Cinque salvezze clamorose della nostra Serie A

I tre successi di fila del Cagliari di Leonardo Semplici, dato ormai per spacciato nella corsa salvezza, hanno rimesso in piena lotta i rossoblu, che hanno agganciato il Benevento e con cinque turni ancora da giocare posso sperare più che mai nella permanenza nella massima serie.

Questo filotto, ha fatto tornare in mente ai più, le salvezze più incredibili mai conquistate nel nostro calcio: vediamo quali sono le più clamorose nella nostra “Top 5”.

5. Il Sassuolo di Di Francesco

Anno 2013: prima esperienza nella massima serie per il Sassuolo, realtà sconosciuta ma che può importare sull’importante appoggio della presidenza capeggiata da Giorgio Squinzi. In panchina Eusebio Di Francesco, alla seconda esperienza nella massima serie e desideroso di riscatto dopo il flop pescarese di qualche stagione prima. Il debutto nella massima serie con mister Di Francesco non è dei migliori: nelle prime quattro partite totalizza zero punti e una marea di gol incassati. Quattro dal Livorno e ben sette dall’Inter, con un Milito “formato Triplete”. Gli emiliani non portano alcuna vittoria a casa fino al 20 ottobre, mentre per l’intero girone d’andata il Sassuolo resta invischiato nella lotta per non retrocedere. Qualche exploit arriva comunque: il Sassuolo ne rifila quattro a Milan (poker clamoroso di Berardi) e Samp, blocca la Roma reduce da dieci vittorie consecutive e pareggia contro il Napoli alla quarta di campionato.
Nonostante ciò i risultati la classifica continua a non sorridere: dopo diciannove partite sono solo 17 i punti raccolti. Alla ventunesima Squinzi esonera Di Francesco, chiamando in panchina Malesani. I neroverdi, con Malesani in panchina, perdono quattro partite su cinque, pareggiandone appena una. Ecco il dietrofront: out Malesani, in Di Francesco. Cinque gare per tentare un’impresa che appare ardua un po’ a tutti: successo a Verona con il Chievo, sconfitta contro la Juventus neo campione d’Italia. Alla terzultima giornata a Firenze il Sassuolo vince 3-4 con il tris di Berardi.
Una settimana rifila quattro gol anche al Genoa: la firma è di Antonio Floro Flores. È salvezza con un turno d’anticipo, retrocede in serie B il Catania, clamorosamente, dopo tre successi nelle ultime tre gare. Da questo momento in poi, il Sassuolo e Di Francesco si sono consacrati agli occhi del grande calcio.

4. Ranieri e Pepito Rossi salvano il Parma

Oltre allo storico scudetto di Leicester, targato 2016, i grandi traguardi di Claudio Ranieri sono la doppia promozione dalla C alla A con il Cagliari a cavallo tra gli anni ’80 e gli anni ’90 e clamorosa salvezza alla guida del Parma. Stagione 2006-2007, le vicende di Calciopoli avevano appena rivoluzionato il campionato italiano. Il Parma parte ai nastri di partenza con una rosa tra le più modeste mai avute nella massima serie.

In porta c’è De Lucia. In difesa Ferdinand Coly, Massimo Paci, Contini, Castellini. A centrocampo Vincenzo Grella, Ciaramitaro, Pisanu e Domenico Morfeo. Davanti Gasbarroni e Budan: ci sono diverse formazioni allestite, sulla carta, meglio dei crociati. Comincia la stagione in panchina Stefano Pioli.

I gialloblu nelle prime sei partite portano a casa appena un punto. Alla fine del girone d’andata sono solamente 12 i punti all’attivo della formazione emiliana. Pioli viene esonerato ed ecco Ranieri sulla panchina gialloblu. A gennaio giungono pochi nuovi innesti, ma decisivi: Parravicini sulla mediana e un Pepito Rossi in rampa di lancio in attacco. Tra i pali torna l’usato sicuro Luca Bucci e a centrocampo macina minutaggio un giovane Daniele Dessena. E così, il Parma cominciò ad ingranare: Ranieri batte Fiorentina, Siena, Livorno, Palermo, Cagliari, Messina e per ultimo l’Empoli con le reti di Muslimovic, Budan e Gasbarroni. Il Parma chiude addirittura a +3 dalla zona retrocessione, totalizzando la bellezza di 30 punti soltanto nel girone di ritorno.

