Renate Calcio: storia di un club che nasce da un pugno di tifosi interisti e ora sogna la B

Renate Lega Pro Girone A

Il Renate, squadra lombarda di origini non così longeve, sta vivendo un sogno. Qualcosa che ha dell’incredibile. Con i suoi 41 punti e con un +7 dal Como e +11 dall’Alessandria, la squadra nerazzurra aspira a un’inedita possibilità di raggiungere la serie B. Non solo per il distacco dalla seconda, ma per una differenza reti che lo premia con un +16 ben distante dal +5 dei lariani. Così come l’Alessandria tempo fa e come la più recente Spezia, la squadra di mister Aimo Diana (vecchia conoscenza del calcio degli anni ’90) arriva da un filotto consecutivo di risultati e vittorie.

Ma la cosa più interessante del “miracolo” Renate è che potrebbe trattarsi rispetto ad altri club più blasonati di Lega Pro e Serie D di una delle compagini che rappresenta un paesino di poco più di 4.000 abitanti. 

Aimo Diana da quando ha preso in mano la squadra ha fatto un ottimo lavoro tecnico e l’ha fatto – come dichiara anche la proprietà – grazie a programmazione e competenza dello staff. Vedremo se il 2021 sarà l’anno di una storica e impensabile promozione in B.

Renate calcio: tutti i record della propria storia

Il Renate ha dunque ottenuto in 10 anni, dal 1995 al 2005 tre promozioni, passando dalla Promozione alla serie D. E meno di 10 anni anche il Lega Pro.

Dalla sua ultima retrocessione di categoria nel lontano 1962-63, la squadra degli interisti lombardi non è mai retrocessa!

Ad oggi, analizzando una rosa del valore di 2,7 milioni di euro, si nota che ancora la struttura è solidamente italiana e vi sono solo quattro ragazzi stranieri.

Vedremo, se in futuro, questo club sano e “provincialotto” arriverà ad altri grandi traguardi.

Renate Calcio: riviviamo la storia

Renate Calcio: riviviamo la storia di un club storico nato per iniziativa popolare e che da 53 anni non retrocede più di categoria

Anno di fondazione

Renate: anno 1947. Un gruppo di calciofili e fan interisti decide di portare il bello del calcio e della sua vitalità in un comune di 3500 abitanti della zona brianzola. Detto, fatto: nasce il Renate o Renaaà, in stretto dialetto monzese. Allora nacque con il nome Unione Sportiva Renatese.

Colori sociali

Colore sociale prescelto: il nero e l’azzurro. Non è un caso. In paese la Beneamata era ed è la squadra prediletta. I primi anni del Renate sono tutti nella categoria Prima Divisione Lombardia. Il campo è quello dell’ex colonia fascista dell’attuale stadio comunale Mario Riboldi.

Fra i fondatori si ricordano di quel periodo: Clemente Crippa, Carlo Zoia, Mario Molteni e Mario Riboldi (a quest’ultimo, uno dei fondatori della Società, è intitolato il Comunale di via XXV Aprile), Orsoni Tettamanzi, Ratti Colombo, Lucio Riboldi ed il Segretario Lucianino Tettamanzi. Tutti ideatori del logo originario del club simkile per molti aspetti a quello dell’inter. La pantera verrà aggiunta molti anni dopo

I primi anni l’Unione Renatese gioca in Prima Divisione fino alla retrocessione del 1950/51. La società ferma la propria attività fino all’anno 1954.

Il 1955 e la rinascita sotto un altro nome: Unione Sportiva San Giovanni Bosco

Nel 1955 la squadra di Renate rinasce sotto un altro nome: Unione Sportiva San Giovanni Bosco e il campo diventa quello dell’oratorio di San Giovanni. La squadra riprende la propria storia a partire dal campionato Juniores monzese. Dopodiché nel 1957 riprende il cammino con il campionato della Seconda Divisione provinciale di Milano e poi Seconda Categoria lombarda fino al 1960.

1961 e il ritorno l’Associazione Calcio Renate

Nell’anno 1961 la squadra del paese torna a chiamarsi come l’anno della fondazione. A prendere in mano la situazione non è la vecchia classe dirigente, ma il parroco Don Pasquale Zani. La squadra si sviluppa con le giovanili e  la sostengono economicamente la parrocchia e pochi altri soci.

