Napoli contro l’Inter troppi errori!

Napoli-Inter 1-3 pagelle e commento: troppi errori!

Gli errori di Di Lorenzo, Meret e Manolas condannano il Napoli ad un’altra sconfitta nonostante la buona prova

Arriva un’altra sconfitta per il Napoli che deve inchinarsi allo strapotere tecnico e fisico del duo Lukaku-Martinez. Quella di ieri era la terza sconfitta di fila in casa, non accadeva da ben vent’anni quando il Napoli era nel pieno di un periodo buio che lo portò al fallimento. La prestazione è stata comunque buona, ma gli errori di Di Lorenzo e Meret, che fino ad ora erano gli unici a salvarsi, insieme a quello di Manolas, fotografa alla perfezione la stagione del Napoli.

Napoli: sindrome del San Paolo

Con l’arrivo di Gattuso l’impegno si è comunque visto. Però questo non sta bastando per invertire la tendenza. La sensazione è che ai giocatori manca sempre qualcosa per portare a casa il risultato. Manca soprattutto l’apporto del pubblico che negli ultimi mesi segue le partite in un religioso silenzio e i giocatori si sentono smarriti e gli errori difensivi che il Napoli commette a ripetizione ne sono la conseguenza.

Napoli: le difficoltà societarie

Ora che sono cadute tutte le teste, è la società a finire sul banco degli imputati. Un presidente non può mostrare irriconoscenza verso giocatori come Mertens e Callejon bollandoli come “marchette” che vogliono prendere la pensione in Cina quando hanno dato l’anima per questa maglia.

Una società come il Napoli non può presentarsi al giorno della Befana che non hai preso ancora nessuno quando da mesi si sapeva che il Napoli aveva un buco a centrocampo e che uno tra Allan, Fabian e Zielinski collezionavano brutte figure perchè giocano fuori ruolo. Come si sapeva che serviva anche un terzino sinistro visto che si è deciso di mettere Ghoulam fuori dai piani azzurri. È inammissibile pensare a risparmiare pochi spiccioli per prendere Lobotka che è un buon giocatore, ma non un fuoriclasse.

De Laurentiis e Giuntoli devono fare un passo indietro se si vuole aprire un altro ciclo, altrimenti per l’ambiente napoletano si prospettano anni di ridimensionamento tecnico che una piazza come Napoli non si merita.