Parma: la maledizione del vantaggio prosegue

Il Parma subisce l’ennesima rimonta: un campanello d’allarme per i tifosi!

Cagliari-Parma: sintesi highlights

Cagliari-Parma 2-1. Visto cosi sembra un risultato normalissimo, se non fosse per l’ennesima rimonta subita (brucia ancora come una ferita più che mai aperta quella contro la Spal).

Il Parma ieri non ha giocato, è semplicemente sceso in campo con undici ragazzi che in braghette corte e maglietta, complice il clima mite, correvano qua e là.  L’imperioso e provvidenziale stacco di testa di Kucka  al 40° sblocca il risultato sfruttando un cross del rispolverato Gobbi. Il gol di un centrocampista, però, è il segno di una gara incolore da parte degli attaccanti emiliani. Gervinho in particolare è apparso inutilmente  lezioso, il compagno di reparto Inglese visibilmente spento.   

La difesa ducale ha cercato di metterci una pezza facendo il possibile per contenere uno scatenato ed eccessivamente falloso Pavoletti, ma con scarsi risultati. La doppietta messa a segno dai sardi porta la sua firma. Vani i tentatvi del veterano Alves e del giovane re di Bastoni che presi singolarmente sembravano essere pienamente entrati in partita.  Alla lunga, l’assenza di una struttura difensiva ha fatto si che al primo minimo errore si subisse la peggiore delle sanzioni.  Il centro messo a segno dai padroni di casa al 66° rianima la squadra di Maran e lo stesso allenatore che fino a quel momento sentiva la panchina più che mai scricchiolare.  Con un Parma a dir poco apatico non c’è da restare sorpresi  che per il raddoppio si sia dovuto attendere fino all’ 85°. 

Interrogativi per D’Aversa: ma gli altri sono in squadra?

Oggi ho fin troppo paura a mettere mano allo scout della gara che non manca di ricordarci quanto poco possesso palla facciamo. Del resto, stiamo dando alla nostra squadra questo stile di gioco come imperativo assoluto, come dottrina insindacabile: non avrai atro schema all’infuori di quello. Peccato che questo funzioni solo come alibi per l’allenatore che se venisse intervistato dalla sottoscritta  dovrebbe rispondere a più di qualche domanda sull’assenza di cambi.

Oppure, nei pochi casi in cui son stati fatti, proverei a chiedere lumi sul perchè. O ancora interrogativi necessari a sedare la curisità di molti parmigiani: Sprocati , Diakhate e Machin ci sono solo sull’album della Panini?!? Siligardi non aveva neanche quindici minuti nelle gambe?!?!? O ancora, una domanda che puo’ sembrer banale: chiederei al mister quanto dura una partita. Mi sembra evidente che le consideri ben più lunghe di 90 minuti, altrimenti non si spiegano le tempistiche con cui effettua le sostiuzioni. 

Le preoccupazioni dei tifosi

Bisogna cambiare registro e smetterla di abbassare la guardia a prescindere dallo schema di gioco, dal mister, dall’avversario e da qualsiasi altro fattore. Inizio seriamente a credere che il pareggio con la Juve abbia esaltato in accezione negativa un organico che fino a quel momento aveva portato a casa risultati grazie all’umità, alla voglia di emergere dei singoli e al clima compatto e coeso dello spogliatoio.  Vedere l’ivoriano lamentarsi con D’Aversa, perchè chiedeva un po’ di sacrificio sull’1-0 è stato come vedere la mamma assecondare il figlio capriccioso solo perchè una settimana prima aveva preso 8 a scuola.

Nel Parma non ci devono essere secchioni, furbetti che vivono di rendita e asinelli, ma solo gente che abbia voglia di impegnarsi in egual misura e con costanza. 

A cura di Tatiana Salsi