Antonio Giovinazzi, la possibilità di meritarsi un sedile in Ferrari

Già in orbita Ferrari, il pilota pugliese vuole dimostrare di meritare la chiamata del Cavallino. Ma prima c’è un presente da vivere con l’Alfa Romeo, in cui Giovi si è ritagliato un ruolo importante.

Obiettivi per il 2021

Nel 2021, Antonio Giovinazzi vuole progredire insieme all’Alfa Romeo. Già lo scorso anno, pur al cospetto di una stagione estremamente difficile – a causa di una macchina lenta e lontana per ambire a battagliare a centro gruppo – Antonio è riuscito a mostrare progressi reggendo più da vicino il confronto con un pilota del calibro di Kimi Raikkonen.

Quella che scatterà in Bahrein, sarà la terza stagione in F1 per Giovi (tutte con la scuderia del Biscione): come lo scorso anno, l’obbiettivo per lui dovrà essere, anzitutto, quello di mantenere un volante da pilota titolare, sfruttando magari la maggiore esperienza acquisita nei due precedenti campionati.

In secondo luogo, in occasione della presentazione della nuova C41, Antonio ha espresso chiaramente la voglia di correre a ridosso dei primi dieci auspicando persino un podio. Una grinta, quella manifestata, che deve ovviamente tramutarsi in gare consistenti riducendo al minimo gli errori in pista.

Un sogno chiamato Ferrari

Oltre che alla presentazione della nuova Alfa Romeo, Giovinazzi ha partecipato anche alla presentazione della squadra della Ferrari in qualità di terzo pilota. Ruolo, quest’ultimo, che il pilota della Valle d’Itria ricopre dal dicembre 2016. Proprio gravitando nell’orbita della scuderia di Maranello Antonio ha potuto dapprima debuttare in F1 (sostituendo Werlhein per le prime due gare del 2017) e poi godere di un volante per una stagione intera a partire dal 2018 con la promozione a pilota titolare in Alfa Romeo.

Adesso, Giovi ha l’occasione di dimostrare che in un futuro non troppo lontano potrebbe meritare un sedile proprio in Ferrari, come lui.

Chissà che non possa essere proprio lui il possibile successore di Sainz o di Leclerc alla guida della Ferrari, una volta scaduti i contratti di questi ultimi. D’altronde, in molti sognano il ritorno di un pilota italiano alla guida della vettura del Cavallino Rampante e il pilota pugliese ha l’opportunità di realizzare questo desiderio, se sarà in grado di completare quel processo di maturazione intravisto già nel corso degli ultimi due mondiali.