Quando il ricordo si trasforma prima in tragedia e poi in vergogna

Volevamo raccontarvi della splendida vittoria del Cagliari sulla Fiorentina, dello splendido omaggio a Davide Astori, ma siamo costretti a parlare di una tragedia e della vergogna che l’ha circondata.

C’era tutto per poter parlare di tante cose positive e soprattutto di calcio: un Cagliari che nonostante le assenze e lo scetticismo iniziale riguardo la formazione iniziale, ha dominato la Fiorentina grazie ad un Joao Pedro ritrovato, ad un Ceppitelli mai così leader e ad un Cigarini mai così in forma, che ha addirittura sfoderato un gioiello da centrocampo, poi annullato. Potevamo parlare dello splendido omaggio al compianto Davide Astori, che ha unito come ormai accade da quel nefasto 4 marzo dello scorso anno, due tifoserie che lo hanno tanto amato e che in verità non si sono mai piaciute a vicenda, come quelle di Cagliari e Fiorentina.

Invece….

Invece, quello che è successo dopo è troppo forte a tal punto da far passare in sordina e far passare nel dimenticatoio tutto ciò che è accaduto 90 minuti prima.

Ho aspettato volontariamente un giorno in più per evitare di scrivere “roba pesante”, ma è impossibile fare diversamente.

Come ormai tutti sanno, Daniele un fratello rossoblu di 45 anni, ci ha lasciato pochi istanti dopo il gol del viola, colto da un infarto, su cui purtroppo non c’è stato nulla da fare nonostante i soccorsi immediati.

Fin qui, si tratta di tragedia. Purtroppo.



Ed è qui, che dopo essere passati dalla gioia alla tragedia, si è immediatamente passati dalla tragedia alla vergogna.

Delle merde provenienti dal settore ospiti, si delle merde che non il calcio ed il tifo sano non hanno nulla cui spartire, visto che i veri tifosi viola sono tutt’altre persone e non meritano di essere accostati a certa gentaglia, mentre il povero Daniele, ci stava lasciando mentre faceva una delle cose più belle cose che si possano fare nella vita, ovvero tifare e gioire per la propria squadra del cuore, gli dedicavano cori come “Devi morire”.

Il tutto di fronte a famiglia e amici, già colpiti dalla tragedia che si stava consumando.

Tutto ciò è inaccettabile e non ci sono punizioni esemplari che tengano.

Di sicuro gli atteggiamenti non si cambiano, soprattutto quelli di queste persone, che sicuramente ricorderanno bene ciò che è accaduto e lo avranno sulla coscienza (sempre che ne abbiano una), quando sarà il loro momento.

Ripeto, avrei voluto commentare una splendida vittoria, ma di fronte a tutto ciò è praticamente impossibile.

Ciao, Daniele.