Giampaolo, Montella e Suso: i fantasmi di un groviglio o caso-Milan

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Giampaolo Milan esonero: dalle parti di Milanello suonano già le campane di altri nomi. Si dice Spalletti o Ranieri. Sarà Montella, l’ex a vendicarsi del Milan? Non sarà che il Milan da qualche anno a questa parte lavora male?

Pensare che una società seria alla sesta di campionato pensi a un esonero fa ridere. Se poi il nome è quello glorioso o ex glorioso del Milan, ancor di più. Il suono del vecchio San Siro, che sembra destinato a morire, è ancora più tuonante.

Prima prendevamo in giro l’Inter di Moratti per licenziamenti, acquisti errati e zero successi. Adesso dobbiamo canzonare noi stessi. Cambiano uno o due allenatori all’anno. Coach che sono amatoriali o giù di lì. Vincitori di pochi trofei, improvvisati maestri di calcio, mistificati allenatori manager.

Insomma una ridda di principianti o simili che, escluso il valore umano e calcistico, devono o dovevano crescere. E Giampaolo Marco è solo l’ultimo di questa schiera.

Giampaolo e l’etichetta del maestro che non piace alla stampa: un po’ come Therim

Presentato con l’etichetta di maestro di calcio, sulla base di un biennio buono con la Sampdoria, il caro Giampaolo si sta ficcando in un vicolo cieco: ipostatizzazione su un modulo; giocatori-prediletti; gioco scarso; pochi occasioni da goal. E nel caso di Giampaolo al Milan, poco carisma e controllo dello spogliatoio. In questo momento la situazione, vuoi anche per la coincidenza con la sconfitta contro il Torino, è simile al caso Therim. E altra analogia: anche Lui, l’imperatore non era amato dalla stampa. Che non a caso lo fece fuori.

Le conferenze stampa di Giampaolo non sono per certo quelle frizzanti e ironiche di Gattuso. Ma non per questo un allenatore va criticato. Giampaolo proprio come il precedente turco non ama dialogare con la stampa e lo si vede. Non a caso in ogni sua uscita c’è sempre un’analisi spezzettata e non dispiegata. Pochi gli indizi di formazione e di critica alla società. In sostanza, così è difficile, scrivere di qualcosa o qualcuno. E fin qui può anche essere un bene per proteggere l’ambiente fatto di ragazzi giovani e ancora acerbi. Il problema diventa quando alla stampa devi giustificare le sconfitte, le prestazioni semi-decenti e l’insistenza su alcuni giocatori scarichi. Non so potremmo citare il caso Suso…Mi vien da pensare.

Ed ecco già che Giampaolo diventa da maestro di calcio a …uno matto o strampalato o un perdente. Etichette, sempre solite etichette all’italiana. Ed ecco che se ti fai nemica la stampa di Milano, rischi grosso. Se poi, non vinci, tutto diventa facile. Infine, sui social, ci si mettono i tifosi: vattene, #eracolpadigattuso, “maestro” ecc…

Giampaolo Milan esonero: possibile già contro la Fiorentina?

In questo caso, dalle parti di Milano, accade una cosa sola: domenica sull’0-1 della Fiorentina pioveranno fischi a manetta. Domenica sera Giampaolo sulla croce e forse sarà mandato via. Questa è l’ipotesi negativa.

Poi c’è anche quella positiva che tutto fila liscio, il Milan gioca con qualità e si riprende dalle due sconfitte.

Ora, certamente contro il Torino, dopo la bella mezz’ora stile Giampaolo, il Milan s’è perso per l’ennesima volta durante i 90′ minuti. Se ben ricordate, già Rino aveva rilevato come una delle caratteristiche negative di questo gruppo fosse proprio la mancanza di carattere. Focus su cui lo stesso Rino psicologo s’era concentrato e fissato di risolvere. In parte c’era riuscito con le vittorie contro grandi squadre e con una verve finalmente da Milan: pungenti, aggressivi, ben chiusi in difesa e pronti a ripartire. Un cocktail non da bel gioco, ma ad ogni modo interessante. I mesi di Gattuso hanno visto un derby vinto, partite contro Juve, Napoli, Roma e Arsenal fatte di convinzione e quadratura. Una base da cui partire per il futuro. Ma, anche qui, stop all’ideazione troppo restrittiva di Gattuso e nuovo ciclo.

Il problema di Montella era che sorrideva troppo davanti alle sconfitte. Giocava troppo palla. Provava mille soluzioni e giocava male. Anche qui, dimenticando la vittoria in Supercoppa contro la Juve e le dignitose partite nei derby e nell’anno della precedente gestione. Ma la lista potrebbe andare indietro all’infinito fino alla gestione Allegri addirittura.

Ma, senza dilungarsi troppo, torniamo a noi. Insomma il passato recente lo conosciamo e conosciamo i numeri. Conviene davvero esonerare Giampaolo? Ha senso? Per prendere chi?

Giampaolo: i possibili sostituti

Si vocifera che i nomi siano quelli di un vecchio pallino del Milan, Luciano Spalletti o di un “veterano delle panchine in A”, Claudio Ranieri o perfino il ritorno del sempre amato Rino Gattuso. Insomma tre nomi che, a prima impressione, non possono risolvere il problema di fondo: uno scheletro, un’impostazione e una forma di base che dicasi squadra.

Potrebbero essere la classica scossa, con stesso effetto del dopo-Montella, ma nulla più. Quindi un medico che tampona la ferita, rimette in circolo il sangue, ma non sa trovare la cura definitiva. Questo perché la cura non è nell’allenatore.

Che poi a ben vedere, se davvero il Milan sia a corto di finanze dispendiose, la soluzione per evitare altri esborsi economici sarebbe il ritorno di Gattuso. Ora, sentimentalmente ci potrebbe stare. Ma allora tutti i ragionamenti estivi sul gioco, sul pressing e su una quadra più da Milan andrebbero a decadere.

In caso contrario l’assunzione di Ranieri o Spalletti implicherebbe soluzioni tampone e ricostruzione di un nuovo progetto il prossimo anno. Con altro allenatore, altri giocatori, altre idee e forse altri dirigenti.

Milan: acquisto Arnault

E addirittura, forse, di nuovo, un altro closing. Perché gira da qualche voce dell’ambiente che Elliott potrebbe cedere la società ai francesi. Quindi, nemmeno a dirlo, altro giro di giostra. E per i tifosi chissà quando arriverà la stabilità societaria…Inutile dire che sarebbe un altro strazio di sogni e di allucinazioni.

E tutto questo bel giro di parole per dimostrare che in una situazione societaria così instabile, davvero è difficile pensare che la sola colpa sia Marco Giampaolo.

Ma il destino vuole che il passato a volte si possa vendicare e quindi domenica Montella (se non ricordo male cacciato ai primi di novembre) torni a San Siro a dimostrare che qualcosa non va nella società Milan, non nei suoi sorrisi spaiati davanti alla stampa.

Giampaolo Milan esonero: speriamo di no comunque vada, perché altrimenti lo strazio ricomincerebbe. Il Milan come gloriosa società calcistica deve tornare a lavorare come prima. nulla di più semplice. Quindi, continuità di dirigenti, idee, allenatore, giocatori e progetti.

Chiudiamo con una postilla rivolta all’ex presidente: davvero ha venduto la sua creatura a un acquirente affidabile?

 

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