Milan tra Pioli e Mercato

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Mercato Milan 2020-21

Come si diceva in occasione dell’esaltazione del 2020 di Pioli, ora al Milan, per poter sognare occorrono dei piccoli rinforzi, che sono mancati nella campagna estivo-autunnale di quest’anno.

Sembra che fino all’ultimo giorno di mercato Maldini e Massara abbiano provato a prendere un altro centrale di difesa, ma che non siano riusciti.

Dal punto di vista economico di planning finanziario la linea non muta. Sempre ragazzi giovani e di basso costo di ingaggio. Ecco perché, reparto più o reparto meno, le figure che irromperanno sulle pagine dei quotidiani nel mercato invernale non saranno certo di spicco internazionale. Difficile pensare operazioni come quelle di Paquetà o Piatek.

Milan: mercato difesa

Uno dei tasselli su cui sicuramente il Milan proverà a investire è il reparto arretrato. Da gennaio, infatti, le competizioni saranno tre e per non interrompere il percorso, il Milan non può permettersi di rischiare la soluzione “tampone” per troppo tempo. Kalulu, entità non verificata, fino al casuale esordio in Europa League, sta dimostrando di giostrare bene come centrale, nonostante la giovane età. Il problema grosso è che l’affidabilità muscolare di Kjaer, che è il vero pilastro solido della difesa non è più quella di una volta. E Leo Duarte nelle poche occasioni che ha avuto ha mostrato troppa sufficienza e incertezza. Anche Matteo Gabbia, giovanissimo su cui il Milan sta investendo, è in infermeria. Tutto questo fa pensare che al momento Pioli abbia a disposizione solo tre centrali e che la soluzione tampone più ovvia potrebbe essere solo Kessié. Ma il livoriano è ormai perno fondamentale del centrocampo e privarsene lì significherebbe rischiare di trovarsi troppo poco coperti.

Ecco perché fra i nomi per la difesa è normale che si guardi con interesse a esuberi o a profili internazionali verso i quali era stato fatto un tentativo nell’ultimo giorno di mercato.

Fra i fuoriusciti del nostro campionato, una certa posizione di interesse e spicco potrebbe averla Armando Izzo. Difensore completo, multi-tasking, di carattere e pericoloso in zona goal. Non ha mai giocato in un top club, ma le sue esperienze a Genoa e Torino, ne hanno sempre evidenziato una buona media difensiva, una media di gialli e rossi accettabili e qualche realizzazione sotto rete e su palla ferma.

L’idea, di cui si è parlato in questi giorni, è uno scambio alla pari con Krunic, che a parte qualche discreta prestazione manca di personalità, concentrazione e ruolo identificato.

Se invece, si dovesse pensare a profili di maggior spicco internazionale, ecco tornare di moda i nomi di Simakan e Kabak. Due che erano stati seguiti tempo fa dal Milan e che hanno la stima della dirigenza rossonera.

Milan: mercato attacco

Vero è che, anche per il reparto offensivo (a causa anche dell’intervallata presenza di Re Zlatan), ora necessita di rotazione e respiro. Questo perché Leao è dotato di alta qualità nelle ripartenze, è rapido sulla corsa lunga ed eccelle nel sapersi accentrare dalla zona laterale. Insomma non è un centravanti e ci vorrà tempo per fargli capire cosa debba fare una boa vera. Altrettanto vero, tuttavia, che quando hai in rosa un tale di nome Zlatan Ibrahimovic devi accontentarti a stare in panchina e attendere la tua occasione. Sotto questo punto di vista, la figura del baby gioiello del Genoa Gianluca Scamacca potrebbe essere il profilo più longilineo per il Milan di Pioli. Ragazzo giovane. Può arrivare in prestito con o senza diritto di riscatto. Dotato sicuramente di ottima tecnica, capacità dinamica e balistica. Sarebbe più che disposto ad imparare da Ibra e avrebbe l’occasione della vita e questo sarebbe un motivo in più per poterlo fare crescere con stimolo. Qui, però, c’è il problema che il Sassuolo chiede 25 milioni di euro. Troppi per un ragazzo ancora acerbo per giocare con continuità in A.

Ancora più difficile, a meno di sfruttare da sempre il buon feeeling di mercato fra Milan e Real, arrivare a Jovic. Talento serbo, che fatica a trovare collocazione e continuità con i blancos. Paradossalmente potrebbe arrivare più lui di altri giocatori, per via della possibilità ventilata, di un prestito oneroso a 2 milioni e riscatto da fissare.

