Come giocherà l’Inter di Conte? Un 3-5-2 di movimento, grintà ed intensità!

Inter-Lecce è ormai alle porte, andiamo ad analizzare l’Inter che sarà e che vedremo per l’intera stagione

Il mercato è ancora in fermento, chiuderà solo dopo la seconda giornata di campionato, quindi ci saranno ancora delle novità interessanti da qui alla fine.

Icardi-Inter: com’è la situazione?

In casa nerazzurra si lavora soprattutto sul fronte delle uscite.

Il nome più caldo resta sempre quello di Mauro Icardi. L’argentino continua ad essere il sogno di Juventus, Roma e Napoli, ma i giallorossi potrebbero essere favoriti nella corsa al bomber rosarino visto l’interesse dei nerazzurri per Dzeko, e perché no, anche Kolarov.

La base d’asta è 70 milioni di euro. Marotta non è intenzionato a fare sconti a nessuno.

Inter mercato in uscita: chi deve partire?

Con la valigia in mano anche Joao Mario, prossimo a lasciare Milano.

Resta da capire quale sarà il futuro per altri due giocatori in rosa: Borja Valero e Dalbert.

Il primo era richiesto dalla Fiorentina, ma il ritorno di un altro ex viola (Badelj) potrebbe bloccare il trasferimento dello spagnolo.

La posizione dell’esterno brasiliano resta sempre più in bilico. Saranno bastate delle prove convincenti in amichevole per convincere Conte? Il tecnico ne ha tessuto le lodi, è vero, ma la promozione di Di Marco che sembrava destinato a partire, come vice Asamoah sembra di fatto tagliare fuori Dalbert da un posto in rosa.

Inter: quale sarà l’ultimo colpo?

Sul fronte degli arrivi resta confermato l’interesse per Dzeko e si lavorerà per un centrocampista di qualità: Milikovic-Savic della Lazio e Rakitic del Barcellona sono i papabili. Ma occhio a qualche new entry last second.

Come giocherà l’Inter di Conte?

Si parte dal rodatissimo 3-5-2 tanto caro al tecnico leccese.

Tra i pali ovviamente Handanovic, capitano anche questa stagione. Difesa formata da Godin, De Vrij e Skriniar. A centrocampo confermatissimo Brozovic in cabina di regia. Accanto a lui, da mezz’ala, dovrebbero agire Sensi e Barella, ma occhio al mercato. Sugli esterni certo di una maglia da titolare Asamoah sulla sinistra, ballottaggio a destra tra Candreva e Lazaro. Attacco formato da Lautaro Martinez e Lukaku.

Dato un occhio alla possibile formazione andiamo a vedere qualcosa più nello specifico.

Ricordo ancora le prime parole in nerazzurro di Antonio Conte. Il giorno della presentazione. Dettò i dogmi di quello che sarebbe stato il suo lavoro: sudore, sacrificio e disponibilità.

“Solo attraverso il sudore e il sacrificio si possono ottenere dei risultati”.

Tanto, tantissimo lavoro per inculcare ai suoi giocatori i dettami tattici del suo pensiero calcistico.

Se la fase di preparazione si può riassumere con quelle tre parole, ciò che ci aspetta in campo in questo campionato si può riassumere con queste altre tre: movimento, grinta ed intensità.

Andiamo a vedere nello specifico che Inter sarà.

