Tour de France 2020: commento finale della Gran Boucle

Tour de France: il vincitore è Pogacar

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Il Tour si è concluso con un verdetto inaspettato, soprattutto perché fino alla penultima tappa, la cronometro di La Planche des Belles Filles, si dava ormai per scontata la vittoria di Roglic. In effetti mai avremmo pensato ad una debacle del genere in una specialità in cui Roglic ha pochi rivali. Chi ha seguito lo scorso anno il Giro d’Italia, ricorderà senz’altro la cronometro di Bologna, con la scalata a San Luca, che Roglic ha fatto sua nettamente. Una giornata storta di cui ancora non si è capito il motivo e tutto il lavoro della Jumbo-Visma, in queste tre settimane, è andato in fumo.

La regia francese ha inquadrato le facce di Dumoulin e Van Aert, mentre Pogacar andava a vincere tappa e Tour e i loro volti dicevano molto più di tante parole. Impietosa anche l’inquadratura di Roglic seduto a terra e svuotato come un sacco senza contenuto. Ma vediamo giorno per giorno come si è arrivati a questo inaspettato epilogo.

Tutte le maglie gialle del Tour de France 2020

Tappa 1 Tour de France 2020

La prima tappa è caratterizzata dal maltempo e dalle tante, troppe cadute. Thibaut Pinot cade ai meno tre dal traguardo e la regia ce lo mostra sconsolato e con la maglia strappata, ma deciderà di proseguire la corsa e arriverà fino a Parigi, così come Sivakov, caduto due volte nella prima tappa e altre volte nelle tappe successive. Vogliamo qui sottolineare l’attaccamento al mestiere che la maggior parte dei corridori dimostra, anche in situazioni drammatiche. La prima maglia gialla è di Alexander Kristoff; il velocista norvegese vince la volata, uscendo bene lungo le transenne, superando Bol e resistendo alla rimonta di Pedersen.

Tappa 2 Tour de France 2020

La seconda tappa si svolge, come la prima, nei dintorni di Nizza, ma con percorso completamente diverso e con due GPM di prima categoria, sui quali si staccano subito i velocisti, fra cui la maglia gialla Kristoff e la maglia bianca Pedersen. Le condizioni atmosferiche rispetto alla prima tappa cambiano profondamente, con il sole che prende il sopravvento. Al termine della fuga di giornata, si arriva all’ultima salita, il Col d’Eze, dove scatta Alaphilippe, gli si accoda Hirschi e sui due si porta Adam Yates. In discesa aumenta il vantaggio dei tre, soprattutto sulla spinta di Alaphilippe, ottimo discesista. All’ultimo chilometro si trovano a dover affrontare il vento che soffia contro e per studiarsi stanno per essere ripresi proprio sul rettilineo finale. Se ne accorge Alaphilippe che lancia la volata e riesce a mantenere un vantaggio minimo su Hirschi e a vincere la tappa, conquistando anche la maglia gialla, grazie agli abbuoni.

Tappa 3 Tour de France 2020

Nel finale della terza tappa, il gruppo affronta un forte vento contrario, che complica il lavoro delle squadre dei velocisti. Sam Bennett sembra potercela fare, ma proprio il vento lo frena e si ritrova sulla scia Caleb Ewan sbucato da non si sa dove e passato per la cruna di un ago. Bennett ha anche la tentazione di deviare la sua traiettoria, ma Ewan passa ugualmente e vince, davanti allo stesso Bennett e a Nizzolo.

Tappa 4 Tour de France 2020

La quarta tappa è anche la prima con arrivo in salita, ad Orciéres-Merlette, storico arrivo di tappa che ci riporta coi ricordi al 1971, anno in cui si arriva per la prima volta. In quell’occasione Luis Ocaña infligge un distacco di ben nove minuti a Eddy Merckx. Ma due giorni dopo, una misteriosa caduta nella discesa del Col de Menté lo costringe al ritiro. La tappa di quest’anno vede la solita fuga da lontano con sei uomini. Non deve sorprendere che al Tour ci sia sempre la fuga.

Perché si usa il numero rosso sulle magliette dei partecipanti del Tour

Intanto ci sono in palio soldi con il premio della combattività (il numero rosso che si porta il giorno dopo) e poi c’è il discorso della copertura televisiva integrale. In periodo di rinnovi contrattuali, farsi vedere davanti è molto importante.

Il gruppetto di testa si sfalda sulla penultima salita, dove il lettone della Israel Neilands, transita per primo e resta da solo fino ai piedi della salita finale. Qui come previsto, i favoriti non si danno battaglia, ma restano tutti insieme con la Jumbo-Visma che mantiene alta l’andatura e Alaphilippe che controlla, rimanendo sempre in terza o quarta posizione. Per la vittoria di tappa ci prova Guillaume Martin a cui si aggancia Roglic che parte deciso e stacca tutti da ruota, andando a vincere e conquistando anche dieci preziosi secondi di abbuono. Sul traguardo è secondo Pogacar che completa la prima di una serie di doppiette slovene.

Tappa 5 Tour de France 2020

Nella quinta tappa, nessuna emozione fino all’arrivo. Tappa per velocisti con l’insidia del vento. Il treno della Sunweb lancia la volata per Bol, ma è Van Aert che esce dall’ultima curva a grande velocità, rimontando Bol e andando a vincere da velocista puro. Il podio è completato da Sam Bennett che precede Sagan e a cui toglie la maglia verde. A sorpresa la classifica cambia, in quanto viene inflitta una penalizzazione di venti secondi ad Alaphilippe, per aver preso una borraccia dalla propria squadra negli ultimi 20 chilometri, cosa vietata dal regolamento. Pertanto, la nuova maglia gialla è Adam Yates.

Tappa 6 Tour de France 2020

La sesta tappa prevede l’inedito arrivo in salita di Mont Aigoual, una salita non particolarmente dura, ma preceduta dal Col de la Lusette, di Prima Categoria. Un gruppetto di otto uomini arriva fino all’inizio della salita della Lusette, poi prende l’iniziativa il campione nazionale kazako Alexey Lutsenko che se ne va da solo. Cerca di resistergli Jesus Herrada che gli si avvicina fino a 20 secondi allo scollinamento, mentre gli altri perdono contatto. Sulla salita finale, aumenta il vantaggio di Lutsenko su Herrada e il corridore kazako va a vincere con 55 secondi su Herrada e oltre due minuti su Van Avermaet e Powless, giunti nell’ordine. Tutti i big arrivano insieme, pertanto classifica invariata con Yates in maglia gialla.

