Federazione Italiana Pallacanestro: una storia quasi centenaria tanto da dedicarci una poesia

La Federazione Italiana Pallacanestro,  identificata con l’acronimo F.I.P, è l’organo a capo delle società o associazioni sportive che giocano o promuovono il  basket sia in forma agonistica che in forma amatoriale in Italia.
A un anno dal centenario della sua fondazione scopriamo insieme la sua storia.

Dalla Federazione Italiana Basket-Ball alla Federazione Italiana Palla al Cesto

La storia della della Federazione Italiana Pallacanestro inizia nel 1921 a Milano quando dieci società sportive della città meneghina decisero di riunirsi in una federazione dedicata unicamente al gioco alla pallacanestro, dandole il nome di Federazione Italiana Basket-Ball.
Causa principale della nascita della Federazione fu il desiderio delle società di distaccarsi dalla Federazione Ginnastica Nazionale Italiana, responsabile di tutti gli sport di squadra, accusata di considerare la pallacanestro uno sport minore. Convinzione  supportata dalla mancata organizzazione di un secondo campionato dopo quello svoltosi nel 1920.

Arrigo Muggiani,  venne eletto  presidente della Federazione il 21 Dicembre 1921 presso la birreria Ugo Foscolo a Milano, e come prima decisione cambiò nome dello sport da “palla al cerchio” a “palla al cesto” e  grazie al suo contributo venne organizzato prima un torneo federale tra le squadre milanesi, e dopo nell’autunno 1922 vi fu il primo vero campionato nazionale.
Il presidente Muggiani restò in carica per cinque anni fino al 1926, quando, costretto dal regime fascista dovette emigrare negli Stati Uniti, non prima però di aver spostato la sede della Federazione a Roma cambiandogli il nome inFederazione Italiana Palla al Cesto” (F.I.P.A.C) e nominando suo successore il generale Ferdinando Negrini.

FIP: Da Milano a Roma e gli anni ’30

Il nuovo presidente iniziò il suo lavoro nella nuova sede della Federazione, situata nel poligono di tiro della Cecchignola a Roma, e quando assunse l’incarico i club tesserati erano passati dai 10 iniziali a 78 con più di duemila tesserati. Il campionato non era più dominato solamente dalle squadre milanesi. Infatti  nel 1928 vi fu il primo scudetto di una squadra romana: la Ginnastica Roma. Gli anni ’30 della Federazione si aprirono con due commissariamenti, risolti in seguito con l’arrivo alla presidenza del Conte Giorgio Asinari di San Marzano, che tenne l’incarico per 11 anni, fino al 1942 cambiando il nome della federazione in quello attuale di Federazione Italiana di Pallacanestro (F.I.P).  Nel 1937, è proprio a grazie al nuovo presidente, che nacque il primo campionato unico di serie A, composto da 10 squadre, di cui protagonisti in quei primi anni furono la Dopolavoro Borletti (attuale Olimpia Milano), di cui abbiamo approfondito la storia in uno dei nostri precedenti articoli, la Ginnastica Triestina e la Reyer Venezia.

Il dopoguerra del basket italiano

Gli anni successivi videro l’Italia fermarsi a causa della Seconda Guerra Mondiale. Stesso destino venne riservato alla Federazione che dovette interrompere le sue attività. Superato questo momento di difficoltà nazionale la ripresa delle attività fu difficoltoso in quanto vista la situazione vi fu la necessità di nominare due commissari distinti uno per il Nord e uno per il resto d’Italia.

La divisione della Federazione durò due anni fino a quando, nel 1946, il ruolo della presidenza unica fu affidato ad Aldo Mairano, i tesserati in quel momento erano 4168 e i club iscritti ben 356, e proprio quell’anno la Nazionale Italiana vinse l’argento alle Olimpiadi di Ginevra. Nel 1954, l’incarico venne nuovamente riassegnato, questa volta il nuovo presidente scelto fu Decio Scuri, allenatore napoletano ancora oggi ricordato da molti tanto da essere uno dei pochi a far parte grazie al suo impegno sportivo della FIBA Hall of Fame.

Il nuovo presidente eletto, stabilì come prima cosa l’obbligo di avere dei campi al coperto per le partite di serie A, fino ad allora giocate in campi all’aperto in terra battuta e successivamente decise di mettere come capo allenatore della nazionale Nello Paratore che condusse la squadra ad uno storico quarto posto alle Olimpiadi di Roma.

Gli anni ’70 e le grandi riforme

Conclusa la presidenza di Decio Scuri, nel 1965 subentrò come suo successore l’avvocato romano Claudio Coccia che nei suoi anni di presidenza apportò delle sostanziali modifiche nel mondo della pallacanestro italiana. La prima novità che introdusse, appena assunto il nuovo ruolo, fu quella di far tornare i giocatori stranieri nelle squadre italiane, i quali grazie alle loro esperienze internazionali diedero nuova spettacolarità al basket nostrano, attirando sempre più pubblico.

Quando nacque la serie A 2 di basket

Nel 1974, Claudio Coccia fu decisivo per un altro cambiamento del basket italiano. Fu proprio lui,infatti, prima ad ampliare il numero di partecipanti al campionato, portandolo a 14 squadre, e successivamente aggiunse la serie A2, dando la possibilità ad ancora più squadre di giocare di accedere al mondo cestistico.

