Storia del Sudtirol-Calcio: dalle origini del club ad oggi

Il SudTirol calcio ( chiamato anche FC Sudtirol o FC Alto Adige) è la società calcistica con sede a Bolzano. Riguarda l’intera zona trentina e non una specifica città

La società del SudTirol calcio è stata fondata ormai nel “lontano” 1974 a Bressanone, cambiando il nome in ” Football Club Sudtirol-Alto Adige e prendendo i colori attuali bianco e rosso, fino a diventare la squadra che oggi tutti conosciamo con il nome definitivo sigillato nel 2000.

Giusto precisare che questa squadra non intende rappresentare semplicemente il capoluogo di origine, ma l’intera area del Sud Tirolo, territorio provinciale dell’Alto Adige.

Nel 2018-19, raggiunge il massimo livello sportivo: la Serie C. E’ anche l’unica squadra del Trentino ad essere in quella categoria, le altre stanno tutte in serie minori. Un grande traguardo per una squadra così “giovane”.

Storia del SudTirol calcio dalle origini fino agli anni novanta

Inizialmente nata sotto i colori societari giallo e nero e con il nome di Sport Verein Milland, presieduta da Ubald Comper, venne fondata nel 1974. Non ancora affiliata alla FIGC, lo farà prestissimo, ovvero nel 1977, potendo finalmente prendere parte a due campionati di zona di Terza Categoria, gli albori.

Dopo due anni di inattività, nel 1983, il club riuscì a raggiungere la Seconda Categoria, la Prima nel 1986 fino ad arrivare in Eccellenza nel 1991. Nel 1995 una brutta battuta di arresto con la retrocessione in Promozione.

Attenzione invece al 1995, cambiamento importante: dopo il fallimento nel tentativo di acquisto del Bolzano, una cordata di imprenditori decise di rivolgere le proprie attenzioni al Milland rilevandolo, cambiandone i colori sociali in bianco e rosso e scegliendo il nome, appunto, di Football Club Sudtirol-Alto Adige. Il presidente divenne l’architetto Hanns Huber, mentre Joseph Insam ne divenne direttore sportivo.

Con questa nuova proprietà, l’anno successivo, il Sudtirol asfaltò letteralmente gli avversari: 26 vittorie e 4 pareggi che valsero la promozione. Stesso percorso, con solo una sconfitta, l’anno successivo in Eccellenza. Finalmente ecco l’approdo al Campionato Nazionale Dilettanti.

Nel 1997, invece, si ebbe un cambio di guida societario con l’ingresso, seppur breve, di Giua. Quest’ultimo abdicò subito in favore di Leopold Goller, sotto la cui mano si arrivo ad una costante frequentazione della massima serie dilettantistica per poi raggiungere, agli inizi degli anni 2000, con Sannino in panchina, il professionismo calcistico.

Il SudTirol calcio negli anni Duemila

Non avendo un campo adeguato alla Serie C2, nel 2000-2001, come campo venne scelto lo stadio Druso di Bolzano.

Questo arrivo tra i professionisti rese necessaria anche una ristrutturazione societaria: si passò ad una società di tipo Srl e rinominata nell’attuale Fussball Club Sudtirol. Nel 2001, precisamente il 21 Giugno, mantenne la presidenza e divenne azionista di maggioranza Leopold Goller.

La prima stagione in C2, contro moltissimi pronostici, si rivelò tranquilla. Salvezza senza troppi patemi. Nelle tre annate a venire, invece, si sfiorò ogni anno la promozione, senza però vincere mai i playoff. Dopo questo trittico, il Presidente Goller abdicò a favore di Werner Seeber. Il leader in campo fu invece Thomas Bachlechner, che dal 2001 al 2006 fu capocannoniere di squadra e sempre ai vertici dell’intero campionato. Nel 2007, invece, non si riuscì a ripetere quanto fatto negli anni precedenti. La squadrà finì infatti settima sotto la guida di Firicano.

A fine di questa stagione, a causa di alcuni intoppi burocratici legati ad un cambio di sede mai fatto, riguardante la parte legale ed il campo interno (ormai a Bolzano), la Lega impose alla squadra di disputare le partite di casa nell’impianto della città facente riferimento alla sede legale. Questa ammonizione non ebbe nessun impatto sulla società, tant’è che si continuò a giocare a Bolzano le partire di esordio provocando disagi anche agli avversari. Il Mezzocorona e il Bassano Virtus, infatti, seguendo l’indicazione della Lega andarono a Bressanone non trovando però nessuno . Nel primo caso si arrivò ad un rinvio della gara, nel secondo, invece, venne disposta la sconfitta a tavolino per 3 a 0 a svantaggio ovviamente del Sudtirol calcio.

