietti: un veterano per la categoria

Empoli, Novara, Virtus Entella, Ascoli, di nuovo Entella, Verona e ora Chievo. Di acqua sotto i ponti il tecnico toscano ne ha vista passare nell’ingarbugliato, ma sempre affascinante mondo della Serie B. Risultati non sempre eccezionali, ma un’identità di gioco precisa, senza grossi fronzoli e volta al sacrificio di ogni singolo elemento. 

Il culmine della sua carriera da allenatore l’ha raggiunto nel giugno 2019, quando in poche settimane riuscì a portare il Verona in Serie A dopo aver ribaltato il risultato dell’andata nella finale playoff contro il Cittadella. Poi la mancata conferma in massima serie e l’occasione irrinunciabile di sedersi sull’altra sponda dell’Adige, subentrando in corso d’opera poco prima dello scoppio della pandemia.

Con il Chievo ha sfiorato la seconda impresa consecutiva, che gli sarebbe valsa lo scettro di “Mister promozione”, perdendo solo in semifinale playoff contro lo Spezia di Italiano, che poi si sarebbe meritatamente preso la prima storica salita in Serie A. Ma il lavoro paga e la società clivense non poteva far altro che rinnovargli la fiducia.

Aglietti: la forza delle idee

L’atipica preparazione alla nuova stagione è stata contrassegnata da nuove turbolenze, legate ad alcuni casi di positività all’interno della rosa che non hanno permesso alla squadra di disputare gare amichevoli prima degli impegni ufficiali. Tra gli ultimi giorni di agosto e la metà di settembre erano in programma diversi incontri, che fungevano da banchi di prova importanti, ma il destino avverso si è messo di mezzo.

Pronti, via e arrivano la prima e la seconda giornata di campionato, dove il Chievo raccoglie un misero punto, ma poi avviene la svolta. Nel giro di pochi giorni, Garritano stende Reggiana e Brescia con due gioielli, rivelandosi l’uomo chiave dello scacchiere di Aglietti e rilancia i ragazzi della Diga. A Monza, poi, ci pensa Djordjevic a mettere in cassaforte tre punti, mentre nell’ultima casalinga contro l’ostico Cosenza sono Leverbe e il solito Garrincha a prendersi la scena. Risultato? Quattro successi consecutivi, vetta conquistata a pari merito con Empoli e Frosinone e una fiducia collettiva che non si percepiva da tempo.

L’appellativo di equilibratore calza perfettamente ad Aglietti, capace di orchestrare al meglio un gruppo costruito a sua immagine e somiglianza, che segue i suoi dettami come fossero un mantra. Lo spirito di gruppo ritrovato già durante la “fase estiva” della scorsa annata ne è la conferma.

Tra mille difficoltà, con i riflettori puntati altrove, Aglietti studia e lavora dietro le quinte, cercando le migliori soluzioni da offrire ai suoi giocatori. Spesso, non servono grandi acclamazioni. Gli elogi non sempre sono necessari, anzi a volte rischiano di compromettere un buon percorso intrapreso. Per esprimere le proprie idee, a volte, basta un po’ di sana umiltà.