Mercato centrocampo Milan

Difficile si pensi a un investimento sul mercato del centrocampo. Anche qui la coperta è corta: Kessié, Tonali, Bennacer e Krunic. Però è vero che trovare un centrocampista a basso costo, che venga a fare il quinto non è facile. Tutto potrebbe cambiare se il più accredito ad andarsene, cioé Rade Krunic, dovesse trovare una sistemazione di mercato. E anche ipotesi di rientro dopo buone esperienze, come potrebbe essere il caso di Tommaso Pobega dallo Spezia, per ora sembrano da escludere.

Ma, in tutto questo elenco di nomi e idee, c’è sempre da tenere presente che il Milan non voglia per niente distruggere la macchina umana creata da Pioli. Quindi, chiunque verrà, si deve mettere a disposizione dell’emiliano e calarsi nell’ambiente gioviale e serio del Milan. 

La rivoluzione di Pioli al Milan

Appena giunto sotto la Madonnina conferma lo stesso 4-3-3 dell’esonerato tecnico abruzzese, con discrete prestazioni dai risultati altalenanti. Poi a gennaio la società gli regala lo svedese e senza inventarsi nulla cerca di far girare la squadra intorno al numero 21 di Malmö passando al 4-4-2. Mettendo sugli esterni di centrocampo giocatori puramente offensivi in modo da poter rifornire al meglio il duo d’attacco. Ma il nuovo schema non funziona. In primis perché Leao il più utilizzato, risulta essere un doppione del ex Barcellona e in seconda la squadra soffre nella ripartenza avversaria facendosi trovare spesso in inferiorità numerica in mezzo al campo. Così nella prima semifinale di Coppa Italia contro i bianconeri di Sarri esordisce il 4-2-3-1, che analizzandolo è il modulo più logico di tutti. Davanti a Donnarumma si schierano il rigenerato Conti preferito a Calabria, il neo acquisto Kjaer, Romagnoli e Teo Hernandez. I terzini in fase di possesso si propongono continuamente nella zona offensiva per dare ampiezza alla manovra, mentre i due centrali bravi nel gioco aereo hanno una certa disinvoltura nel far ripartire il gioco dalle retrovie.

La coppia di mediani è formata da Bennacer a cui viene chiesto in fase di costruzione, di andare ad abbassarsi tra i due centrali di difesa per rendere il palleggio più fluido e Kessiè dinamico e forte fisicamente pronto ad aggredire gli avversari per recuperare palla e concedere un secondo attacco alla squadra, portandolo spesso in zona goal. I tre giocatori alle spalle della punta sono: Castillejo che parte da destra ma poi si accentra per entrare nel palleggio in fase di sviluppo e contemporaneamente crea uno spazio libero sulla corsia, che viene attaccata poi da Conti. Calhanoglu situato al centro rimesso nel suo ruolo naturale, si muove costantemente tra le linee ed è il giocatore a cui la squadra si appoggia più spesso nella metà campo avversaria. Rebic invece gioca molto largo a sinistra in modo da crearsi dello spazio per poi prendere velocità e puntare l’avversario, attaccando verso la porta per liberare il destro e cercare il goal. La punta è Ibrahimovic centravanti completo di buona stazza fisica, che lascia al turco il compito di rifinitura per poter invece attaccare con insistenza le spalle della difesa avversaria. A questi vanno aggiunti i giovani Gabbia e Saelemaekers lanciati sapientemente all’occorrenza. Leao che entrando dalla panchina risulta essere una freccia in più nell’arco rossonero cambiando l’inerzia della partita a suon di marcature.

Ha contribuito alla definitiva esplosione di Bennacer sempre più fiducioso dei propri mezzi. Ha dato nuova vita a Castillejo finito nel dimenticatoio come meteora e invece ha ritrovato quella vena realizzativa che lo caratterizzava anche in Spagna. È riuscito a far convivere Rebic ( a proposito quanti avrebbero scommesso sui suoi goal) e il ribelle Ibrahimovic, avvicinandolo di più alla porta non avendo più lo smalto di un tempo, segno degli anni che passano anche per chi si crede onnipotente.

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Nel frattempo Stefano Pioli il normalizzatore va avanti con il suo ruolo di traghettatore portando i rossoneri in zona Europa a suon di goal e belle prestazioni.

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