Filippo Melegoni: un jolly da conoscere per il Grifone

Filippo Melegoni: 21 anni, gioiellino italiano

È partita così l’avventura di Filippo Melegoni al Genoa con un post dal suo profilo Instagram:

Inizia un nuovo capitolo. Con un club come il Genoa che è storia, cuore, passione. In una città che vive di emozioni. Non vedo l’ora di iniziare questa nuova avventura, ringrazio il Genoa per aver creduto in me. E un enorme grazie all’Atalanta che è parte della mia vita: la mia città, i tifosi, il club che mi ha cresciuto. Una realtá che mi ha dato tanto a cui saró sempre grato. Ora c’è una nuova sfida e sono pronto per iniziare. Forza Grifone! “.

Filippo Melegoni: carriera e caratteristiche tecniche

Nato a Bergamo il 18 febbraio 1999. Centrocampista cresciuto nelle giovanili dell’Atalanta. Dal 2018 in prestito al Pescara dove ha collezionato 26 presenze ed una rete. Ha giocato in tutte le nazionali giovanili del nostro paese, con una presenza in Under 21 e un goal. Ancora prima aveva giocato 7 partite in Under 20, 28 in Under 19 (4 reti), una in Under 18 e 29 in Under 17 con all’attivo 3 segnature. 

In serie B con il Pescara  (ecco la storia del Delfino) si è distinto per 25 presenze, 1 goal e 4 assist.

Giocatore completo, piede destro che può occupare tutti i ruoli della mediana. Dotato di una buona visione di gioco, un’eccellente eleganza nei movimenti e una discreta padronanza nel gioco aereo, nonché un ottimo tiro dalla distanza.

Fillippo Melegoni: ruolo

È sopratutto una mezzala di qualità che se messo in condizione può sfruttare le sue doti offensive con incursioni in area avversaria. Meno bravo nel ruolo di interdizione e rottura del gioco dovuto al fisico longilineo non proprio robusto.

Jolly del centrocampo Filippo può anche giocare come vertice  basso e come vertice alto dello scacchiere. Le sue qualità di palleggio e di visione di gioco gli consentono di giostrare sulla mediana o anche in posizione più arretrata.

Un infortunio con l’Under 20 nel marzo 2019 ha portato alla rottura del crociato anteriore del ginocchio destro che lo ha tenuto lontano dai campi da gioco per diverso tempo, minando la sua ultima stagione in riva all’Adriatico, centellinando le presenze sul rettangolo verde.

Nel Genoa di Maran

Il ragazzo ha talento e prima del grave infortunio era considerato una delle maggiori promesse del calcio italiano. Agli inizi in maglia biancazzurra già dava l’impressione che nella serie cadetta fosse solo di passaggio. L’anno scorso in Abruzzo, però, ha giocato spesso entrando a partita in corso, dovuto sopratutto alle sue condizioni fisiche, ancora un po’ precarie. La giovane età gli permette comunque una buona graduale ripresa senza esagerare nel forzare troppi i tempi.

Se tornerà ai livelli di prima potrebbe essere un ottimo innesto per il Grifone, che lo ha preso in prestito biennale con diritto di riscatto. Nello scacchiere di Maran parte dalla panchina, ma con il tempo potrebbe mettere in difficoltà il tecnico di Trento nelle sue scelte, visti anche gli uomini messogli a disposizione nella mediana.