Tappa 7 Tour de France 2020

Nella settima tappa, molto accidentata nella prima parte, i velocisti più noti, compresa la maglia verde Sam Bennett, vengono tagliati fuori da un’azione della Bora-Hansgroe che vuole riprendersi la maglia verde con Sagan. Nel finale il protagonista diventa il vento. In tappe come questa, con percorso molto esposto, l’abilità di correre nei ventagli è fondamentale. E il vento sorprende anche uomini di classifica, come Porte, Landa, Chaves e soprattutto Pogacar, che inesorabilmente perdono terreno e a nulla valgono gli sforzi dei compagni di squadra, anche perché davanti tutti si mettono a tirare per fare selezione. La volata viene lanciata dalla NTT per Boasson Hagen alla cui ruota si attacca Van Aert. Sagan urta un avversario e perde il momento buono. Negli ultimi metri, Van Aert riesce a rimontare Boasson Hagen e vince la sua seconda tappa al Tour, continuando in questo suo trend positivo, iniziato giusto alla ripresa dell’attività. Pesante il distacco di Pogacar e del suo gruppo, cosa che poteva ripercuotersi sul prosieguo del Tour. I velocisti arrivano con circa 13 minuti di ritardo e Sagan riconquista la maglia verde.

Tappa 8 Tour de France 2020

L’ottava tappa ci porta sui Pirenei. Si deve affrontare anche la prima salita Hors Catégorie, il Port de Balés, situato a circa 40 km. dal traguardo. Dopo circa 80 chilometri, si ritira Giacomo Nizzolo, ancora sofferente per la caduta del primo giorno. Nella parte iniziale della corsa c’è il Col de Menté e nella parte finale il Peyresourde, una delle salite mitiche del Tour. Entrambi questi colli sono di Prima Categoria. La fuga del giorno prende corpo con 13 uomini, fra cui la maglia a Pois Cosnefroy che sul Col de Menté transita per primo, per poi staccarsi sulla seconda salita, dove attaccano il francese Nans Peters e il russo Ilnur Zakarin. Peters si sbarazza di Zakarin in discesa e resta da solo, andando a scollinare per primo anche sul Peyresourde e vincendo la tappa. Dietro, Pogacar cerca di riprendersi quanto perso il giorno prima e stacca il gruppo maglia gialla; alla fine, guadagna una quarantina di secondi. Yates fa fatica, ma riesce a conservare il simbolo del primato.

Tappa 9 Tour de France 2020

La prima notizia che riguarda la nona tappa è quella del ritiro di Fabio Aru. La fuga di giornata vede fra i protagonisti anche Formolo, ma sulla salita del Col de Soudet, lo svizzero Hirschi lascia la compagnia e ci prova in solitaria. Dietro, gli uomini di classifica aspettano il Marie-Blanque. E sulla salita il primo ad attaccare è Pogacar; davanti c’è solo Hirschi e sulla vetta ci sono anche degli abbuoni. A due chilometri dalla vetta, Adam Yates si stacca e va alla deriva. Saltano anche Martin e Quintana, che però limitano i danni. In discesa Hirschi si rilancia e torna a riprendere un vantaggio consistente, approfittando delle sue qualità di cronoman, ma a poco meno di due chilometri dal traguardo, viene raggiunto da Roglic, Pogacar, Landa e Bernal. Lo svizzero si mette in coda e lancia la volata, ma negli ultimi metri esce dalla sua scia Pogacar che va a vincere davanti al connazionale Roglic, nuova maglia gialla. Altra doppietta slovena dopo Orciéres-Merlétte, ma a posizioni invertite. 

Tappa 10 Tour de France 2020

Dopo la prima giornata di riposo, il Tour riprende con la decima tappa, totalmente priva di difficoltà altimetriche e condotta a forte velocità. Le insidie da cui guardarsi sono le cadute e il vento. Vittima delle prime Julian Alaphilippe ad una quindicina di chilometri dal traguardo. Vittima del secondo Miguel Angel Lopez che rischia di uscire di classifica. Il capitano dell’Astana riesce comunque a recuperare nel finale e a riportarsi in gruppo. Nella volata finale, grande lavoro di Morkov per Sam Bennett che va a cogliere il suo primo successo al Tour, dopo due podi nelle precedenti tappe. Il campione irlandese riesce a rintuzzare l’attacco di Ewan e di Sagan e con i 50 punti della vittoria, strappa allo stesso Sagan la maglia verde della classifica a punti. Da segnalare il ritiro di Formolo per una caduta e conseguente frattura alla clavicola.

Tappa 11 Tour de France 2020

L’undicesima tappa vede la lunga fuga solitaria di Mathieu Ladagnous, francese della Groupama, ripreso a 43 chilometri dal traguardo. Il gruppo procede compatto in attesa della probabile volata generale, con le squadre dei velocisti che alzano il ritmo. La volata viene lanciata lunga e, mentre Sam Bennett guadagna il centro della strada, Caleb Ewan esce dal nulla e piazza il suo colpo di reni davanti a tutti. Sagan è secondo sulla linea d’arrivo, dopo essersi fatto largo a spallate fra Van Aert e le transenne, mentre terzo è Bennett. Sagan però viene poi declassato per scorrettezze, perdendo così la possibilità di recuperare punti per la maglia verde e questo fatto condizionerà parecchio il duello nelle tappe successive.

Tappa 12 Tour de France 2020

Nella dodicesima tappa, sulla prima salita di giornata, si forma un gruppetto con ben tre della Sunweb, Benoot, Kragh Andersen e Hirschi; con loro Schachmann e Pacher. Sull’ultima salita, Suc au May seconda categoria con abbuoni, scatta molto bene Hirschi che fa il vuoto, transitando da solo al GPM. Gli uomini di classifica si disinteressano della corsa e procedono con un distacco di oltre due minuti. Marc Hirschi, dopo aver sfiorato la vittoria in questo Tour, con questa azione vince la tappa. Pierre Rolland riesce a conquistare la seconda posizione, avvantaggiandosi nel finale sul gruppo degli inseguitori, battuto in volata da Kragh Andersen. Sagan vince la volata del gruppo che arriva a oltre due minuti e mezzo.

