Brescia Bologna 3-4: quando non è solo calcio

Brescia Bologna 3-4: quando non è solo calcio, ma certi valori che collaudano una squadra vanno oltre schemi, pressing, marcature, ecc…

Mi piace spulciare tra i numeri e i numeri confermano: siamo una macchina da gol. 6 in 3 partite che si aggiungono a quelli del precampionato e a quelli della passata stagione da quando regna un certo Sinisa Mihajlovic.
Osservo anche che i 6 gol hanno 6 marcatori diversi e mi “ritorna in mente, bella più che mai” la cooperativa del gol di un Bologna che tutti ricordiamo con gran piacere.
Non si può non notare la profondità della panchina nel settore avanzato. Domenica cambiando, abbiamo buttato dentro Santander, Skov, e volendo avremmo avuto a disposizione anche un certo Mattia Destro.
Sono tanti e sono bravi e i numeri ne sono testimoni.
Però va ricordato anche che c’è stato un primo tempo. E va ricordato che alla prima volta che il Brescia ha buttato la palla di là ha fatto gol e poi l’ ha rifatto.

Brescia-Bologna: cosa c’è da migliorare?

E chi ha sbagliato?
Ha sbagliato il reparto difensivo: Denswill preso in mezzo tra due attaccanti ne battezza uno e la palla arriva sull’altro, mentre sul secondo, se lasci un uomo libero li, in serie A prendi gol 100 volte su 100.
Ha sbagliato il reparto intero, non si è scalato bene e le distanze sono ancora incerte. C’è da lavorare e anche tanto.
Vincere così è bellissimo ma riesce una volta ogni tanto e non tutte le domeniche trovi un Dessena in formato Cagnotto e non tutte le domeniche trovi uno scienziato in panchina che, sopra di 2 gol, inaspettatamente, continua a schierare 3 punte fino a che non becca il pari e, non contento, nel momento topico toglie il faro e inserisce un fanalino di una bici.
Mi si dice che Tonali avesse chiesto il cambio. La mia risposta è che anche Palacio lo scorso anno abbassava i calzettoni, ma qualcuno dalla panca si girava dall’altra parte. Questione di manico. Questione di personalità.

E infatti vinciamo noi!
7 in 3 con 3 partite insidiose, perché le neopromosse all’inizio sono sempre da corsa, sono tanta roba.
6 gol in 3 fanno paura a chi ti deve affrontare.
E ora venga la Roma, venga a giocare la sua partita, che noi di pressione, ora più che mai, ne abbiamo poca.
Abbiamo tanto da migliorare e dobbiamo ancora capire come girare questo centrocampo che domenica, arretrato Soriano e tolto un irriconoscibile Dzema, ha frullato assai meglio, ma l’ enigma mediano è ancora lungi dall’essere risolto.
Nel frattempo godiamoci gol punti e una squadra coi “maroni d’ acciaio”.

Mihajlovic e l’affetto della squadra: una storia bellissima

E per finire in bellezza, il pullman della squadra, una volta rientrato in città, si ferma su via Massarenti. Scende un’intera squadra di calcio con tanto di staff e a piedi si dirigono dentro l’ ospedale Sant’Orsola, sotto la stanza dov’è ricoverato Sinisa e cominciano a gridare: ” Dai Sinisa ale, dai Sinisa, ale dai Sinisa, ale ale ale…” ed è tutto molto bello!
Forza Miha 