Juve-Roma: Lo Stadium colpisce ancora

Juve-Roma stavolta valeva la semifinale di Coppa Italia!

I giallorossi sono da sempre un avversario ostico da affrontare, gioca bene e le piace comandare il gioco. La loro venuta a Torino vede, però, Kalinic a guidare l’attacco, vista la squalifica di Dzeko.

Dal canto suo Sarri non rinuncia a Ronaldo, tanto la sensazione è che CR7 salterà solo le partite e i minuti in cui non avrà voglia. Fuori Dybala e dentro Douglas Costa che a quanto pare sta seguendo un programma personalizzato con allenamenti votati a preservarne i preziosi muscoli.

Juve-Roma 3-1: highlights

Comunque pronti via, Juve-Roma parte con i padroni di casa che prendono il comando della manovra con pressing alto e giocate veloci per il primo quarto d’ora.

Successivamente esce fuori la Roma ma una bellissima giocata partita da Rabiot permette a CR7 di entrare in area e fulminare Pau Lopez sul secondo palo.

Cristiano Ronaldo: questo è sempre più un fenomeno!

Per tutta la partita ha continuato a fare i suoi giochetti irritanti per gli avversari, ma mai fini a se stessi.

Con uno di questi cerca di regalare il 4-0 a Higuain con un cross al bacio dalla destra che il Pipita manda a sbattere all’incrocio dei pali, ma questo avverrà nel secondo tempo.

Nel frattempo, Bentancur riceve da Douglas Costa,  si incunea in area e di punta batte ancora il portiere giallorosso portando il risultato di Juve-Roma sul 2-0.

Rodrigo Bentacur migliore in campo

Apriamo una bella e grossa parentesi su questo uruguaiano arrivato come ricompensa per aver permesso a Tevez di andare a chiudere la carriera a casa sua.

Bentacur migliora a vista d’occhio, sembra come il buon vino, all’inizio un po’ frizzantino e incostante, ma più passa il tempo e più diventa buono.

È una delizia vedergli prendere il pallone in mezzo al traffico e trasformare i palloni più difficili in cioccolatini per i compagni. Fornisce una grossa mano a Pjanic dandogli sempre uno sbocco nel passaggio corto, pressa come un dannato, è duro il giusto, si inserisce. Chapeau direbbe il terzo di centrocampo che stavolta non è Matuidi ma quel Rabiot troppo velocemente bollato come bidone ultrapagato.

La rivincita di Adrien Rabiot

Il francese ha saputo approfittare delle tre giornate di squalifica di Bentancur e del provvidenziale infortunio di Khedira per mettere in fila un po’ di partite consecutive e dimostrare che probabilmente quello che si vorrebbe andare a cercare oltre Manica, è già arrivato in riva al Po. E se ho bestemmiato, domenica vado a confessarmi.

Al tramonto del primo tempo, Bonucci si infiltra in area sul cross di un buon Douglas Costa e insacca il pallone del 3-0 per quello che tutti ritengono fuorigioco, tranne il Var che mostra invece che il capitano di giornata è in posizione regolare.

Visto il largo vantaggio la Juve che rientra in campo non è la stessa del primo tempo e la Roma dapprima la spaventa con un palo di Kalinic, subito pareggiato dalla già citata traversa di Higuain e poi accorcia le distanze con l’involontaria partecipazione di Buffon che manda in rete un pallone calciato da Under sulla traversa.

Poche colpe per il portierone bianconero, piuttosto i colpevoli sono da ricercarsi tra quelli che hanno permesso al turco di andare a trovarsi la mattonella giusta senza nessuna difficoltà.

La Roma cresce, la Juve amministra ma ogni tanto è troppo leziosa e svogliata e rischia di prendere il secondo gol in un paio di occasioni in cui Buffon conferma di essere ancora all’altezza del nome che porta scritto sulla maglietta, ma anche CR7 e Higuain rischiano di appesantire il fardello dei giallorossi di ritorno a Roma.

Juve-Roma col nuovo Pipita

Juve-Roma finisce 3-1, ma è necessario sottolineare la prestazione del centravanti che detiene il record di gol in Serie A. Gonzalo Higuain sta facendo quello che Mandzukic fece all’arrivo del Pipita.

Abbiamo visto Higuain rincorrere gli avversari fino al limite della nostra area e recuperare palloni con una caparbietà e una determinazione che non aveva in passato, anche per detta di Maurizio Sarri. Come se riconoscesse la superiorità di CR7 ( e come non farlo…) e  si fosse messo al servizio del marziano portoghese.

Allo stesso modo come fece il croato volato in Arabia, quando arrivò alla Juve il capocannoniere in carica.

Corsi e ricorsi storici.

In tutto questo Juve-Roma si è conclusa con una bella vittoria della Juve che dimostra ancora una volta che quando ha voglia non ce n’è per nessuno, il neo è che la voglia non sempre dura 90 minuti e le partite spesso sono più lunghe di quello che ci si aspetta.