Tappa 13 Tour de France 2020

Ben diciassette corridori vanno in fuga nella tredicesima tappa. Il gruppo lascia fare e segue a oltre nove minuti. C’è dunque una corsa nella corsa; una per la vittoria di tappa, fra i fuggitivi e una per la maglia gialla. Se ne vanno Schachmann e Powless a circa 27 chilometri dall’arrivo e in breve guadagnano terreno, ma all’inizio della penultima salita, il Col de Neronne, il tedesco vincitore della Parigi-Nizza resta da solo. Nel frattempo, si assottiglia il gruppo dei contrattaccanti. Soler, Kamna e Martinez lasciano la compagnia e si lanciano all’inseguimento di Schachmann, che comunque scollina per primo con una trentina di secondi sugli immediati inseguitori. Alla spicciolata passano al GPM tutti i corridori che erano in fuga. Nel gruppo perdono contatto Bardet e Martin e, in un primo momento, anche Adam Yates che però riesce a rientrare. Gli ultimi due chilometri della salita finale di Puy Mary sono i più duri e la fatica si fa sentire, tant’è che Schachmann viene raggiunto da Kamna e Martinez e successivamente staccato. Kamna lancia la volata a due ai 150 metri; Martinez resiste e supera il tedesco, andando a vincere la tappa. Nel gruppo maglia gialla c’è l’attacco di Pogacar a cui Roglic risponde senza problemi. I due sloveni mettono in difficoltà gli altri, in particolare Bernal e Uran. Alla fine, Roglic e Pogacar guadagnano quasi 40 secondi sui due colombiani. Molto più pesante il ritardo di Bardet e di Martin che di fatto escono dalla classifica. Bardet, vittima di una caduta nella parte centrale della corsa, arriva al traguardo con una commozione cerebrale, che gli impedisce di prendere il via il giorno dopo. Naturalmente Roglic sempre in giallo, mentre Pogacar risale in seconda posizione e Bernal è terzo.

Tappa 14 Tour de France 2020

Nella tappa successiva, fuga a due con lo svizzero Kung e il belga Theuns che si mettono in luce nei primi chilometri, poi Kung rimane poi da solo. La Bora-Hansgroe tenta ancora di tagliare fuori i velocisti e favorire Sagan per la tappa e per la maglia verde. Kung viene ripreso, mentre si staccano Sam Bennett e Caleb Ewan, i velocisti più pericolosi, che arrivano poi in grave ritardo. Il gruppo procede compatto per molti chilometri, anche perché non ci sono grandi variazioni altimetriche. Quando la corsa arriva nell’abitato di Lione, la Sunweb comincia a fare il diavolo a quattro, mandando in avanscoperta prima Benoot, poi Hirschi ed infine Kragh Andersen che parte forte in contropiede e va a vincere la tappa. La volata del gruppo è appannaggio di Mezgec davanti a Consonni e Sagan, che alla fine raccoglie meno di quanto seminato.

Tappa 15 Tour de France 2020

Il giorno dopo, c’è l’arrivo in salita a Grand Colombier, nel massiccio del Giura, GPM Hors Categorie. Prima dell’ascesa finale ci sono due salite di Prima Categoria che ovviamente scremano il gruppo. L’austriaco Gogl scollina per primo sulla prima salita con una decina di secondi di vantaggio. Gogl inizia per primo la salita del Col de la Biche, altro GPM di prima categoria. Il gruppo maglia gialla prosegue compatto a un minuto e mezzo di distacco. Rolland raggiunge Gogl in pianura e all’imbocco dell’ultima salita, stacca l’austriaco. La prima vittima illustre del Grand Colombier è Nairo Quintana, seguito subito dopo da Bernal, mentre davanti la Jumbo-Visma accelera. Rolland viene ripreso ai meno tredici e da qui inizia la corsa vera. Sotto l’andatura di Van Aert, perde contatto Martin. Ai meno sette ci prova Adam Yates, ma la Jumbo-Visma continua il suo lavoro di stopper. Dumoulin lancia Roglic per la volata finale; Pogacar gli prende subito la ruota, poi allunga Porte, ma i due sloveni lo riprendono e si lanciano verso l’arrivo. E alla fine, è la terza doppietta slovena con Pogacar che precede Roglic. Grazie all’abbuono, Pogacar rosicchia quattro secondi a Roglic, ma intanto gli altri vengono staccati ancora un po’ e a questo punto si profila un duello tutto sloveno per la vittoria finale.

Tappa 16 Tour de France 2020

Il Tour riprende il suo cammino dopo la seconda giornata di riposo. Si arriva in quota a Villard de Lans. Per un attimo la regia francese inquadra Egan Bernal e la cosa strana è che non è coi primi, bensì in coda al gruppo insieme ai velocisti: un’immagine impietosa. Davanti, si forma un gruppetto con Pacher, Carapaz, Kamna, Alaphilippe e Reichenbach. Pacher inizia a perdere terreno, mentre Kamna scollina per primo, scattando ai 300 metri e resta solo, seguito da Carapaz e Reichenbach, a loro volta soli, tanto che sembra di assistere a una cronometro. Kamna si avvantaggia ancora di più nel tratto di falsopiano prima della salita finale e va a conquistare la sua seconda vittoria stagionale, dopo la penultima tappa del Delfinato. Secondo è Carapaz e terzo il campione svizzero Reichenbach. Il gruppo arriva senza fretta a oltre sedici minuti e sulla salita finale perde ancora contatto Quintana.

