Pro e contro di e-Football PES 2020: l’ultimo capolavoro della Old Gen

Pes 2020: l’ultimo anno di Fox Engine

In una delle immagini marketing del gioco di calcio più accredito degli ultimi decenni troviamo Ronaldihno nella sua consueta esultanza con il sorriso stampato. E di fronte appare Messi, re assoluto del decennio con 6 palloni d’oro, che si slancia a due braccia, dop un goal. Un’altra troviamo, invece quattro principi del calcio moderno: Pjanic, Gnabry, McTominay e sempre Messi.

Non sono certo scelte a caso di marketing digitale. Non lo sono, perché ormai nel 2020 si è realizzato un passaggio di consegne chiaro: il re dello scorso decennio Ronaldihno ha lasciato il trono meritatamente al re d’oro di oggi: Lionel Messi. Che non è la nuova star, intendiamoci, ma è la consacrazione definitiva di un vincente.

Pro 2020 Next Gen: niente più Fox Engine

Come vincente è stato il percorso della Konami, che da quel Winning Eleven di strada ne ha fatta parecchia. Come strepitoso è stato il motore di gioco, quel Fox Engine, che proprio nella prossima edizione lascerà il posto a un motore per le Next Gen. Ci vorrà qualcosa di nuovo, di fresco. Un percorso nuovo che non conosciamo ancora.

Ma la presenza di Gnabry e di McTominay sono segno che il futuro di PES sarà ancora più radioso.

E qualcuno dirà la presenza di Pjanic?

Accordo Juventus-Konami

In questo caso è proprio marketing-puro. La partnership fra la squadra più dominante d’Italia e l’azienda di playing giapponese più famosa al mondo porterà l’azienda nipponica ad avere “solo lei” la Juventus ufficiale come squadra presente.

Perché il cambio di nome: in e-Football PES 2020

Un Winning Eleven, dunque, che passa da Pro Evolution Soccer a E-Football PES 2020. Anche qui una scelta non casuale, perché il mondo degli e-sports sta per fare (cioè dal 2021) l’ingresso come disciplina ufficiale nei Giochi Olimpici di Tokyo 2021 e Parigi 2024.

E allora è il momento di parlare non più di virtual games, ma di e-sports. La cosa è ben diversa. Perché ci sarà competizione, regole e medaglie. Gli E-Sports rappresentano quella Next Gen, a cui la Konami vuole dare sostegno e risposte.

Con il tempo la Konami, al pari di FIFA 2020 (leggi qui la nostra recensione) s’è saputa evolvere verso un nuovo aspetto del gameplay: la competizione in rete. Così, dal miglioramento, accuratezza e giocabilità della partita e dei giocatori si è passati alla perfezione o quasi della competizione nel network. Non bastava concentrarsi solo cambio campo, il passaggio lungo o corto, la potenza del tiro e l’uscita del portiere. Ora c’era bisogno e sempre più c’è necessità di presentare novità in gaming interattivo. Ed ecco perché partiamo da qua in questa recensione dell’edizione 2020.

E-fottball PES 2020: online – la novità

Nell’ambito del gioco in rete restano alcuni capisaldi: le Divisioni da scalare, le coppe, i tornei e la possibilità di giocare in co-op insieme ad altri players o con il computer. i parametri che identificano il giocatore sono legati alla sua abilità: passaggi precisi, contrasti a centrocampo o in difesa, salvataggi e altro. A seconda del punteggio la CPU assegna il giocatore a un determinato ranking e avversario benchmarking.

La novità si chiama piuttosto: Matchday. Cioè la possibilità di scegliere una fascia oraria per collegarsi e disputare un torneo online. Quindi, in sostanza, un torneo che si svolge  orari prefissati. Ci sono due schieramenti che si oppongono. Bisogna sceglierne uno e la squadra ad esso collegato. Ogni vittoria o pareggio determinerà dei Punti Evento, che alla fine, sommati decreteranno la fazione vincitrice. Inoltre i migliori 500 avranno l’opzione di registrarsi per il Gran Finale. Solo uno verrà scelto, però.