3. Nicola fa sognare Crotone

Il Crotone che disputa il campionato di Serie A nella stagione 2016-2017 è visto come una squadra con scarne possibilità di salvezza. Per tutta la stagione la linea della salvezza viene tracciata dall’Empoli di Martusciello. I toscani pareggiano molto frequentemente, ma Palermo e Crotone non sembrano mai riuscire ad approfittarne. Nel girone di ritorno, il Palermo crolla clamorosamente e retrocede con qualche giornata d’anticipo. La stagione rosanero verrà ricordata come una delle peggiori di sempre nella massima serie. Retrocesso il Palermo, la squadra di Nicola comincia a crederci e dopo sette incontri senza il successo, trova i tre punti a Verona contro il Chievo. Questo successo segnerà la svolta: arriva una clamorosa vittoria sull’Inter per 2-1, un pareggio a Torino con i granata e ed un altro successo a Marassi per 1-2 sulla Samp. Nel frattempo l’Empoli sente il fiato sul collo e comincia a far punti. In altri quattro match i ragazzi di Nicola collezionano ulteriori 7 punti, giocando contro Pescara, Juventus, Udinese e Milan. L’Empoli solamente tre.

Si decide tutto all’ultima giornata: il Crotone ospita la Lazio, che arriva da un campionato strepitoso e che è costretta a vincere per non perdere il quarto posto, che significherebbe ritorno in Champions League. L’Empoli si presenta sul campo del retrocesso Palermo. Per permettere ai calabresi di salvarsi c’è bisogno della vittoria dei rossoblu e della sconfitta dei toscani: praticamente impossibile.

In Calabria succede l’incredibile: Nalini e Falcinelli in soli 20′ portano il Crotone sul 2-0, ma subito accorcia le distanze Immobile dal dischetto. Nella ripresa, Bastos si fa spellere, lasciando la Lazio in inferiorità numerica, mentre ancora Nalini chiude la pratica.

Ancora più clamoroso quello che accade a Palermo: a 15′ dalla fine il Crotone è ancora in Serie B, poi Nestorovski e Bruno Henrique regalano tre punti inutili in termine di classifica, ma utili per salvare la faccia al Palermo. L’Empoli retrocede clamorosamente, il Crotone di Nicola è salvo con 34 punti dopo averne totalizzati ben 20 nelle ultime nove giornate.

2. La Reggina di Mazzarri

E’ il campionato post Calciopoli, quello 2006-2007: Juventus in Serie B e ben cinque squadre che partono penalizzate, tra cui la Reggina che parte con ben 11 punti di penalizzazione. Il tecnico è Walter Mazzarri, l’undici tipo vede Ivan Pellizzoli fra i pali. Difesa composta da Lanzaro, Lucarelli Alessandro, Aronica e Mesto in difesa. Missiroli, Amerini, Tedesco e Cesar Leon a centrocampo, a sostegno del duo d’attacco Bianchi-Amoruso.
Alla fine del girone d’andata gli amaranto collezionano ben 23 punti. Ritmo da salvezza tranquilla, peccato che la penalizzazione li renda soltanto 12 effettivi. Nel girone di ritorno partono a mille, pareggiano a Palermo ed espugnano Cagliari e Torino. Dopo due solo punti a cavallo tra febbraio e marzo, ecco lo sprint salvezza: a quattro giornate dalla fine Ascoli e Messina tornano matematicamente in cadetteria, il Chievo si trova a 32 punti in zona retrocessione, con il Torino a 33 appena sopra la linea rossa e Cagliari, Siena, Reggina e Catania tutte a 34. La Reggina pareggia con la Samp, il Siena perde ma il Toro trova i tre punti. Tre turni alla fine e Siena terzultimo. Il Siena sconfigge l’Empoli e sale a quota 37, mentre Reggina e Chievo non vanno oltre il pari e tornano a quota 36 in zona rossa. Le ultime due giornate sono qualcosa di clamoroso: alla penultima Bianchi e compagni sono sotto 3-0 al 45′. Nella ripresa giunge il clamoroso 3-3 a firma di Vigiani e della doppietta di Nick Amoruso. Si arriva all’ultima giornata in questa situazione: scontro diretto Catania-Chievo. Il Siena, obbligato a vincere, ospita la Lazio, mentre la Reggina, invece, ospita i neo campioni d’Europa del Milan. L’ultimo capitolo è incredibile: il Chievo perde con il Catania, mentre a Reggina batte 2-0 il Milan. È salvezza. I Calabresi chiudono a quota 40 e pescano una permanenza in A incredibile, che sarà ricordata in eterno.