Tappa 17 Tour de France 2020

E nell’ultimo mercoledì arrivano le Alpi. Il primo arrivo è posto a Meribel, nota località sciistica, al termine di una lunga salita, dopo aver affrontato anche il Col de la Madeleine; entrambe le salite sono GPM Hors Categorie. La notizia del giorno è quella del ritiro di Bernal, che non prende il via per questa diciassettesima tappa. Venendo alla tappa, si vede finalmente qualcosa di diverso; sulla salita della Madeleine davanti al gruppo a fare l’andatura non ci sono gli uomini della Jumbo-Visma, ma quelli della Bahrain Mclaren per Mikel Landa. In fuga Carapaz e Alaphilippe, accompagnati da Gorka Izaguirre e Daniel Martin. Il primo a scollinare sulla Madeleine è Carapaz, mentre il gruppo passa a 1’24”. In discesa Daniel Martin viene staccato, evidenziando i suoi limiti. I tre rimasti riguadagnano terreno sul gruppo, che nella vallata accusa un ritardo intorno ai due minuti e mezzo. Ai meno nove resta solo Carapaz con venti secondi sul gruppo maglia gialla. Damiano Caruso rallenta l’azione del gruppo e l’ecuadoriano riguadagna secondi riportandosi oltre i 40 ai meno quattro dall’arrivo. Ed ecco la sorpresa: Landa, dopo aver fatto lavorare la squadra tutto il giorno, cede di schianto. Cede anche Uran, su un attacco di Lopez. Con Roglic resta solo Kuss e i due raggiungono ai meno tre. Attacca ancora Lopez che resta solo al comando; dietro scatta Roglic e Kuss gli dà un aiuto concreto per staccare Pogacar, cosa che gli riesce. Miguel Angel Lopez vince la tappa sulla cima più alta del Tour e guadagna il podio provvisorio in classifica. Per il secondo posto di tappa Roglic precede Pogacar di quindici secondi e ne guadagna altri due con gli abbuoni. Sconfitti di giornata Uran e soprattutto Landa, mentre si difende Porte, arrivato quinto dietro Kuss.

Tappa 18 Tour de France 2020

Nella diciottesima tappa, vittoria per la Ineos, anzi doppietta. Dopo aver inanellato una serie di flop, primo fra tutti Egan Bernal, la squadra inglese va a segno con Michal Kwiatkowski e Richard Carapaz, anche oggi in avanscoperta, come nelle due tappe precedenti. I due arrivano insieme al traguardo abbracciandosi e facendosi i complimenti a vicenda e il polacco taglia per primo il traguardo. La scena ne ricorda una simile del Tour 1986, quando all’arrivo dell’Alpe d’Huez Bernard Hinault e Greg Lemond, in maglia gialla, hanno fatto lo stesso. Oggi fuga da lontano con una trentina di corridori che piano piano si assottigliano, visti i tanti chilometri di salita previsti. A un certo punto restano soli Carapaz e Hirschi che si contendono i punti dei GPM. In discesa, Kwiatkowski, Edet e Bilbao si riportano sui due di testa. Hirschi passa per primo in vetta anche nei due successivi GPM, ma cade nella discesa del Col des Saisies. Perde terreno anche Edet e al culmine della salita del Col des Aravis restano in tre: Carapaz, che scollina per primo, Kwiatkowski e Bilbao. Anche l’ultimo GPM della giornata è appannaggio di Carapaz che con questi punti s’impossessa della Maglia a Pois. Si stacca anche Bilbao, per cui davanti restano solo i due della Ineos che vanno a giocarsi la vittoria di tappa. Per il terzo posto Wout Van Aert precede di un paio di secondi il suo capitano Roglic e Pogacar. Subito dietro gli altri uomini di classifica, tranne Uran e Yates che arrivano dopo quasi tre minuti dalla maglia gialla. La classifica ormai riduce ai due sloveni coloro che possono vincere il Tour e sarà la cronometro del sabato a dare il verdetto finale.

Tappa 19 Tour de France 2020

La terzultima tappa del Tour vede la lunghissima fuga solitaria (100 km.) di Rémy Cavagna. Dopo che il francese viene ripreso, inizia una tappa molto spumeggiante con vari tentativi di fuga, l’ultimo dei quali coinvolge anche Sagan e Bennett, ancora in lotta per la maglia verde. I due si impegnano nello sprint intermedio che vale anche per la classifica a punti. La spunta Bennett che ormai ha in mano la vittoria finale. Il gruppo in pochi chilometri subisce un ritardo incolmabile e le squadre degli uomini di classifica, smettono di tirare. A circa venti chilometri dal traguardo sono 14 gli uomini in avanscoperta; da qui tenta la sortita solitaria Kragh Andersen, già vincitore della tappa di Lione con un’azione simile, ma a cinque dal traguardo. Il danese riesce a mantenere un buon vantaggio e mette in campo tutte le sue doti di passista e la vittoria è sua; la seconda in questo Tour, la terza per la Sunweb. Come previsto gli uomini di classifica arrivano tutti insieme, cosa prevedibile, in attesa della cronometro.

Tappa 20 Tour de France 2020

Ed eccola la cronometro di La Planche des Belles Filles. L’arrivo è posto dopo una scalata di 5,9 km. con una pendenza media dell’8,5% e pendenze massime attorno al 20%. Prima però ci sono 30 chilometri di pianura e di leggeri saliscendi, quindi una prima parte da specialisti e una seconda da scalatori. Per questo molti corridori decidono per un cambio di bici all’inizio della salita. L’attesa è quella del duello a distanza fra i due sloveni primo e secondo in classifica. Nel frattempo, resta a lungo come miglior tempo quello di Rémy Cavagna, già protagonista il giorno precedente con la fuga solitaria più lunga del Tour. Il francese viene scalzato da Wout Van Aert, campione belga della specialità e autore di un Tour e di una stagione assolutamente eccezionale. La sfida fra gli sloveni ci viene proposta dalla regia francese, con una doppia immagine sullo schermo. All’imbocco della salita Pogacar recupera circa 30 secondi su Roglic e decide di cambiare la bici. Tom Dumoulin, che è stato campione del mondo a cronometro, scalza a sua volta il compagno di squadra Van Aert per soli dieci secondi. Anche Roglic sceglie di cambiare bici, ma all’inizio della salita perde ancora e i due sloveni si giocano il Tour sul filo dei secondi. Roglic continua ad alzarsi dalla sella e si vede che è a disagio e pedala male con un rapporto troppo agile, persino il casco è messo male. Al contrario, il suo più giovane connazionale sale con pedalata costante e con un rapporto un po’ più duro, ma più efficace. Una prova pazzesca per Pogacar che rifila 1’21” a Dumoulin e vince la tappa e il Tour. Crolla Roglic che disputa una cronometro da dimenticare e perde il Tour dopo che lui e la sua squadra lo avevano dominato. Una beffa incredibile! Alla fine, Roglic paga 1’56” e Tadej Pogacar vince con 59” di vantaggio in classifica.

