Parma-Roma: e vabbè una sconfitta ci sta!

Parma-Roma 2-0: sconfitta meritata, ma sopportabile! Alla prossima, daje Roma!

Parma-Roma è stata una di quelle sfide che nascono intricate e si complicano sempre di più. Poca altro da fare e da dire, il succo di tutto è questo. Sono quelle serata alle 18 della domenica che in campo tutto ti va storto. E, forse dire così, non è nemmeno corretto. Perché la Roma ci ha provato poco e ha fatto poco per vincere. Motivi? Possono essere tanti: stanchezza, scelte errate e schieramento avversario. Cioè esistono anche gli avversari e non solo NOI.

E davanti c’era un Parma in gran forma, quadrato, ben ordinato e compatto. E uno dei pochi limiti della Roma di quest’anno è proprio la condizione senza spazio. Cioè, se alcuni dei nostri non hanno quei cinque o dieci metri in cui giostrare si isteriliscono in un calvario di passaggi orizzontali e azioni individuali. Cosa che accade anche alla Juve, ma la squadra bianconera ha poi le soluzioni nelle giocate singole che noi non abbiamo.

E non è colpa di Fonseca, ma è l’indole dei nostri titolari. Zaniolo, Pastore, Kluivert, Under, Kolarov e lo stesso Dzeko hanno bisogno di praterie o ampi spazi in cui far la giocata e trovare la linea di passaggio. E il Parma ha chiuso tutti gli spazi, ha tenuto la squadra quasi sempre corta e ha fatto molta pressione più sulla mediana che in fase di primo pressing.

Così la nostra Roma bella s’è trovata incagliata. Il termine esatto è proprio incagliata.

Parma-Roma: pagelle e commento

Certo non è che darsi l’alibi che gli altri hanno giocato bene, allora esonera la squadra di Fonseca da colpe. Gli errori ci sono e sono evidenti.

Dzeko (5) marcato stretto e spaesato, perché ha ricevuto poche palle giocabili. Zaniolo (5.5) non è riuscito quasi mai a liberarsi al tiro, e non ha mai creato momenti di superiorità numerica nè in contropiede nè in fase di possesso.

Pastore ha provato a cercare poco la porta e ha fallito un tap-in interessante. Under (6) è ancora in fase di recupero e a parte qualche sgroppata e un tiro centrale alto, ben deviato da Sepe, più non poteva fare. Kluivert (5) ha le sue qualità, come dribbling e velocità, ma manca di generosità e freddezza sotto rete. Veretout (6) ha bisogno di una spalla in più di quello che il buon Mancini (in versione Desailly) possa fare con il suo buon compito di interdizione e pressing (voto 6).

Kolarov (6) è la vera verve di spinta di questa squadra sulla mancina, ma a volte può incappare in portieri più bravi di lui e contro avversari che raddoppiando lo limitano. Spinazzola ha intraprendenza, ma manca di qualità tecniche e di continuità. E’ bravo a marcare, perché sa tenere l’avversario e aiuta moltissimo in fase di ripiego, ma non fa fare il salto alla squadra. E’ un giocatore ordinato, ordinario e determinato.  Il suo voto è 5.5

E in difesa Smalling (6) e Fazio (5) , che da un po’ che giocano con continuità, soffrono i giocatori veloci e longilinei, nonché le ripartenze  veloci. Certo che il buco lasciato a Sprocati, nel girarsi in area e calciare in controbalzo, è tremendo.

E Pau Lopez (6.5), portiere encomiabile, ha fatto di tutto e di più per non farci capitolare, ma non si può chiedergli di parare tutto.

E a proposito di guantoni, a volte conta anche quanto il portiere avversario sa parare e sulla deviazione del colpo di Pastore, dopo il palo di Kolarov, uno come Sepe ha contato e anche tanto.

Roma: nessuna preoccupazione e nessun caso Florenzi

Ora, con la sosta che porterà via un po’ di stanchezza e scorie, e sperando che il fato sia clemente con i rischi infortuni (vero???) la squadra saprà riprendersi. Alla fine siamo in una posizione che per noi era quasi impensabile a inizio anno o addirittura in estate, quando il mercato doveva portarci via mezza rosa. Abbiamo giocato e vinto contro Milan e Napoli; in Europa League abbiamo alte possibilità di qualificarci; e soprattutto stiamo ottenendo grandi risultati senza due elementi fondamentali per noi: Mktharyan e Lorenzo Pellegrini. Due giocatori che da soli possono farci fare un ampio salto di qualità fra giocate, verticalizzazioni e goal realizzabili. Come a dire abbiamo un potenziale ancora su cui lavorare.

Ora la vera cosa fondamentale è questa: il caso Florenzi. Ecco l’importante è non cascare in questi tranelli giornalistici. Per esempio il caso Florenzi. Il capitano che non gioca da 6 partite e quindi già per lui si parla di partenza, scissione e atteggiamento negativo. Non si sa perché uno come Fonseca che non ha paletti né “pupilli” stia optando per la sua assenza. Potrebbe anche essere una questione fisica. Semplicemente non ha la gamba che ha Spinazzola. Quindi prima di impensierire un gruppo che è compatto e che ha un’idea di gioco chiara, evitiamo di lanciarci in titoloni e preoccupazioni giornalistiche.

Il buon Florenzi, “bello de’ nonna”, si speri che resti perché è romanista doc e perché ha un valore tecnico di caratura nazionale. Ma se dovesse andar via, non strappiamoci le lacrime e capelli.

Parma-Roma: una sconfitta che non nuoce

E vedendo la classifica, quinti a due punti dal terzo posto, non possiamo che essere soddisfatti. La sconfitta non ha modificato i nostri obiettivi e non ci danneggia.

La Roma per ora c’è, a tratti gioca bene, esalta i propri tifosi e può ancora migliorare.

Grazie Roma e Forza Ragazzi