Nel ricordo di Marco

Nel ricordo di Marco, ad otto anni dalla scomparsa, rivivo gli interminabili momenti di quel tragico 23 Ottobre.

Ricordo bene gli anni passati ad esultare per le gesta di Valentino Rossi e ricordo bene la stagione 2008, quando tornò a vincere il campionato del mondo dopo due anni, di quell’anno ricordo Marco al fianco di Valentino nella foto di rito.

Marco era fresco vincitore della classe 250cc, una carriera davanti e mille obiettivi.

ricordo di Marco

 

La MotoGP: un sogno che si avvera!

Ricordo bene quando alla fine del 2009 Gresini ingaggiò Marco in MotoGP. Quanti sprazzi di talento pronto a sbocciare diede nella stagione 2010.

Ricordo molto bene quando, durante la stagione 2011, imploravo che la Ducati imboccasse la strada giusta per portare alla vittoria il binomio Rossi – Rossa e ricordo altrettanto bene quando ad Jerez, sotto la pioggia, Marco fu in testa alla gara e peccando di inesperienza cadette.

Quella maledetta Domenica che doveva essere, ma non è stata.

Ricordo bene le speranze riposte in quel sorriso e in quella spensieratezza che il Sic portava ogni giorno nei nostri cuori, ma purtroppo ricordo fin troppo bene quella tragica mattina del 23 Ottobre 2011:

come di buona abitudine avevo puntato la sveglia 10 minuti prima dell’avvio del Gran Premio di Sepang.
Un po’ addormentato scrutavo la tv con estremo interesse, sapete Vale Sepang è sempre andato forte e forse era la volta buona per dare spettacolo con la sua Ducati. Mi ricordo precisamente i dieci secondi in cui la telecamera si soffermò sul SIC che sponsorizzava con un cartoncino il suo nuovo profilo Twitter e come, con capelli bagnati dal sudore e asciugamano giallo, salutava con il sorriso il pubblico incollato alla tv.

Ricordo che Meda in sottofondo citava i tempi del Warm Up e con tono incalzante disse “Oggi l’unico che può fermare Stoner è il Sic”, come scordarselo.

La partenza non fu una delle migliori, quella maledetta Suzuki di Bautista andava veramente forte sul dritto e la quarta posizione se la saranno scambiata sei o sette volte in un giro.

Ok ci siamo, Bautista è cosa passata ed è solo il secondo giro, ma Stoner sta prendendo il largo.

Nella metà di quella seconda tornata, Marco recuperò sei decimi a Dovizioso che era davanti a lui, ma alla curva 11 perse l’anteriore e nel disperato tentativo di fare un salvataggio “alla Marquez” si ritrovò a centro curva, dove Vale e Colin non potettero evitarlo.

Ricordo bene mio padre che di sobbalzo entrò in sala e mi vide piangere “C’è Marco a terra papà, è senza casco e non si muove”.

Ricordo bene gli interminabili momenti successivi e ricordo indelebilmente Paolo Beltramo che, con voce roca e rotta, comunica ai telespettatori la morte di Marco.

Il ricordo di Marco e la sua importanza.

Non ho mai avuto la forza di rivedere il video dell’incidente o di guardare i documentari su Marco, ho provato troppo dolore quella mattina per ricordare quegli attimi.

Marco era un ragazzo semplice, terra terra, fatto di buone maniere e disponibilità illimitata per fan e detrattori… come dimenticare l’intervista post qualifiche di Estoril nel 2011, in cui rispose “I will be arrest” a Lorenzo che lo accusava di essere antisportivo?

Insomma, Marco era ben voluto da tutti e questo è quello che accresce in noi un senso di malinconia ogni qual volta una sua immagine o una sua battuta risuona in noi. Marco, andandosene così presto, ci ha dato un grande insegnamento: vivere l’oggi con il sorriso, perché non sai mai cosa ti aspetta il domani.

Ho volutamente utilizzato ripetere la parola “ricordo”, perché è proprio ricordando chi se ne va che impariamo a vivere.

Dedicato Paolo, Rossella, Martina e Kate che hanno perso otto anni fa una colonna portante della loro quotidianità!

ricordo marco