Premiazione Tour de France 2020

L’ultima domenica d’estate vede la chiusura del Tour. L’ultima tappa con il tradizionale circuito finale sugli Champs-Èlisées, parte nel segno della tradizione, cioè andatura turistica fino a Parigi ed entrata in città con la squadra della maglia gialla schierata davanti al gruppo. C’è ancora da assegnare la maglia verde ed è logico pensare che siano le squadre dei velocisti a fare la corsa, una volta arrivati al circuito finale, dove ci sono anche due sprint intermedi. La vittoria sugli Champs-Èlisées per un velocista costituisce il diploma di laurea e tutti quelli che riescono ad arrivare a Parigi, vogliono vincere quest’ultima tappa. Per questo e anche per ‘gentlemen agreement’, nessuno attacca la maglia gialla nell’ultima tappa e da quando si arriva su questo traguardo, solo una volta è stata decisiva, ma si trattava di una cronometro. Nel 1989 Greg Lemond scavalca in classifica Laurent Fignon per soli otto secondi, lo scarto minimo della storia del Tour. Quegli otto secondi impediranno a Fignon di entrare nella leggenda del ciclismo, dato che poco prima aveva vinto il Giro d’Italia e per quegli otto secondi non riuscirà a fare la storica doppietta. Nel circuito c’è un tentativo di fuga a quattro: Van Avermaet, Swift, Schachmann e Perichon ci provano e guadagnano una ventina di secondi a quattro giri dal termine. Intanto Sam Bennett guadagna punti su Sagan negli sprint intermedi e di fatto vince la classifica a punti. Sagan in realtà non prova nemmeno a contrastarlo, concentrandosi sulla volata finale, comunque importante. La fuga dei quattro termina durante l’ultimo giro. Volata di gruppo dunque, come nella migliore tradizione. Morkov lancia Sam Bennett che rimonta su Pedersen e va a vincere, suggellando la conquista della maglia verde. Al terzo posto Sagan, quarto Kristoff e quinto Viviani.

Pogacar vince il Tour a 22 anni non ancora compiuti e si porta a casa tre tappe e altrettante maglie, dal momento che sono sue anche la maglia a pois del GPM e quella bianca dei giovani. E pensare che nella tappa dei ventagli era stato staccato e aveva rischiato di essere tagliato fuori. Si è dimostrato forte in salita e fortissimo a cronometro e nonostante ci fosse solo una tappa contro il tempo, ha colto l’attimo e ha vinto.

Fra le delusioni soprattutto i colombiani, a partire dal vincitore del 2019 Bernal che non ha nemmeno concluso la corsa, ma che non andasse lo si era già visto al Delfinato. Delusione anche per Quintana, sparito negli ultimi giorni, così come sono crollati Uran e Lopez, quest’ultimo nella cronometro. La Slovenia diventa la nuova frontiera del ciclismo, con questa doppietta nella classifica finale e in altre tre tappe. E attenzione a quei due ai Mondiali.

Tour de France 2020: tifosi sì o no?

Come ha giustamente detto il direttore Christian Prudhomme in questi giorni il Tour de France si sta preparando all’avvio. La prima data sarà il 29 agosto e si partirà da Nizza.

Il direttore, per l’appunto, si è espresso sulle procedure Covid-19. In particolare le regole sono ferree e severe per assistere all’avvio e alla partenza, con distanziamento fra il pubblico, onde evitare rischi e uso mascherina.

Mentre durante i percorsi delle tappe la richiesta è quella di usare i DPI di sicurezza e di evitare poi contatti con gli atleti: selfie e autografi. 

Giro di Lombardia 2020: percorso e tappe

Si parte da Bergamo, perché è stata la città simbolo di sofferenza e disgrazia. Ed è giusto dimostrare che la speranza per un futuro radioso ci sarà sempre.

Il Giro di Lombardia sarà il 15 di agosto, si spera che ci sia un po’ di pubblico, ma, come detto da Stefano Allocchio (di Rcs Sport) la speranza è che ci sia gente nelle strade.

Il percorso sarà il seguente: 

  • Stezzano
  • Bergamo centro
  • Colle Gallo – 763 metri 
  • Colle Brianza – 533 metri 
  • Madonna del Ghisallo – 754 metri
  • Colma di Sormano – 1124 metri 
  • Civiglio
  • San Fermo d.B. – 397 metri
  • Como città

Tour de France 2020: tappe e percorso

Quest’anno, come è ben noto, il Tour de France si collocherà in un periodo insolito, a causa della pandemia. Forzatamente l’organizzazione A.S.O. ha dovuto rinunciare alla ormai classica partenza dall’estero per ragioni logistiche, pertanto si partirà da Nizza, in una sorta di continuità con la Parigi-Nizza, ultima gara disputata prima del lockdown. Si riparte quindi da dove ci si era fermati. Le tappe, a parte l’ultima, avranno come scenario la parte centrale e meridionale della Francia, trascurando completamente il Nord. Si girerà in senso orario affrontando prima i Pirenei, poi le Alpi. Solo 36 i chilometri a cronometro, cioè la penultima tappa con l’ascesa a La Planche de Belles Filles, che chiuderà i giochi. Vediamo ora tappa per tappa che cosa ci riserverà questo Tour.

Tour de France 2020 altimetria e prima tappa di LeTour

Si inizia dunque da Nizza il 29 agosto e la prima sarà una tappa molto spettacolare con un circuito di 32 chilometri da ripetere 3 volte, su un percorso piatto. Difficile pensare che non ci sarà una volata di gruppo per conquistare la prima maglia gialla. Da non dimenticare che i velocisti si affronteranno anche per la prestigiosa maglia verde, visto che il regolamento della classifica a punti li favorisce.

Seconda tappa Tour de France 2020

Nizza sarà teatro anche della seconda tappa, il 30 agosto. La corsa partirà e arriverà ancora nella città di Garibaldi, ma il percorso sarà ben diverso. Si affronteranno le prime salite sulle Alpi Marittime. Sono previsti 3 gran premi della montagna, di cui il Col de la Colmiane e il Col de Turini, oltre i 1500 metri, cosa piuttosto insolita per un Tour appena all’inizio. Nel finale anche il Col d’Eze che spesso è stato decisivo per le sorti della Parigi-Nizza. È facile pensare che la maglia gialla cambierà padrone e certamente i favoriti non dovranno distrarsi, anche se non pensiamo che si vogliano subito scoprire.

Terza tappa Tour de France 2020

La terza tappa, che porterà i corridori a Sisteron, è piuttosto lunga e pensiamo che possa essere percorsa senza troppi sussulti, magari favorendo qualche fuga da lontano di corridori di seconda fascia. Anche questa è una tappa per velocisti e ci immaginiamo un finale con le squadre che inizieranno a tirare, riassorbendo eventuali fughe e permettendo ancora un finale a ranghi compatti.