1. La clamorosa rimonta del Cagliari di Ballardini

Stagione 2007-2008: il Cagliari comincia la stagione con Marco Giampaolo in panchina, con gli addii dopo diversi anni di Esposito, Langella e soprattutto Suazo, passato all’Inter. I tre big vengono rimpiazzati da tre giovani promesse: Alessandro Matri, Robert Acquafresca e Joaquin Larrivey, soprannominato “El Bati”. La stagione partì benissimo con il successo per 2-0 al San Paolo firmato da Matri e Foggia, entrambi al debutto. La stagione sembra proseguire con Matri e Acquafresca che dimostrano di poter essere attaccanti da Serie A, fino ad ottobre, quando il giocattolo si inceppa ed i rossoblu crollano clamorosamente, complici anche alcuni avvenimenti extra calcistici, come la clamorosa rissa tra Foggia e Marchini e la causa di Grassadonia contro Cellino, che porta a tre punti di penalizzazione, poi revocati. Così, a inizio novembre, il Cagliari si ritrova terzultimo con soli 9 punti in 11 gare. Inevitabile l’esonero da parte di Cellino, che richiama Nedo Sonetti in panchina. E’ la terza esperienza in rossoblu per il tecnico. Ma, stavolta, la cura Sonetti non funziona: un solo punto in cinque gare e ultimo posto a quota 10 punti a Natale. Sonetti viene esonerato, al suo posto Davide Ballardini, di ritorno dopo la sfortunata esperienza del 2005-2006. Arrivano nuovi rinforzi: Storari tra i pali, Jeda in attacco e Cossu a centrocampo, di ritorno dalla sfortunata esperienza al Verona in C. La svolta arriva il 27 gennaio 2008: Cagliari sotto contro il Napoli al Sant’Elia nella prima di ritorno, grazie alla rete di Hamsik, che sembra avviare i rossoblu verso l’ennesima sconfitta. Non sarà così, perchè Matri al 91′ pareggia, mentre Conti al 93′ firma la clamorosa vittoria del Cagliari, che vince per 2-1 e da li comincia macinare punti e bel gioco. La settimana successiva pareggia in casa della Juve li capisce che qualche speranza di salvezza c’è, nonostante i cinque punti dal quartultimo posto. Il Sant’Elia diventa un fortino e quasi tutte cadono al cospetto dei rossoblu, che battono tra le altre, Lazio, Genoa, Torino e Atalanta. Il 29 marzo il Cagliari pareggia con la Roma e aggancia a 29 punti Parma, Livorno e Catania, lascia l’Empoli all’ultimo posto e rientra prepotentemente in corsa per una salvezza che appena un mese prima appariva più che impossibile. Il 13 aprile i rossoblu vincono a Livorno ed escono finalmente dalla zona calda, mentre la settimana successiva sconfiggono l’Empoli e si portano addirittura a +5 proprio dai toscani terzultimi. Il Cagliari vede la salvezza e la trova addirittura con due giornate d’anticipo, vincendo per 2-0 sul campo dell’Udinese. Impresa clamorosa, che porterà il Cagliari a quota 42 punti: un’impresa impossibile, ben 32 punti nel girone di ritorno, con un ritmo da Champions League. A parere nostro, la salvezza più clamorosa di sempre.