Napoli, una storia fatta di gioie, delusioni e rinascite

Storia del Napoli: le origini

Napoli è una città che si è contraddistinta sempre per il mare, la musica e l’arte. Qui hanno avuto i natali, artisti come Eduardo De Filippo, Antonio De Curtis e Massimo Troisi, musicisti come Pino Daniele, Mario Merola e Carosone per citarne alcuni.

C’è un’altro elemento che accomuna la città di Napoli: il calcio. La società azzurra nacque esattamente il 1 Agosto del 1926 per opera del giovane industriale Giorgio Ascarelli. La socità è nata dalle radici dell’Internaples che a sua volta era costituita dalla fusione tra Napoli Footbal Club e Unione Sportiva Internazionale Napoli. Due giorni dopo la nascita ha ricevuto l’affiliazione da parte del Direttorio Divisioni superiori.

Luis Vinicio e il suo calcio totale

Dopo l’ottima carriera da calciatore con la maglia del Napoli, Luis Vinicio ne diventa anche l’allenatore. Il tecnico brasiliano portò tante novità tattiche: una su tutte il calcio totale. Tutta la squadra partecipava al gioco, sia quando si doveva difendere che quando attaccare. Il risultato è stato una squadra capace di macinare gioco in qualsiasi campo.

Sfortunatamente questo triennio non ha portato trofei. Infatti nel 1973-74 il Napoli si piazzò al terzo posto. Fu la Lazio a vincere lo Scudetto. Nell’anno successivo ci fu il testa a testa con la Juventus dove i bianconeri nello scontro decisivo trionfarono con un gol dell’ex Altafini. Il Napoli terminò la stagione con soli due punti di distacco e con tre sconfitte dalla capolista. Nel 1975-76 nonostante l’innesto di mister 2 miliardi Savoldi, la squadra azzurra non andò oltre il quinto posto segnando la fine di un ciclo.

Vinicio qualche anno dopo tornò sulla panchina degli azzurri, ma non con gli stessi risultati della sua prima esperienza. La sua gestione nonostante la bacheca vuota ancora oggi viene ricordata per il suo gioco spettacolare.

Maradona: l’inizio di un ciclo vincente

Il Napoli ha provato a vincere lo scudetto senza mai riuscirci. Dopo tante delusioni, Ferlaino decise di fare un colpo da novanta: il 5 Luglio del 1984, un San Paolo gremito accolse Diego Armando Maradona che con Careca e Giordano negli anni successivi andrà a formare un tridente che darà molte soddisfazioni. Si tratta di una svolta epocale per la storia del Napoli. Dopo i primi due anni di assestamento si arriva finalmente al fatidico 10 Maggio del 1987. Grazie al pareggio con la Fiorentina il Napoli diventò campione d’Italia per la prima volta nella sua storia. L’entusiasmo dei tifosi napoletani non aveva limiti: i festeggiamenti in città sono durati giorni con i palazzi pieni di striscioni azzurri. In quell’anno gli azzurri vinsero anche la Coppa Italia.

È l’inizio di un ciclo di vittorie. L’anno successivo dopo un lungo dominio la squadra azzurra crollò in termini di risultati e arrivò allo scontro diretto col Milan dove i rossoneri fecero il decisivo sorpasso per la conquista dello scudetto.

Il Napoli nel 1989 rimediò alla delusione con la conquista della Coppa Uefa dove spicca la grande rimonta contro la Juventus dei due gol subiti all’andata per arrivare al trionfo di Stoccarda.

Arriviamo agli inizi degli anni novanta dove il Napoli conquistò il secondo scudetto, cancellando la delusione di due anni fa con il Milan sconfitto a Verona che gli diventa ancora fatale. Successivamente arriva anche la Supercoppa Italiana con gli azzurri che trionfano contro i rivali di sempre della Juve con un rotondo 5-1.

Storia del Napoli: dal fallimento del 2004 ad oggi

Dopo l’addio di Maradona, gli anni novanta hanno portato il Napoli ad un lento declino. La squadra ormai era sommersa dai debiti e aveva ceduto tutti i suoi pezzi pregiati per far quadrare i conti. Ma la situazione non migliorò e alla fine arrivò al fallimento dopo che Ferlaino aveva passato la mano a Corbelli che a sua volta ha ceduto a Naldi.

Dopo tante chiacchiere e tante carte bollate, finalmente esce allo scoperto Aurelio De Laurentiis. L’attuale presidente azzurro dal tribunale acquista un semplice pezzo di carta per la cifra di 31 milioni di euro. Quel pezzo di carta però a poco a poco prendeva sempre più forma e la squadra dall’inferno della Serie C riesce a risalire fino alla massima serie.

Appena stabilizzatosi nella Serie A, il Napoli mette le fondamenta per giocare stabilmente in Europa. Il ritorno in Champions è avvenuto nel 2011 con Mazzarri in panchina che con Cavani, Hamsik e Lavezzi ha regalato notti magiche agli azzurri mettendo in riga squadre come Villarreal, Manchester City e Chelsea. Tra l’altro la squadra si tolse la soddisfazione di vincere anche la Coppa Italia battendo la Juventus.

Negli anni successivi, Rafa Benitez gettò le basi per provare a competere con i bianconeri in campionato. Nel frattempo con lo spagnolo sono arrivati altri due trofei (Coppa Italia e Supercoppa). Con Sarri invece si è arrivati al salto di qualità sul piano del gioco. Con la vittoria allo Stadium nel 2018 lo scudetto sembrava nelle mani degli azzurri sfumato una settimana dopo a Firenze dopo la sconfitta.

Attualmente il Napoli sta vivendo una fase interlocutoria complice anche il fatto che non si sta giocando a causa del Coronavirus. Appena si ripartirà De Laurentiis deve dire cosa vuole fare da grande questo Napoli e se vuole mantenerlo ancora ad alti livelli.

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