Quarta tappa Tour de France 2020

Nella quarta tappa abbiamo il primo arrivo in salita a Orcières-Merlette, a quota 1825. La tappa si deciderà sicuramente sull’ascesa finale e solo in questi ultimi 7 chilometri i capitani verranno allo scoperto. Non pensiamo comunque che potrà essere una tappa dai distacchi importanti.

Quinta tappa Tour de France 2020

La quinta sarà ancora una tappa piatta per velocisti, in questo alternarsi di pianura e montagna in questa prima settimana. Tappa discretamente lunga, attraverserà la Provenza, senza venire a contatto con il suo gigante: il Mont Ventoux. Si va da Gap, famosa per la beffa di Marino Basso a Bitossi nel Mondiale 1972, a Privas, la città dei Marrons Glacés. Anche in questo caso prevediamo un arrivo in volata a ranghi compatti.

Sesta tappa Tour de France 2020

La sesta tappa costituisce il secondo arrivo in salita di questo Tour. Si arriva a Mont Aigoual a quota 1560, dopo aver scalato poco prima il Col de la Lunette. Tappa per scalatori con un finale che propone una salita oltre il 7%, poi una breve spianata per poi affrontare gli ultimi chilometri di salita, non dura, ma costante. Chi volesse attaccare sul Col de la Lunette potrebbe arrivare al traguardo con un buon margine, per cui per i favoriti, occhi ben aperti e gambe che dovranno girare come si deve

Settimana tappa Tour de France 2020

La settima tappa propone ancora un’alternanza fra tappe dure e tappe piatte; toccherà di nuovo ai velocisti e alle loro squadre fare la corsa, mentre i favoriti avranno la possibilità di tirare il fiato. L’insidia principale potrebbe essere il vento che in tanti frangenti ha spezzettato il gruppo e qui si dovrà mostrare l’abilità nei ventagli.

Ottava tappa Tour de France 2020

Con l’ottava tappa che si conclude a Loudenvielle, si arriva ai Pirenei. Tappa piuttosto corta, 140 chilometri, ma con tre gran premi della montagna; il Col de Menté, il Port de Ballès e il Col de Peyresourde. Da lì la picchiata verso l’arrivo con possibilità di eventuali ricongiungimenti, ma anche di possibili attacchi per chi non ha paura a lanciarsi in discesa

Nona tappa Tour de France 2020

La nona tappa sarà anche la seconda pirenaica e nella parte centrale della corsa, si scalerà per la prima volta il Col de la Hourcère, immediatamente seguito dal Col de Soudet, altra vetta oltre i 1500 metri. Nella parte finale ci sarà da affrontare il Col de Marie Blanque ad una ventina di chilometri dal traguardo di Laruns. Data questa distanza, ci sarà la possibilità di ricongiungimenti, per cui i favoriti potrebbero arrivare tutti insieme, rendendo inoffensivi i Pirenei, quest’anno privi dei mitici Aubisque e Tourmalet. Dopo i Pirenei il primo giorno di riposo il 7 settembre.

Decima tappa Tour de France 2020

La decima tappa è quella che collega due isole della costa Atlantica: l’isola di Oleron, la più grande, e quella di Ré, il regno della bicicletta, con più di cento chilometri di piste ciclabili. Percorso piatto, sarà ancora terreno per le ruote veloci. L’incognita potrebbe essere il riposo del giorno precedente che ognuno affronta in modo diverso e ne esce anche in modo diverso.

Undicesima tappa Tour de France 2020

L’undicesima tappa porterà i corridori a Poitiers, con un percorso sostanzialmente piatto e un chilometraggio medio-basso. Ancora i velocisti quindi alla ribalta e vediamo che in questo Tour di occasioni per loro ce ne sono parecchie.

Dodicesima tappa Tour de France 2020

La dodicesima sarà invece la tappa più lunga del Tour con i suoi 218 chilometri, unica oltre i 200, da Chauvigny a Sarran Corrèze. La tappa viene definita accidentata, quindi potrebbe essere adatta a chi vuol mettersi nella storia del Tour con una vittoria, magari al termine di una fuga da lontano. In questi frangenti, considerando anche che si avvicinano le Alpi, le squadre dei favoriti non avranno interesse a controllare la corsa, lasciando andare fughe di uomini non di classifica.

Tredicesima tappa Tour de France 2020

Nella tredicesima tappa, con l’arrivo in salita inedito di Puy Marie Cantal, si tornano a vedere le montagne, quelle del Massiccio Centrale. Quattro i GPM di questa tappa, ma i primi due, inseriti nella prima metà, non saranno determinanti, se non per chi lotta per la maglia a pois. Determinanti invece gli altri due, inseriti negli ultimi 11 chilometri di corsa: dalla salita al Col de Neronne, praticamente non si scende, affrontando d’un fiato l’ascesa finale. Questi ultimi chilometri saranno molto importanti per i favoriti e probabilmente in questa tappa si potrà vedere non tanto chi può vincere il Tour, ma chi lo può perdere.

Quattordicesima tappa Tour de France 2020

La quattordicesima tappa arriverà a Lione. Il chilometraggio è di poco inferiore ai 200 chilometri, quindi tappa lunga che sarà affrontata senza troppo concedere allo spettacolo, a meno di fughe da lontano di uomini di secondo piano. Interessante il finale con un circuito di 15 chilometri con tre brevi salite, un circuito un po’ da Mondiale che potrebbe anche favorire sì una volata, ma non a ranghi compatti.

Quindicesima tappa Tour de France 2020

Con la quindicesima tappa si arriva a ridosso delle Alpi; c’è l’arrivo in salita al Grand Colombier a quota 1501. Prima della salita finale, ben 17,4 chilometri al 7,1%, si affrontano altre due lunghe salite: la Montée de la Selle Fromentel, 11,1 chilometri all’8,1%, e il Col de la Biche, 6,9 chilometri all’8,9%. A causa della durezza del percorso, di sicuro al termine di questa tappa la maglia gialla sarà sulle spalle di uno dei favoriti e qui inizierà il vero Tour, non prima di aver usufruito della seconda giornata di riposo, il 14 settembre.