Al ritorno del Renate corrisponde subito il successo in campionato e la promozione in Prima Categoria. Nemmeno il tempo di godersi il successo che subito arriva la batosta della retrocessione. La squadra nerazzurra resterà in Seconda per ben 15 anni. Infatti nel 1977/78 la squadra locale vince il campionato e arriva alla Prima categoria.

Durante questi anni ritornò il presidente Riboldi alla guida del club e arrivarono investimenti ed energia dallo sponsor Intertruck di Luigi Spreafico.

La permanenza in Prima Categoria, pur fra alti e bassi, fu piuttosto duratura. In quegli anni, intanto, la società provvedè a trovare un nuovo stadio in cui giocare. Si passò dallo stadio dell’oratorio a quello restaurato del comune “Mario RIboldi”, grazie anche ai sussidi del Mondiale anni ’90. 

Renate: la promozione in Eccellenza

E quasi concomitante con il cambio dello stadio, arriva la ricercata e fatidica promozione in Eccellenza. E’ l’anno 1995. Merito del mister Bonfanti e delle entrate del duo oligopolico Spreafico-Citterio. I due quasi realizzano un record con tre promozioni in 10 anni di presidenza condivisa. Come leggeremo, fra poco, l’ultima sarà quella fra le più onorevoli e importanti. Ma la promozione in Eccellenza crea le basi per la nuova Renate del secolo 2000.

2005 Renate: la serie D e le Pantere

Ma la verve di inizio millennio non si spegne e le tappe si bruciano. La società assume una forma sempre più competitiva con il team manager Claudio Gatti e l’allenatore Barbieri si avvia un percorso per arrivare alla serie D. All’alba del sesto anno in Eccellenza arriva il salto in serie D. E’ il momento di un cambio anche del simbolo classico. Nel frattempo la squadra nerazzurra passa dal gagliardetto interista a uno più caratteristico: sempre nerazzurro, ma sul retro c’è una pantera. Nasce anche il relativo soprannome alla squadra: le pantere. 

E nella serie dilettanti le pantere lottano in ogni partita e arrivano alla salvezza senza play-out. Dopo tre anni di assestamento (un rischio retrocessione scongiurato nel 2006 con riammissione) e conoscenza del campionato dilettante, la squadra nerazzurra lombarda alza le pretese e inizia a pensare a un altro salto di categoria.

Nell’anno 2007/08 prende parte alla Coppa Italia dilettanti ma esce al terzo turno.

Nel 2008-09 la ferma la semifinale play-off contro il Vico Equense. In Coppa, invece, avanza fino ai quarti. L’anno dopo arriva ancora ai play-off ma senza successo.

Nel 2009/10 partecipa alla Tim Cup nazionale, ma viene eliminata al primo turno dalla Ternana.

Renate: l’arrivo storico in Lega Pro e lo stadio del Meda

L’ascesa prosegue e nel 2010 arriva la storica promozione in Lega Pro Seconda Divisione per ripescaggio. La categoria successiva richiede più spettatori e allora la squadra di Renate si trasferisce dallo storico Riboldi allo stadio attuale, cioè quello di Meda.

Il cambio di categoria non modifica le ambizioni dei lombardi.

Il secondo anno vede l’eliminazione ai play-off in semifinale; poi un anno sabbatico e poi di nuovo play-off in semifinale.

2013/14: l’arrivo in Lega Pro del Renate Calcio

Il traguardo ormai è vicino e si materializza l’anno 2013/14. Il Renate lascia la Lega Pro di Seconda Divisione e arriva nella vera e propria Lega Pro.

L’anno dopo migliora anche in Tim Cup arrivando al secondo turno e nello stesso momento ai quarti di finale della Coppa Italia dilettantistica.

Nel 2016/17 si qualifica ai play-off, ma non va oltre. In Tim Cup affronta il Livorno al primo turno e perde.

L’anno dopo ancora viene eliminata ai play-off contro il Bassano Virtus al primo turno. Ma in Tim Cup arriva al terzo turno e in Coppa Italia dilettanti ancora ai quarti.