  • Movimento: la manovra deve essere quanto più corale possibile.
    Il gioco passerà dai piedi dei quattro a ridosso del portiere. I tre difensori, più Brozovic, che avranno il compito di iniziare la fase di gioco.
    Il compito più importante lo avranno gli esterni. Saranno loro il fulcro di questa nuova Inter.
    Asamoah da un lato e Lazaro o Candreva dall’altro dovranno farsi trovare alti e attaccare lo spazio in profondità in fase di possesso, e accorciare sulla linea dei difensori in fase di non possesso.
    La manovra di Conte predilige l’ampiezza. I giocatori dovranno essere bravi a ritagliarsi gli spazi. A trovare l’inserimento giusto e il tempo del passaggio perfetto. Tutti dovranno supportare la manovra, in modo da scardinare le difese avversarie e portare superiorità nella metà campo avversaria.
    La fase difensiva verrà curata anche dai centrocampisti, che saranno costretti a scalare in caso di necessità a supporto dei tre centrali di difesa.
  • Grinta: si è già visto in queste primissime amichevoli. La squadra deve avere polso e costanza. I giocatori devono buttarsi a capofitto su ogni pallone. Cercare di vincere ogni contrasto. Bisogna andare sul pallone decisi.
    Il tecnico chiede ai suoi un duro lavoro. Ha già martellato i ragazzi in questo precampionato, sfinendoli quasi sia fisicamente che mentalmente. Ognuno di loro avrà un compito ben preciso. Dei movimenti già provati e riprovati in allenamento. Tutti dovranno recitare la stessa parte e far sì che nulla sia lasciato al caso. Non ci sarà spazio per l’interpretazione. Pena l’esclusione dalla formazione titolare. Antonio Conte è un sergente di ferro. Un indemoniato dentro l’area tecnica. Sarà lui a dettare il tempo ai giocatori in campo. E siamo già sicuri, da quel poco che abbiamo visto, che scenderanno sempre in campo con la cattiveria giusta.
  • Intensità: un vecchio motto diceva “chi si ferma è perduto”. Bene, può valere la stessa cosa in questa nuova Inter. “Chi si ferma rischia di mettere in difficoltà un compagno, un reparto e addirittura il risultato”. Il lavoro dei ragazzi in campo deve essere perfetto.
    Il meccanismo deve funzionare senza impicci. I tre dietro vanno coperti alla perfezione con i tagli, le diagonali e gli inserimenti degli uomini a tutta fascia.
    In queste primissime uscite si è visto sia del positivo, che del negativo. Si è visto il pressing asfissiante sui portatori avversari, ma complice anche il carico di lavoro pesante, alcuni sono sembrati un po’ impacciati con questo metodo di gioco.

Al gioco di Conte servirà del tempo

Come ogni cambiamento. Come ogni cosa nuova bisogna avere pazienza. Questa squadra ha bisogno di tempo per poter crescere e diventare grande. Passo dopo passo, e magari errore dopo errore.

Il nostro auspicio è che questi ragazzi arrivino già rodati al primo appuntamento stagionale, ma tante cose vanno ancora limate e sistemate per bene.

Molte cose, sia negative che positive, le vedremo solo quando questa squadra comincerà a giocare per qualcosa che vale più di un trofeo estivo. Quando si comincerà a giocare per i tre punti o per un passaggio del turno in coppa.

Alcuni giocatori hanno dimostrato di aver già assimilato i concetti base del tecnico, si può pensare all’esplosione di Sebastiano Esposito, il ragazzino della primavera che ha fatto innamorare noi tifosi e Antonio Conte, che molto probabilmente lo aggregherà alla prima squadra, inserendolo nel lotto degli attaccanti.

Bisognerà concedere del tempo a Milan Skriniar, parso parecchio indietro rispetto ai compagni di reparto. Speriamo sia solo un problema di condizione fisica, perché è sembrato quello più in difficoltà in queste prime uscite pre campionato. Di certo imparare in così poco tempo i movimenti della difesa a tre non è facile, quindi è giusto andare con i piedi di piombo.

Stesso discorso riguarderà l’attacco. Tolto il giovanissimo Esposito alla prima di campionato nessuno di coloro che comporrà il reparto avanzato ha disputato l’intero ritiro con la squadra. Lautaro Martinez è arrivato pochi giorni fa, proprio come Lukaku, Politano è stato costretto allo stop per infortunio e chissà se arriverà Dzeko…

Sognare non costa nulla, ma occhio a farlo troppo in grande

L’Inter di quest’anno non ha l’obbligo di tornare a vincere, sia chiaro. Non cominciamo a fare sogni impossibili o voli pindarici.

Questa squadra potrà regalarci delle soddisfazioni. È tutto una scommessa pericolosa, rischiosa e parecchio ambiziosa.
Abbiamo un tecnico che gioca per vincere, una società che vuole crescere e ha voglia di tornare grande e tutto ciò che, al momento, è stato fatto fuori dal terreno di gioco a confermato questa volontà dirigenziale di riportare l’Inter ai vertici.

L’operato di Marotta è stato strepitoso, ma è altrettanto strepitoso il lavoro fatto da Suning sia in sede di mercato, che nel marketing. Questa squadra oggi è solidissima e con un futuro radioso. Cosa che in altri lidi si sognano. Cosa ci manca? Tornare a vincere. Alzare un trofeo. Iniziare un nuovo ciclo.

Gli ingredienti ci sono tutti, la parola passa al campo e al 3-5-2 di mister Conte. Riusciranno i ragazzi ad accontentare le richieste del nuovo tecnico, o sarà lui che dovrà ovviare e correre ai ripari cambiando modulo e affidandosi più alle caratteristiche dei calciatori in rosa?

L’upgrade è stato fatto, al momento non ci resta che aspettare speranzosi e goderci questo nuovo campionato.

Noi tifosi ci siamo. Abbiamo confermato la nostra voglia di essere protagonisti in massa. Adesso tocca a voi!