I tentativi di penalizzazione non finiscono qui

Ci furono poi ulteriori minacce di sanzioni che fecero cedere la squadra del Fussball, va però precisato che a parte le prime partite del campionato giocate a Bressanone, si arrivò poi ad un conciliatorio con la FIGC che permise loro di tornare allo Stadio Druso a Bolzano. Intrighi burocratici di difficile comprensione, lasciatemelo dire. Non per questo il club ne risentì e si salvò per un soffio vincendo contro la Pro Vercelli.

Nel 2008-2009 le cose non andarono meglio, bivaccando sempre nelle parti basse della classifica e mantenendo la serie solamente grazie ai Play-out. In questo periodo si ebbe anche un cambio alla presidenza con l’arrivo di Baumgartner, politico ed imprenditore. Il suo motto era chiaro: portare la squadra entro il 2013 in terza serie, per poi approdare entro il 2015 alla serie cadetta.

Detto fatto, dato che raggiunse il primo obbiettivo per la prima volta nella sua storia grazie alla vittoria sulla Valenzana per uno a zero nello stadio Druso completamente gremito di tifosi.

Il Sudtirol calcio dal 2010 in poi

Benvenuti in Terza serie, per la prima volta!

Le cose però non vanno esattamente come si sperava. Il salto di categoria è pesante e si fa sentire, tant’è che alla 27esima giornata viene esonerato Sebastiani in favore di Pellegrino. Peccato non serva a niente, si giungerà infatti alla retrocessione del club in Lega Pro Seconda Divisione. C’è un “ma”. Questo riguarda infatti “scommessopoli” che provoca la penalizzazione di tanti club in favore del Sudtirol, ammesso nuovamente nella categoria appena persa.

Nel mentre si arrivò finalmente ad un conciliatorio con la Figc, che permise lo spostamento della sede a Bolzano.

L’anno successivo è il turno di Stroppa come allenatore.  Settimo posto finale e mancato approdo ai play off per un soffio.

Lo stadio di Bolzano, va detto, non era comunque a norma per la categoria. Questo portò infatti in un primo momento all’esclusione del Club al campionato. Decisione poi cambiata grazie ad un ricorso a fronte di lavori di adeguamento.

Nel 2012-2013, invece, ecco approdare Stefano Vecchi. Con lui si arrivò quarti ai play-off e venne eliminata dal Carpi che passò in SerieB.

Stessa sorte nel 2014, play-off conquistati ma non vinti. E’ una continua lotta per la promozione che però non vede mai il club tirolese avere la meglio.

Negli anni successivi è tutto un susseguirsi di risultati altalenanti: prima con Rastelli Claudio, poi con Sormani per finire, nuovamente, con il ritorno di Stroppa.

L’anno scorso, nella stagione 2018-2019, la squadra arriva sesta nel girone B. Eliminata poi ai play-off e dovendo, ancora una volta, salutare il sogno della promozione.

I colori societari del club

I colori ufficiali sono il bianco ed il rosso, derivanti dalla simbologia araldica della provincia di Bolzano e capoluogo. Il colore dominante in casa è il bianco, in trasferta il rosso, mentre la terza oscilla tra il nero ed il blu notte (sponsor permettendo).

Divise Sudtirol calcio
2013-2014

Società del SudTirol calcio

Il SudTirol calcio ha un assetto da Public company, non comune nel calcio italiano. Il pacchetto azionario non ha infatti un vero investitore, il 90% è infatti diviso tra soci (30) e la partecipazione più elevata di un’unica figura arriva al 25%. Il rimanente 10% è proprietà dell’ AFC sudtirol, associazione sportiva dilettantistica a cui fanno capo le squadre giovanili. Una sorta di azionariato popolare. Il tetto massimo degli stipendi è di 40.000 euro annui pro capite e destina per statuto almeno il 30% del budget societario annuale al settore giovanile. Circa 3,5 milioni di euro al netto del 2015.

E’ una squadra in costante crescita ed attenta ai bilanci, non stupiamoci se entro cinque anni farà il suo approdo in SerieB, la strada è quella giusta!