Non è stata una Romanaccia, ma una Rometta!

Inter-Roma 1-1. Termina il penultimo posticipo prima di Pasqua. Non è stata una Roma esaltante, né una Romanccia inguardabile. Si torna da Milano con la saccoccia mezza piena.

Inter-Roma: una Rometta

Insomma una Rometta. Una squadra che non strafà, nè che fa danni o peggio schifo. Si presenta a Milano con dignità, soffre un po’ l’Inter, lo infilza e infine lo contiene. Diciamo un tipico format Ranieri. E ci accontentiamo, perché a Parma, grazie al cielo, il Milan non torna a casa con i 3 punti; i cugini ormai non sanno più chi sono e confidiamo nel Napoli, suvvia. Il colpaccio con la vittoria di ieri sarebbe stata la sorpresa bella di Pasqua, ma vabbè, pazienza. La strada è buona.

La magia del Faraone

E’ buona, perché dall’infermeria la Roma riprende i pezzi proprio in questa volata finale. Ieri Under ancora non stava bene, ma se riprende a correre come sa lui, so’guai per gli altri. E’ positivo che uno degli uomini da noi visti come positivi da inizio stagione, ieri s’è preso San Siro per qualche secondo. Lui che è un ex. Ma cosa si è inventato? Quell’accentrarsi, puntare D’Ambrosio, scappargli via e mettere una sfilettata che nemmeno il super sloveno può arrivarci. Ma che tocco da biliardo ha questo ragazzo! Speriamo che non si fermi più.

E’ interessante vedere un Dzeko, che forse lì il prossimo anno ci giocherà, muoversi come sa fare lui, lottare, far la sponda ed essere propositivo. Questo gigante altalenante spesso ce fa soffrire, ma come si fa a non volergli bene per la generosità.

C’è, ancora, di buono che la difesa non sempre, ma regge: la coppia Jesus-Fazio che si sta riprendendo e che grazie al centrocampo, ha saputo contenere le veementi ripartenze dell’Inter.

Quei due là in mezzo…

La nota NO è oltre al mezzo risultato, l’atteggiamento del centrocampo. Se Pellegini è in palla, allora l’azione si fa veloce e trova le giuste geometrie, ma se mancano lui e soprattutto il capitano, Cristante e Nzonzi personalmente non mi convincono. Solo filtro, falli agonistici, colpi di troppo e lentezza. Nessuno discute il senso di appartenenza per la Roma (almeno di quest’anno), ma due così non riescono a creare gioco e fanno abbassare troppo la squadra. Fra loro ci vuole o un Perotti o un Pastore o un tridente che dia fantasia e slancio. Se no la squadra è statica.

Nella seconda parte del secondo tempo abbiamo sofferto, perché l’Inter, una volta presa palla la faceva giostrare a Borja Valero e poi la smistava sulle fasce. Il punto è che lo spagnolo non lo prendeva in consegna nessuno.

Quando la squadra perde velocità e arranca, allora si torna alla solita mezza Roma o Rometta.

Inter-Roma: solita difesa a mezzo servizio

Sebbene Jesus e Fazio siano in ripresa e anche ieri abbiano chiuso bene di testa e di piede marcando a dovere Icardi e Lautaro, la difesa non è ancora una cintura di protezione. Ma vogliamo parlare del goal di ieri?

Tutti sui colpitori di testa principali (fra l’altro un cross piuttosto leggibile) e nessuno che vede Perisic ??? Non si capisce ancora se l’errore sia di Florenzi o di Zaniolo, ma lì qualcuno doveva scalare. E’ tutto l’anno che la difesa regala questi bocconcini alle squadre avversarie.

Ecco, noi usciamo da San Siro che con questa paura: quanti goal sapremo evitare in queste 5 giornate finali? Perché da questa cosa passerà la qualificazione Champions.

Dai Raniè metti a posto sta linea e andiamo a sognare ancora la musichetta europea!

Buona Pasqua a tutti