Claudio Coccia, durante il suo mandato di presidenza tenne come obbiettivo primario quello di far affermare l’Italia e la sua Federazione a livello internazionale, aiutato anche dalle vittorie in quegli anni di squadre come Cantù e Simmenthal in competizioni europee, e ciò ispirò le presidenze successive grazie alle quali vi fu un rilancio della pallacanestro italiana.

Da Vinci a Petrucci: negli anni del boom del basket italiano

Il 1976 segnò l’arrivo alla presidenze della F.I.P del professore siciliano Enrico Vinci, vice- presidente per molti anni sia negli anni di Decio Scuri che durante quelli di Claudio Coccia, lui ebbe come grande merito quello di continuare la forte espansione internazionale iniziata dal suo predecessore, testimone di ciò sono i numerosi riconoscimenti ottenuti in quegli anni dalle nazionale, sia maschile che femminile, come l’argento olimpico a Mosca o quello europeo a Roma.

Nel 1978 Vinci decise di introdurre come norma nel campionato il secondo straniero obbligatorio per ogni squadra, e stabilì il decentramento in favore delle Leghe basket, dando alle stesse più autonomia e favorendo il loro sviluppo.

 Un nuovo cambio al vertice, arrivò nel 1992 in quell’anno infatti venne nominato Gianni Petrucci, ex segretario della Federazione negli anni ’80 passato poi in Federcalcio, sotto la sua presidenza nel 1994 vi fu una svolta fondamentale per il basket moderno, in quell’anno infatti in una riunione tenuta ad Ostia il 9 Luglio, venne sancito il passaggio della serie A di  basket al professionismo, le associazioni sportive divennero società di capitali, e giocatori e allenatori divennero così ufficialmente lavoratori dipendenti.

Un altro passaggio fondamentale durante la prima presidenza Petrucci, è l’attuazione della sentenza Bosman, una sentenza che adottata in seguito dalla Corte di Giustizia dell’Unione europea  permetteva e regolamentava il trasferimento di giocatori dell’Unione Europea  nelle società, senza vincoli per il tesseramento.

Gli anni 2000 e la Federazione oggi

Gli anni 2000 si aprirono con le dimissioni di Petrucci, eletto commissario straordinario della F.I.G.C, ed una nuova presidenza che vede al vertice dall’8 Maggio 1999 Fausto Maifredi,  durante i suoi anni di mandato il basket italiano prosegue l’importante cammino in campo internazionale.  Il 18 Giugno 2000, durante la presidenza Maifredi ,si decise la promulgazione di un nuovo statuto che toglieva il ruolo di organi federali alle Leghe trasformandole in  Associazioni di Club, con semplice compito di coordinamento e la Federazione in un’ente di diritto privato.

Dopo 8 anni Fausto Maifredi, a causa di un controverso dibattito per l’esclusione dalla serie A della Napoli Basket e dell’Orlandina Basket lasciò la presidenza rimettendo il mandato a Gianni Petrucci, diventato nel frattempo presidente del CONI. Gianni Petrucci  nominò il 30 Settembre Dino Meneghin come commissario della F.I.P., che subentrò successivamente come presidente nel Febbraio del 2009.

Nel 2013 vi furono delle nuove elezioni per la presidenza della Federazione, e venne eletto per il suo secondo mandato, dopo quello del ’92 Gianni Petrucci, con il compito di portare il basket italiano ai massimi livelli durante il quadriennio olimpico di Rio 2016.Superate le Olimpiadi, al presidente Petrucci venne confermato il suo ruolo che ancora oggi possiede fino alle prossime elezioni federali, le quali erano in programma a breve ma rimandate dallo stesso a causa della gravità della situazione Coronavirus.

Durante questa stagione cestistica 2019\2020 la F.I.P oltre ai suoi normali compiti di gestione e coordinamento delle varie società iscritte, ha dovuto sancire la storica chiusura di tutti i campionati compreso quello di serie A, a causa del diffondersi del Coronavirus, una situazione che tutt’oggi vede impegnata la Federazione a trovare un modo per fare in modo che lo sport più bello del mondo per noi tifosi possa ripartire.

Poesia dedicata alla Pallacanestro – Paolo Carazzi:

Pubblico in piedi ai bordi d’un campo in terra battuta disegnato col gesso

Ad incitare veementi i propri pupilli nel conquistare l’agognato successo:

La storia così narra degli italiani albori di uno Sport venuto dall’America,

Lustro di Atleti pronti a darsi battaglia fra ”cesti” e con gran palla sferica.

Anni in sordina son trascorsi da quei gloriosi e pionieristici tempi lontani

Cantar or possiamo con valenza sia gli Atleti stranieri che quelli nostrani

Abbracciando tutti i grandi Campioni che non han reso i nostri canti vani.

Non solo Trieste, Bologna, Milano e Roma hanno celebrato le loro gesta

E onorato l’agonismo di questo Sport così da farlo diventare grande festa:

Sospensioni, sottomani, sfondamenti e poi altro nel linguaggio dei tifosi,

Tiri da tre, dalla lunetta, i ganci e il “tempo”, sanzionati da arbitri seriosi,

Ritornano nelle animate discussioni di ogni attento ed esperto spettatore

Oltre ai colori di maglie e scarpette, a dir pel BASKET il grande amore!
 

A cura di Paolo Carazzi

Milano, 22 aprile 2020

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