Daniel Maldini e quella dinastia da Milan a Milan

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L’avevamo lasciato due estati fa in quella tourneè americana. Aveva impressionato la critica e pure Pioli. Poi lo scorso anno qualche presenza e minutaggio. Quest’anno il primo goal all’esordio in A: inizia la terza dinastia Maldini?

Daniel Maldini goal all’esordio in A

Non capita tutti i giorni. Non accade spesso. Eppure è successo. La matematica come un meteorite s’è divertito a sbalzare nello spazio/tempo di Einstein e ha fatto accadere ciò che sembrava quasi impossibile.

Un terzo Maldini – dopo Cesare e Paolo – dopo quasi 67 anni ha siglato sul tabellone e tabellino il proprio nome. Qui non si tratta di un Chiesa che passa a un altro Chiesa (peraltro il figlio è campione d’Europa), ma si tratta di una storia che passa attracerso il valico del tempo.

Quei due colori indosso sono uno stemma di famiglia e un orgoglio. Dici Maldini e pensi subito al Milan. Dici Milan e pensi a Maldini. Capitano che alzò due Champions League e un Campionato mondiale per club.

Ogni milanista pensava – fino a sabato pomeriggio – che la regale dinastia dei Maldini fosse finita lì. Non perché Daniel non avesse impressionato i tifosi, ma perché nessuno ci voleva credere.

Invece è andata diversamente. Al Picco è svettata la terza testa di un Maldini. Quella del giovane Daniel che su cross perfetto di Kalulu ha battuto Zoet.

E il padre che era in tribuna non ha potuto non sussultare al vedere quel figlioletto che come lui e il nonno esultava con la stessa maglia. Sempre, ancora quella. Come se la storia calcistica dovesse riprendere. Proprio quando nessuno ci credeva.

Daniel un predestinato? Come il nonno e il padre?

Presto, per dirlo. Certo nel progetto dei giovani di Pioli spazio ce n’è. Il ragazzo sta crescendo nella convinzione, nella concentrazione e nell’avvertire meno la tensione in partita. Pioli dopo averlo fatto esordire nel famigerato stadio di Liverpool gl ha concesso una seconda chance e il “campioncino” non l’ha sprecata.

Perfetto il cross, istinto del goal, potenza ed elevazione. Un colpo da vero ariete.

Daniel Maldini ruolo e caratteristiche

Uno stacco perentorio da centravanti, sebbene Daniel giochi da trequartista centrale. Il suo ruolo è quello di un attaccante che, tuttavia, preferisce partire dalla trequarti e portar palla per liberare il compagno piuttosto che andare a concludere in rete.

Finora, nelle poche apparizioni, Daniel aveva fatto a sportellate con gli avversari. Gli era stato dato il compito di attirarli su di sé per sviluppare il gioco offensivo del Milan.

Il giovane Maldini calcia con il destro, anche se non se la cava male con il sinistro. Attenzione che anche sul calcio piazzato le sue doti potrebbero venir fuori alla lunga.

Solo nella notte pazza contro il Rio Ave Pioli l’aveva messo come finto “9” per sopperire a tutte le assenze della rosa. Purtroppo in quella serata piovosa e indimenticabile la stella di Maldini ancora era un po’ offuscata…

Daniel per le caratteristiche fisiche può essere anche molto utile in fase di palla scoperta, poichè ha leve e velocità per riavviare l’azione. Certo deve ancora svilupparsi e crescere in continuità e in lettura dell’azione. Però è evidente che, come il nonno Cesare e il papà Paolo, il talento c’è.

E curiosità ancora più bizzarra del fato è che Daniel gioca in una posizione di campo, dove il nonno e il papà erano bravissimi a fermare l’avversario.

Se, infatti, i primi due Maldini hanno giocato nella zona difensiva del campo. Terzino Cesare e poi libero. Terzino Paolo e poi difensore centrale. Rappresentando due icone, due giocatori di eleganze, forza fisica e tecnica sopraffina.

Daniel ha scelto sin dalle giovanili il ruolo offensivo, anche se le caratteristiche tecniche e fisiche non sembrano affatto diverse, nonché le movenze.

Paolo Maldini primo goal rossonero

E allora di fronte a questo segno del destino come non si può ripercuotere le tappe dei due Maldini nel Milan?

Poiché è difficile recuperare tutti i dati su Cesare a causa degli archivi approsimativi dell’epoca, riviviamo la storia di Paolo.

Anche se ricordiamo che Cesare fu una bandiera del Milan con 400 presenze e 3 reti. Vinse 4 campionati di A, una Coppa Latina e una Coppa dei Campioni.

Paolo esordì nei rossoneri il 20 gennaio 1985. La sua carriera prese avvio come terzino destro e fu poi Sacchi a spostarlo a sinistra.

Il suo primo goal in A risale a Como-Milan del 4 gennaio 1987. L’ultimo l’1-2 di Milan-Atalanta il 30 marzo 2008.

In mezzo una carriera con palmares da campione secolare:

  • 7 scudetti
  • 5 Supercoppe Italiane
  • 1 Coppa Italia
  • 5 Champions League
  • 5 Supercoppa UEFA
  • 2 Coppe Intercontinentali
  • 1 Mondiale per club

Ha vinto molti più trofei e titoli di suo papà. Ha rappresentato la gloriosa storia del Milan per tre generazioni e ora si gode il progetto convincente da dirigente rossonero.

