Crisi-Milan: nel disastro annunciato si salvano solo i tifosi

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Per i tifosi del Milan inizio shock di stagione: mai così male dal 1938/1939. Su chi ricadono le responsabilità di questo momentaneo fallimento?

Che dire di questo Milan? Da cosa partire per descrivere tutte le problematiche legate alla situazione in cui versa il club di via Aldo Rossi?

Abbiamo già parlato prima di Milan-Fiorentina della crisi dei rossoneri,ma come si fa a non parlarne di nuovo? 

Milan-Giampaolo: rischio esonero per la scossa

Crisi Milan: 6 punti in 6 partite! 2 vittorie e 4 sconfitte! Inizia il processo ai rossoneri. Prassi vuole che il primo ad essere messo in discussione quando le cose non girano sia l’allenatore. Ecco come Giampaolo, descritto come “un maestro di calcio” non più di due mesi fa, oggi si sia invece trasformato, nell’opinione comune, nel mister di provincia. Di lui si ricordano gli esoneri di Catania, Cesena e la fuga da Brescia.
La domanda da un milione di dollari a questo punto non può che essere: sarebbe utile un suo esonero a questo punto della stagione?
La necessità della cosiddetta “scossa” tanto osannata dai detrattori di Giampaolo per motivarne un suo allontanamento, quale reale effetto sortirebbe?
Il primo, davanti a tutti, ritrovarsi una squadra che pare già confusa.
E poi ci sono alternative disposte ad accettare la guida di una squadra in queste condizioni?
L’allievo di Galeone ha le sue responsabilità!
A cominciare dall’inserimento a rilento dei nuovi acquisti nelle file della squadra, giustificato dal mister in quanto “bisognosi di comprendere i meccanismi di gioco”. Risultato: alcune scelte risultano inspiegabili.
Senza entrare nel mero tecnicismo, definire coraggioso l’innesto di Bonaventura (dopo 10 mesi di inattività, in un campo ostico come quello di Torino) sembra eufemistico.
Così come lo è l’inspiegabile feticismo per Suso in questo inizio di stagione, provato in tutte le salse, ma mai in quella che meriterebbe al momento: la panchina.

Milan: una squadra senza carattere

In generale, l’indolenza della squadra pare inoltre riflettere il carattere non proprio vivace del suo comandante: è impietoso in tal senso il paragone con l’impatto avuto da Conte nello spogliatoio dei cugini nerazzurri.
Gli undici scesi in campo prima a Torino e poi a San Siro contro la Fiorentina hanno infatti evidenziato una squadra molle, incapace di gestire il vantaggio contro i granata. Addirittura senza reazione ai gol dei viola, in cui l’unico sprazzo di luce è stato rappresentato da Rafael Leão, che oggi è l’unico acquisto promosso del mercato appena concluso.

Crisi Milan: Boban-Maldini e le scelte di mercato sbagliate

Nondimeno una fetta di colpe è infatti da addossare al duo Boban-Maldini, ultimi di una serie di figure societarie succedutesi nel corso degli ultimi anni, responsabili di squadre allestite seguendo gusti e pensieri differenti. Risultato? Campagne acquisti poco coerenti tra loro, giocatori presi per moduli non più attualmente utilizzati. Ne segue una serie di interpreti schierati fuori ruolo e non adatti per caratteristiche alle filosofie di gioco di Giampaolo. In linea con quanto appena detto, gli acquisti dell’ultimo mercato, oltre a non aver infiammato la piazza, non sembrano nemmeno aver alzato particolarmente il livello di partenza della rosa.
Se la ratio doveva essere, seguendo le parole di Maldini, quella di comprare giovani talentuosi affiancati da giocatori d’esperienza, dove sono i secondi? Chi ci si aspetta si carichi i compagni sulle spalle nei momenti di difficoltà per evitare che la squadra si sciolga come neve al sole come fatto a Torino?

Singer come Thohir: presenza di facciata

L’ultima porzione di responsabilità non può che essere addossata alla proprietà, la cui assenza è legittimamente percepita dall’ambiente come poco attaccamento alla piazza. A tal proposito, qualcuno dica a Singer Jr che non basta presenziare sporadicamente alle partite per poi sparire al fischio finale come un Thohir qualunque.
Insomma, la coreografia della Sud “Presidente bocciato: assente ingiustificato” dedicata a Berlusconi nel 2010, pare più che mai attuale.

Se la proprietà non è presente, il suo emissario Gazidis pare chiuso in un silenzio che, data la situazione, risulta assordante. Il dubbio più ricorrente che si legge nei suoi riguardi è: ma questi famosi sponsor per cui è stato ingaggiato a suon di milioni, li starà portando?

In conclusione il Milan di oggi, le cui valutazioni non positive di inizio stagione potrebbero sì risultare premature, ma i cui presupposti parrebbero giustificare i cattivi pensieri, sembra entrato nel circolo vizioso per cui la mediocrità della rosa non permette il raggiungimento di risultati sportivi e quindi economici, e così via.

In questa spirale di negativismo, l’unico aspetto positivo è rappresentato dai tifosi, sempre presenti in gran numero in quello che sembra sia ancora per poco la casa dei rossoneri.

A cura di Riccardo Caselli

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