Sedicesima tappa Tour de France 2020

L’ultima settimana inizia con il tappone alpino da La Tour du Pin a Villars de Lans per 164 chilometri, pieni di salite. Cinque i GPM del giorno, compreso l’arrivo in salita a quota 1150. Saranno certamente le due ultime salite a determinare il risultato finale di questa tappa e in parte quello del Tour. In rapida successione la Montée de Saint Niziers e la salita di Villar de Lans ci diranno chi può vincere il Tour. Troppo lontano dal traguardo invece il Col de Porte che servirà solo per una prima scrematura.

Diciassettesima tappa Tour de France 2020

Nella diciassettesima tappa i corridori affronteranno il temutissimo Col de la Madeleine, 17,1 chilometri con pendenza media dell’8,1% e punte del 20%. Chi vuole tentare di vincere il Tour, dovrà passare indenne da questa salita per poi affrontare l’ascesa finale a Meribel, nota stazione sciistica. Ma le montagne non sono ancora finite e ce ne sarà un’altra dose nella diciottesima tappa con altri quattro GPM. L’arrivo non è però in salita, sebbene sul finale un piccolo dentino potrebbe determinare un arrivo non pronosticabile. Un colpo di mano nel finale da parte di chi si sente battuto a cronometro potrebbe essere ipotizzabile.

La tappa che condurrà i corridori da Bourg-en Bresse a Champagnole, può essere considerata come la quiete dopo la tempesta. Solo 160 chilometri e percorso privo di difficoltà, adatto a quei velocisti che avranno avuto la forza di superare le montagne, anche se, per le squadre ormai decimate, sarà difficile tenere in mano la corsa.

Penultima tappa Tour de France 2020

Ed eccoci alla penultima tappa, la temuta cronometro di La Planche des Belles Filles. Saranno 36 i chilometri da percorrere e fin dalle prime pedalate si inizierà pian piano a salire. La salita finale è degna di un tappone alpino anziché di una cronometro: 5,9 chilometri all’8,5%, con gli ultimi metri al 20%. Al termine di questa cronoscalata, conosceremo il nome del vincitore del Tour.

Ultima tappa Tour de France 2020

L’ultima tappa infatti, con il classico circuito finale degli Champs Elisées, non è mai stata determinante e non lo sarà nemmeno stavolta. Sarà come al solito la tesi di laurea per i velocisti e l’apoteosi per i vincitori delle varie classifiche.

Questo è il Tour del 2020, l’anno della pandemia; un Tour anomalo per la sua collocazione temporale, ma che, ci auguriamo, farà divertire gli appassionati. Non vogliamo dare un favorito, anche perché sarebbe molto difficile adesso, quando l’attività agonistica non è ancora ripresa. Certo la pandemia ha molto condizionato la preparazione e tutti se la sono dovuta reinventare. Si tratterà quindi di vedere, nelle prime gare di agosto, chi ne sarà uscito meglio e chi sarà in grado di presentarsi al via con le carte in regola per vincere.

Le tappe del Tour de France 2020

1 29/8/20 Nice Moyen Pays – Nice 156
2 30/8/20 Nice Haut Pays – Nice 187
3 31/8/20 Nice – Sisteron 198
4 1/9/20 Sisteron – Orcières-Merlette 157
5 2/9/20 Gap – Privas 183
6 3/9/20 Le Teil – Mont Aigoual 191
7 4/9/20 Millau – Lavaur 168
8 5/9/20 Cazères-sur-Garonne – Loudenvielle 140
9 6/9/20 Pau – Laruns 154
7/9/20 Riposo
10 8/9/20 Le Château-d’Oléron – Saint-Martin-de-Ré 170
11 9/9/20 Châtelaillon-Plage – Poitiers 167
12 10/9/20 Chauvigny – Sarran Corrèze 218
13 11/9/20 Châtel-Guyon – Puy Mary Cantal 191
14 12/9/20 Clermont-Ferrand – Lyon 197
15 13/9/20 Lyon – Grand Colombier 175
14/9/20 Riposo
16 15/9/20 La Tour-du-Pin – Villard-de-Lans 164
17 16/9/20 Grenoble – Méribel Col de la Loze 168
18 17/9/20 Méribel – La Roche-sur-Foron 168
19 18/9/20 Bourg-en-Bresse – Champagnole 160
20 19/9/20 Lure – La Planche des Belles Filles 36
21 20/9/20 Mantes-la-Jolie – Paris Champs-Élysées 122

 

Giro di Lombardia: il percorso 2020

In onore delle vittime del Covid-19 il Giro di Lombardia, detto anche Classica delle Foglie Morte, parte da Bergamo. A seguire il percorso prevede il passaggio per il Colle Gallo, la parte pianeggiante per la Brianza, quindi verso Pescate e poi Oggiono. Infine le salite più complicate del Muro di Sormano, il Ghisallo, il Civiglio e il San Fermo della Battaglia. Si chiude con l’arrivo a Como.

Aggiornamento calendario ciclismo 2020

Come spiegato più avanti cambia lo scenario del ciclismo di alto livello in Italia. Se la Milano-Sanremo resta confermata l’8 agosto, le novità riguardano la Milano-Torino il 5 agosto e il Giro di Lombardia il 15! 

Nuovo calendario ciclismo 2020: andiamo a scoprirlo

La stagione ciclistica 2020 è stata martoriata dalla pandemia, come peraltro tutto lo sport mondiale. Recentemente è saltata anche la stagione del beach volley, ma non è l’unico sport ad aver chiuso i battenti! 

Dopo i vari decreti che si sono succeduti in questi ultimi due mesi, da qualche tempo i ciclisti professionisti hanno potuto riprendere gli allenamenti. Il problema principale che gli atleti hanno dovuto affrontare è stato quello di riprogrammare la loro stagione e i loro obbiettivi. In questa stagione si è potuto correre, non senza problemi, fino alla Parigi-Nizza, terminata il 14 marzo, con un giorno d’anticipo. Dopo di che abbiamo solo potuto prendere atto di una raffica di cancellazioni che sembravano quelle delle prenotazioni alberghiere.

