Ciccio Caputo: non è mai troppo tardi

Ciccio Caputo, il bomber di periferia fa goal in Nazionale

Quella di Ciccio Caputo è una storia di altri tempi, citando De Gregori “quando si correva per rabbia o per amore” ….

La carriera di Ciccio Caputo tra i campi di periferia

Classe 87 da i primi calci nel campionato dilettantistico pugliese prima al Toritto e poi all’Altamura suo paese natale. Finché non viene notato dal Noicattaro militante nel ormai vecchia C2. Grazie ai suoi 11 goal approda al più quotato Bari. Una vita in provincia la sua, con i biancorossi rimane 6 anni, nel inframezzo due prestiti a Salerno e Siena. I galletti una volta saliti in serie A, nonostante le sue 36 reti, lo cedono alla Virtus Entella. Il numero nove è un ragazzo dalla scorza dura, non si arrende per raggiungere quel traguardo di consacrarsi in pianta stabile nel calcio che conta. Così anche in Liguria comincia proprio da dove aveva finito, andando a bersaglio per ben 35 volte in due stagioni. Nel estate del 2017 arriva la svolta della sua carriera approda nel Empoli del presidente Corsi e con Andreazzoli in panchina. Conquista al primo colpo subito la massima serie e il titolo di capocannoniere con 26 centri. L’anno dopo i toscani vivono una stagione travagliata e non riescono ad ottenere la salvezza per un soffio, perdendo 2-1 a San Siro con l’Inter nel ultima giornata di campionato. Ma il buon Ciccio con le sue sedici marcature entra nei pensieri di De Zerbi che lo vuole con se a Sassuolo …. e qui inizia un’altra favola dove i campi di terra nella periferia pugliese sono soltanto un bel lontano ricordo ….

Ciccio Caputo: caratteristiche tecniche

Ambi destro, attaccante di movimento piccolo e veloce con un fiuto del goal sotto porta come pochi. Dotato di buona tecnica e precisione nel tiro, è anche rigorista, difficile da fermare nel uno contro uno nei piccoli spazi. In Emilia con Berardi, Đuričić e Boga ha trovato un connubio perfetto. Tanto che oggi la sua esultanza, simulando la bevuta di un boccale di birra, in onore al birrificio di famiglia, è diventato un gesto abituale imitato dai bambini che sognano una carriera alla Ciccio Caputo ….

Quel sogno che comincia da bambino
e che ti porta sempre più lontano
non è una favola ….

Ciccio Caputo in Nazionale

Fin quando non arriva la notte di mercoledì 7/10 stadio Artemio Franchi di Firenze, Italia Moldova. Con il numero 19 fa finalmente il suo esordio con la maglia della nazionale. Alla tenera età di 33 anni è il più anziano debuttante degli azzurri. Al ventottesimo del primo tempo, scatta sul filo del fuorigioco ed è lesto a raccogliere un assist di Biraghi, firmando il raddoppio a pochi passi dal portiere avversario. Non tradendo la prima sfoderando uno dei suoi colpi preferiti: letale in velocità attaccando lo spazio. Impossibile fallire l’appuntamento per uno che ha il goal nel dna.

In un mondo dove i milioni di euro hanno ammainato le bandiere, per fortuna il nostro calcio ci regala ancora storie di uomini che furono: come Hübner, Protti e per l’appunto la favola moderna di Francesco Caputo. Una favola dove ora tutti aspettano il proseguo nei prossimi europei, sperando di ripetere le gesta delle notti magiche firmate Totó Schillaci, magari con un finale diverso. Nel frattempo Ciccio va avanti per la sua strada …. bevi e scola a suon di reti …..