Milan – Lecce: pareggio che sa di beffa

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Milan Lecce 2-2: la prima di Pioli termina con un punteggio dal sapore amaro, il Milan non va oltre il pareggio in casa contro una squadra dall’organico nettamente inferiore. Non è però tutto da buttare: nonostante i 2 punti persi, si è visto un buon Milan, soprattutto nel primo tempo. A segno Calhanoglu e Piatek per i padroni di casa e Babacar e Calderoni per i Salentini.

Milan – Lecce: minimo risultato con il massimo sforzo

Pronti via e subito un’occasione per il Milan con Leao che viene messo davanti alla porta da un ispiratissimo Calhanoglu: il giovane attaccante portoghese spreca ma già dai primi minuti la sensazione è quella di trovarsi davanti ad una squadra rivitalizzata. Infatti, la prima mezz’ora è da applausi. Chiariamoci, oltre ai meriti del Milan ci sono anche i demeriti del Lecce che nel primo tempo non riesce mai a costruire e soffre di continuo gli attacchi in profondità di Leao. Una delle caratteristiche messe in luce da noi.

Il Milan va a riposo sul punteggio di 1 a 0 ma nella ripresa la musica è diversa: Conti tocca involontariamente la palla di braccio e alle nuove (e discutibili) indicazioni sui falli di mano non si sfugge: rigore per il Lecce. Donnarumma para su Babacar che ribatte in rete sulla respinta del portiere. Il Milan prova a reagire, dentro Piatek e fuori un Leao sempre pericoloso ma sprecone. Su una pregevole iniziativa di Calhanoglu arriva il primo gol su azione del neoentrato attaccante polacco che riporta in vantaggio i rossoneri. Nel secondo tempo il Milan cala un po’ di intensità, forse un calo fisico, e concede qualcosa al Lecce soprattutto dopo l’ingresso di Farias. Al 92’ una botta di Calderoni da fuori area riporta il match in parità.

Due punti persi

C’è poco da discutere: il Milan a San Siro contro il Lecce deve vincere. Con questo misero punto si rimane lontani dalla zona Champions, occupata momentaneamente dal Napoli che ha sei punti in più dei rossoneri. Gli uomini di Pioli pagano gli eccessivi errori sotto porta: Leao arriva per tre volte davanti a Gabriel ma non riesce mai ad insaccare. Ora il calendario dice Roma-Napoli-Lazio-Spal e Juve, non esattamente una passeggiata. Servirà una squadra più cinica per ben figurare nei prossimi impegni di campionato.

Calhanoglu rivitalizzato, Theo Hernandez un terzino con la T maiuscola

Nella buona prestazione del Milan contro il Lecce di Liverani emerge un Calhanoglu indemoniato. Ispirato, grintoso e trascinatore. Gioca come ala sinistra e mette più volte davanti alla porta i suoi compagni. Quando la versione da assist man non basta si mette in proprio e segna con una bella girata da posizione difficile. Nel secondo tempo con un colpo di tacco geniale (che ricorda una gran giocata di Boateng contro il Barcellona) si porta il pallone sul fondo e serve l’assist per Piatek che non sbaglia. Spesso bersagliato dai tifosi per le sue prove incolori, nel match ha stupito tutti. Anche Theo Hernandez conferma le buone sensazioni che erano emerse nelle scorse giornate. Nel primo tempo è un motorino sulla fascia, arriva con facilità sul fondo per mettere la palla in mezzo. Se riesce ad esprimersi ad alti livelli anche nella fase difensiva, il Milan ha trovato un signor terzino.

Già, perché di terzini in grado di fare le due fasi non ce ne sono molti, lo conferma Conti che nella partita di domenica offre qualche buono spunto in avanti ma soffre troppo dietro. Nota di demerito anche per Biglia che si perde nel finale facendosi sottrarre una palla in uscita che porterà, pochi istanti dopo, al definitivo pareggio del Lecce.

ACMilan