Caro Chievo, la Juve è sempre la Juve

La partita di ieri sera tra Juve e Chievo si è conclusa 3 a 0 per i padroni di casa. Risultato di sicuro non sorprendente. Erano pochi i clivensi che si aspettavano di tornare a casa con qualche punto.

Settimana difficile per l’ambiente gialloblu

Il 18 gennaio era il giorno della speranza per tutto il mondo Chievo: la sentenza definitiva riguardante i tre punti di penalizzazione. E’ stata però una doccia fredda. I tre punti vengono riconfermati; si rimane a 8 punti in classifica. La speranza era che si potesse riavere quei maledetti punti che ci condannano all’ultimo posto e scavalcare quindi il Frosinone, a sole due distanze. Invece è andato tutto storto anche questa volta. Si riparte così, come ci eravamo lasciati a fine dicembre.

Juve-Chievo sotto la lente: la partita

Il Chievo entra bene in campo, non vuole farsi schiacciare troppo dalla Juve. Gli undici titolari (tra cui  non c’è Birsa, da poco partito per Cagliari per giocare di nuovo con il suo ex allenatore, Maran) ci mettono personalità. A volte però, soprattutto se giochi contro una squadra che si chiama Juve, questa non basta. Arriva quindi il primo goal di Douglas Costa. La Juve a questo punto controlla la partita, anche se il Chievo non rinuncia a giocare. Sullo scadere del primo tempo arriva però il raddoppio con Emre Can, su grande giocata di Dybala. In entrambe le azioni da goal, la difesa del Chievo pecca un po’ di superficialità.

Il secondo tempo si sviluppa sulla falsariga del primo. La Juve gioca, il Chievo fatica a trovare gli spazi. Arriva però una notiziona: Ronaldo sbaglia il suo primo rigore in Italia. O meglio, è Sorrentino a fare una grandissima paratona. Il portiere del Chievo, classe 1979, dimostra ancora una volta di essere tra i migliori in serie A. Una sicurezza. Meggiorini spreca poco dopo l’occasione per tentare di riagguantare la Juve e a questo punto la Signora chiude i giochi con un goal di testa di Rugani (con la difesa del Chievo a bersi un tè caldo).

Il Chievo e i vecchietti, una sicurezza

Le squadre moderne puntano tutte su giocatori giovani, promettenti. Al Chievo questa politica non piace particolarmente. Da sempre, infatti, ha preferito fare affidamento sui “vecchietti”, che sicuramente hanno più esperienza. Nonostante l’andamento di questo campionato, non particolarmente entusiasmante per il Chievo, una certezza c’è e sono loro. Penso a Pellissier e a Sorrentino. Senza di loro sicuramente la situazione sarebbe ancora più tragica. Il primo è il più grande motivatore e tifoso clivense, colui che ci mette sempre anima e cuore, il secondo è quello che ci ha difeso la porta compiendo miracoli e salvando numerose partite. Davanti a tanta grinta e cuore non posso dir altro se non grazie e, naturalmente, chapeau.

Altro giro, altra battaglia

Il Chievo si prepara così per la prossima partita contro la Fiorentina. Sarà un’altra battaglia. I giocatori sono consapevoli che da questo momento in poi è necessario provare a fare punti con chiunque, non bisogna guardare in faccia più nessuno. Attendendo anche come si muoverà il presidente Campedelli sul mercato, nel frattempo aspettiamo di vedere cosa combineranno i gialloblu nelle prossime settimane. Fingers crossed.