Inter-Lazio: che cinquina quella nerazzurra

Inter-Lazio: la squadra di Conte batte anche la Lazio grazie a D’Ambrosio e ora fa davvero paura! I tifosi in delirio!

Inter-Lazio: primo tempo

L’Inter c’è e si vede, non solo per il grande pubblico sempre presente a San Siro(quasi in sessantamila di mercoledì sera) ma soprattutto per i suoi risultati. Battuta anche la Lazio con una formazione “inedita”: fuori Sensi, Candreva, Asamoah e Lautaro Martinez e dentro Vecino, D’Ambrosio, Biraghi e Politano. I nerazzurri partono più tranquilli rispetto alla partita col Milan fatta di un continuo pressing alto ma dominano lo stesso in possesso palla e occasioni create. Lukaku è più preciso nelle sponde e nei contrasti e offre ai suoi compagni la possibilità di salire e tirare in porta. Ottimo Biraghi che sulla corsia di sinistra non fa rimpiangere Asamoah e spesso punta l’uno contro uno per poi mettere dei palloni in mezzo. Proprio da un suo cross sul secondo palo nasce il goal di D’Ambrosio(l’uomo spesso e volentieri della provvidenza) che sovrasta uno Jony non in giornata. L’Inter segna e poi, purtroppo, si siede e concede un po’ di campo agli avversari. La Lazio, priva di immobile per scelta tattica con caicedo al suo posto, prende coraggio e costringe Handanovic a importanti parate su Correa e Bastos. Primo tempo che si conclude sul punteggio di 1 a 0 per i ragazzi di Conte, anche se un pareggio, evitato solo per i due miracoli del capitano neroazzurro, sarebbe stato più giusto.

Inter-Lazio: secondo tempo

L’Inter rientra con gli stessi undici e ritrova sicurezza e possesso palla e per venti minuti buoni, grazie ad un Barella strepitoso, nasconde la palla agli avversari. È proprio l’italiano che sfiora il goal: stop preciso che lo mette di fronte a Strakosha, il quale lo ipnotizza e para la conclusione, forse troppo addosso, dell’ex centrocampista del Cagliari.
L’Inter inoltre dopo un’azione fatta di tacchi, dribbling e cambi di gioco crea l’occasione più bella della partita che purtroppo grazie ad Acerbi prima e Strakosha dopo negano il goal a Vecino e Politano. Il centrocampista sudamericano, peggiore in campo per l’Inter, lascia poco dopo il posto a Sensi che entra subito in partita rubando palloni a centrocampo e gestendo la manovra insieme a un Brozovic sempre più padrone del centrocampo interista. Nel finale c’è spazio anche per Lautaro e Sanchez. L’argentino entra in campo troppo nervoso(probabilmente a causa dei 5 minuti abbondanti a bordo campo prima di entrare) e si procura un giallo più che evitabile, il cileno invece sta entrando pian piano in forma e nei meccanismi di gioco di Conte e potrà dare una grande mano ai suoi in futuro.

Inter che vince e convince, ma siamo solo a metà del tour de force

Dopo il derby arriva un’altra vittoria molto importante contro una squadra sempre ostica per i neroazzurri. L’Inter gioca con tranquillità, a volte troppa, e non concede tanti spazi ai suoi avversari. Inzaghi ha poco da recriminare sugli episodi della partita che ha visto la capolista, per quasi tutti i 90 minuti, padrona del campo. L’allenatore della Lazio ha forse qualche colpa sullo scarso rendimento dei suoi, soprattutto quando decide, sotto di un goal, di togliere sia Milinkovic sia Caicedo. L’inter grazie alla sua retroguardia fa quattro clean sheet su cinque partite. Difesa solida e rocciosa che non permette agli avversari di creare troppe palle goal. De vrij il migliore in campo: sicurezza, anticipi e gestione dell’uscita dal pressing da 10 e lode per l’ex Lazio. Conte inoltre può dirsi soddisfatto anche per il rendimento dei  suoi “non titolari” Biraghi, D’Ambrosio e Politano che hanno contribuito e non poco alla vittoria dell’Inter.
Sabato pomeriggio l’Inter se la vedrà con la Sampdoria e anche a Marassi saranno necessari i tre punti per dimostrare continuità e racimolare punti preziosi.
Poi settimana prossima Barcellona e Juventus, non proprio due squadre qualunque, nelle quali si valuterà l’operato e la vera forza della squadra di Conte. L’Inter è appena all’inizio ma non sembra voler concedere nulla alle avversarie. Forza ragazzi, non si dice ancora, ma qualcuno inizia a crederci davvero.