UCI World Tour 2020

L’UCI ha avuto il suo bel daffare per poter imbastire una mini-stagione a partire da agosto. Di conseguenza, con questo nuovo calendario e con una serie inevitabile di concomitanze, i programmi dei corridori hanno dovuto essere ripensati. A proposito di concomitanze, quest’anno non si salva nemmeno il Tour. In condizioni normali, il Tour non si tocca; d’altra parte si tratta del più grande avvenimento sportivo, dopo Olimpiadi e Mondiali di calcio e fra l’altro è l’unico di questi a cadenza annuale. Nessuna corsa World Tour viene organizzata in concomitanza con il Tour de France, ma quest’anno sarà inevitabile.

Durante il Tour, previsto fra il 29 agosto e il 20 settembre, si svolgerà la Tirreno-Adriatico che da quando è nata ha sempre subito la concorrenza della Parigi-Nizza e quest’anno si trova ad affrontare una concorrente ben più forte. Oltre alla Corsa dei Due Mari, saranno concomitanti anche le due classiche canadesi, che non hanno cambiato la loro data e addirittura, mentre si correrà sugli Champs-Èlisèes l’ultima tappa del Tour, a Aigle ci si contenderà il titolo mondiale a cronometro.

Mondiale ciclismo 2020: problema cronomen

Quindi sorge una domanda; cosa faranno i cronomen? Faranno il Tour parzialmente per preparare il Mondiale o lo salteranno? Oppure rinunceranno al Mondiale optando per il Tour, corsa più redditizia, sia per il prestigio, sia per l’aspetto economico?

Le date del Mondiale non sono state cambiate, pertanto il 27 settembre si assegnerà la maglia iridata più prestigiosa, nell’ambito di un’intensa settimana di corse. Il Tour quindi tornerà ad essere fondamentale in chiave mondiale, come lo era stato nel passato, fino a metà degli anni 90, quando il Mondiale si correva ad un mese circa dalla fine della Grande Boucle.

Per quest’anno perderà dunque questa sua prerogativa la Vuelta che in pratica chiuderà la stagione, sforando nel mese di novembre, un mese insolito per le corse in Europa. E d’accordo che la Spagna ha un clima più mite rispetto a Francia o Italia, ma i corridori saranno alle prese anche con il problema di affrontare un mese non certo propizio per correre e questa sarà una preoccupazione in più per chi andrà alla Vuelta per vincerla.

Giro D’Italia 2020: le nuove date

E il Giro d’Italia? La sua nuova collocazione, dal 3 al 25 di ottobre, coincide con quella delle grandi classiche del Nord. Ecco dunque che i corridori saranno costretti a fare scelte complicate e difficili. In altri momenti le classiche del Nord servivano per preparare il Giro; molti corridori da corse a tappe facevano la gamba nelle classiche. Quest’anno invece si accentuerà sempre di più quella specializzazione che ormai è una costante nel ciclismo odierno: corridori da classiche e corridori da corse a tappe. Detto questo, la scelta diventa pressoché obbligata. Ci sono però corridori, come molti velocisti che possono puntare sia a vincere una classica, sia a vincere qualche tappa in un grande giro; quale sarà la loro scelta?

Nuovo calendario World Tour-ciclismo 2020

Esaminiamo ora nel dettaglio il nuovo calendario World Tour.

Si parte in agosto, precisamente il giorno 1 con le Strade Bianche, seguita ad una settimana di distanza dalla Milano-Sanremo. Le due classiche italiane si sono salvate riuscendo a riprogrammare una nuova data, ma nel caso della Sanremo si è cercato soprattutto di salvaguardare una classica-monumento. Al tracciato lombardo-ligure segue subito il Giro di Lombardia, che va a collocarsi il 15 di agosto! Mentre la Milano-Torino slitta al 5 di agosto.

Dopo questo inizio italiano, è previsto il Giro di Polonia che dovrà però accontentarsi di sole cinque tappe.

Quindi si va in Francia dove si inizia con il Giro del Delfinato, anche questo in forma ridotta, si prosegue con la classica di Plouay che è rimasta al suo posto e che quest’anno farà da apripista al Tour. Detto del Tour e delle sue concomitanze, dopo il Mondiale si va al Nord.

Il Binck Bank Tour inizierà il 29 settembre, mentre il giorno dopo, con la Freccia Vallone, via alle classiche del Nord.

In rapida successione, Liegi-Bastogne-Liegi, Amstel Gold Race, Gand-Wevelgem, Attraverso le Fiandre, Giro delle Fiandre, Brugge-De Panne e Parigi-Roubaix, come detto tutte mentre si svolgerà il Giro.

Durante il Giro è prevista anche una corsa a tappe cinese, il Tour di Guangxi, di cui francamente faremmo volentieri a meno, specialmente quest’anno e speriamo che qualcuno ci pensi.

La stagione delle classiche terminerà con il Lombardia il 31 ottobre, mentre l’ultima corsa a tappe dell’anno sarà la Vuelta, concomitante con le ultime classiche.

Una stagione anomala, da ricostruire e in un certo senso da temere, non tanto per il Coronavirus, quanto perché così non si è mai corso. Un’ultima annotazione: le squadre dopo una stagione quasi intera passata in cassa integrazione, avranno la forza di riprendere a lavorare come prima?

CALENDARIO WORLD TOUR (PROVVISORIO)

1/8/20 Strade Bianche

Milano-Torino 05/08/20

8/8/20 Milano-Sanremo

5/8/20 9/8/20 Tour de Pologne

12/8/20 – 16/8/20 Critérium du Dauphiné

15/08/20 – Giro di Lombardia

16/08 – Prudential RideLondon-Surrey Classic

25/8/20 Bretagne Classic – Ouest-France

29/8/20 20/9/20 Tour de France

7/9/20 14/9/20 Tirreno-Adriatico

11/9/20 Grand Prix Cycliste de Québec

13/9/20 Grand Prix Cycliste de Montreal

20/9/20 Championnats du Monde UCI CLM

27/9/20 Championnats du Monde UCI CL

29/9/20 3/10/20 Binck Bank Tour

30/9/20 La Flèche Wallonne

3/10/20 25/10/20 Giro d’Italia

4/10/20 Liège – Bastogne – Liège

10/10/20 Amstel Gold Race

11/10/20 Gent-Wevelgem

14/10/20 Dwars door Vlaanderen

15/10/20 20/10/20 Gree-Tour of Guangxi

18/10/20 Ronde van Vlaanderen

20/10/20 8/11/20 Vuelta a España

21/10/20 Driedaagse Brugge-De Panne

25/10/20 Paris – Roubaix

31/10/20 Il Lombardia

A cura di Alberto Zanichelli