Così una storia di squadra si fa anche storia di famiglia. Dopo 13 anni, sabato 24 settembre un Maldini ha rimesso il proprio nome sul tabellino dei marcatori.

Daniel, a differenza dei suoi “predecessori” gioca davanti alla porta, chissà se supererà lo score del padre: 29 reti in A e 3 in Champions League.

Chissà se supererà le 902 presenze di Paolo nel club rossonero…

Il sangue reale sembra lo stesso di quel ragazzino triestino che incantò Bela Guttman e poi Nereo Rocco.

I tifosi rossoneri se lo augurano naturalmente…e il papà pure…

Ed ecco perché è bello tornare indietro a quando tutto cominciò un’estate di due anni fa.

Milan ICC Cup: estate 2020

Debutto per Daniel. Vetrina di lusso, anche se amichevole, ma che permette al ragazzo di “assaggiare” il calcio vero. Quello dei grandi.

Sessanta minuti giocati, buone idee e gol sfiorato. Ecco, ovviamente è calcio estivo, ma a livello caratteriale e tecnico, con il figliol prodigo, ci siamo eccome.

Schierato alle spalle del duo Castillejo-Piatek non ha affatto sfigurato. Numero 98 sulle spalle e via, in campo a far vedere tutto il proprio valore per cercare di convincere il Milan a mantenere il suo cartellino.

Siamo di fronte ad un possibile talento, figlio di una dinastia unica nel suo genere e si sa, difficilmente il gene Maldini sbaglia!

Anche la Fifa celebra Daniel Maldini

Daniel Maldini celebrato dalla Fifa durante l’esordio in prima squadra

Con questo post, la Fifa, ha voluto rendere omaggio ad una dinastia unica nel suo genere. Si passa infatti dal nonno Cesare, al papà Paolo fino al figlio Daniel. Il filo conduttore? Essere un Maldini e vestire, ovviamente, Rossonero!

Chi è Daniel Maldini

Fisicamente è cresciuto, qualche kg utile di massa è stato messo per non essere spostato con il primo colpo di vento, così come è cresciuta la sua consapevolezza tattica e tecnica. Cerca sempre il dialogo, gioca a testa alta e ha perso un po’ quella vena “veneziana” che lo portava a perdere il pallone dopo 10 dribbling tentati, oppure di passare la sfera al compagno più vicino e messo meglio, per calciare in porta.

Sono tutti segnali che Pioli lo sta instradando sul giusto sentiero, ma è anche sinonimo di come Daniel Maldini sia una spugna, assorbe ogni nozione che gli viene data, oltre ad imparare dai compagni più grandi. Ovviamente, Ibra su tutti. Non ci resta che vedere dove questo ragazzo arriverà.

Daniel Maldini fresco di rinnovo fino al 2024 oggi è convocato. Continua la dinastia di famiglia?

Daniel ha le qualità e questo si era già capito questa estate. Ora è il momento di vederle in pratica. Il Milan ha deciso di dar fiducia al ragazzo, non solo per il glorioso cognome dinastico, ma anche perché è un prospetto interessante. Data la tradizione famigliare Cesare nonno e Paolo papà) anche inedito. Perché Daniel Maldini, 18 anni e 1.81 cm, già si era fatto notare nella Primavera rossonera con 31 presenze, 13 goal e un assist e con una doppietta in due presenze fra Coppa Primavera, Viareggio. E ancora 4 partite e 4 goal nell’Under 17. 

Daniel Maldini prima convocazione in A

Bene, tutti questi numeri, più che interessanti hanno portato al Milan, che vuole investire molto sui giovani, a rinnovare con il ragazzo per almeno cinque anni. Non ci sono indicazioni sulle cifre pattuite. Ma intanto, oggi, Milan-Napoli, Daniel è stato convocato per la sua prima in A.

Daniel ha un talento innato ed un piede educatissimo

Messosi in mostra grazie al suo piede fatato e alle splendide punizioni che è in grado di calciare ( suo punto di forza ), ecco che sono iniziate le prime richieste, serie, di mercato. In primis SerieB, ma per un ragazzo di appena 18 anni è già tanta roba. Motivo per cui, oltre alla dinastia da cui proviene, lo staff e Giampaolo hanno deciso di portarlo in prova per mettersi in mostra.

News Daniel Maldini: ecco alcuni numeri e le prime considerazioni

Con 26 partite disputate, 10 gol ed 1 assist, era una pazzia non provarlo ad un livello superiore. Certo, non uscirà il nuovo Paolo, come lui ce n’è uno ogni 50 anni, anzi, forse rimarrà l’unico, ma vista la povertà di talenti in quel reparto, perchè  non fare una piccola scommessa a costo zero? Son passati tanti di quei “bidoni”, anche pagati a peso d’oro, che provare a valorizzare per scoprire il reale valore di questo ragazzo è d’obbligo. Sicuramente inizieranno i primi “haters” a colpire con frasi del tipo:” ma questo è raccomandato”, “se non si fosse chiamato Maldini lavava i piatti” e fesserie simili, poco importa.

Di loro ce ne freghiamo come al solito…

A cura di Stefano Fornaro & Marco Turotti

 

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