Resta, invece, presente l’opzione online myClub. Qui si sceglie un allenatore (con un modulo), una società e si allestisce una formazione. In questo caso è un’interazione perfetta fra i mai scomparsi “football manager” e il virtual gaming. Quindi bisogna acquistare osservatori, procuratori e agenti che ci sanno fare. Il dato umano non è da sottovalutare. Se per esempio si acquista un campione, bisognerà tenere conto di come questo possa influire sullo spirito e il gioco della squadra.

Con questa squadra si potranno fare poi partite, tornei e matchday contro gli altri.

PES 2020: le novità dei giocatori e degli stadi

I volti dei giocatori sono sempre più accurati e precisi, anche se restano ancora un po’ plastificati. Riescono meglio quelli più famosi, ecco.

Fa impressione invece l’atmosfera e il suono da stadio. Compresa l’atmosfera a bordo campo. Anche la resa dell’erba e gli effetti luminosi sono notevoli.

I singoli micro-movimenti dei nostri protagonisti danno una resa di verisimiglianza pazzesca: stop della palla, colpo di testa, appoggio di petto, l’uso del colpo di tacco. Questi si basano sulla qualità del giocatore e su come la sfera viene servita. Rispetto al suo “nonno gameplay”, alias Winning Eleven, PES 2020 raggiunge una fluidità ottima e una quasi perfetta sintonia/asintonia dei movimenti in campo. Se sbagliamo un posizionamento di un giocatore (corsa o movimento), la palla crossata o passata non arriva a destinazione.

Stessa vicinanza alla realtà per i contrasti: tackle, impatti, urti e falli.

Anche le intemperanze atmosferiche sono importanti: campi di un certo tipo rallentano parecchio la palla, la corsa del giocatore e i passaggi.

Inspire: cos’è?

La modalità “inspire” è una chicca non da poco. Come avviene nell’online, anche qui, il collettivo è valore base. Se un campione gioca in un certo modo, il resto dei compagni dee adattarsi o nascondo difficoltà. Più accurata è la copertura del terreno, proprio in base a questo principio. Quindi la dinamica della partita, con accelerazioni o rallentamenti, determina le fasi delle partita. Possono esserci momenti, dove la partita si può controllare. Proprio come avviene nei momenti di stanca della realtà.

La modalità finesse dribbling

Altra novità, realizzata in collaborazione con Iniesta, è quella del dribbling. Il giocatore, che ne ha le abilità, potrà affrontare l’avversario proprio come lo spagnolo. Che, se qualcuno ricorda, nascondeva la palla. Si aggiungono anche la finta del tiro e altri dribbling. Certo che, come nel calcio di oggi, il simulatore del playgin non manca di auto-capacità di pressione e marcature preventive.

Com’è la percentuale di errore in PES 2020

Ma bisogna davvero essere abili per fare gli Iniesta del caso. Perché la CPU in questa edizione è davvero intelligente e la percentuale di errore è ridotta al minimo rispetto al passato.

I portieri e le punizioni: cosa non va

I portieri, sempre più su modelli come quello di Szczesny (ricordiamo la partnership con la Juventus) sono veramente abili in fase di contrasto e parate.

Molto meno lo sono su tiri da fuori, dove spesso il movimento è ancora lento e sulle punizioni, dove la qualità della CPU sorprende l’ultimo difensore.

Sui rigori il movimento è buono, anche se le traiettorie sono ancora meccaniche e seguono molto bene la sfera calciata.

PES 2020: come sono gli arbitri?

Anche la classe arbitrale è sempre più severa. Fischia, interrompe l’azione e punisce perfino la simulazione.

E-football PES 2020: non in rete – cosa va migliorato?

Restano nella modalità “non mi collego” le classiche “Masterleague” e “Divento un campione”.

La novità interessante è la scelta del campione che guida la squadra. Si potrà scegliere fra volti indimenticabili e ben simulati del calcio (inutile fare nomi) ben ambientati in cinematiche nuove. Ci sarà, prima dell’inizio del percorso della nostra squadra (allenamenti, trattative e quant’altro) una quasi perfetta simulazione di calcio reale: preparazione, conferenza stampa e rapporto con i tifosi. Nel costruirla ogni nostra prestazione o appeal pubblico inciderà.

Anche l’altra modalità non porta novità particolari. Il percorso è sempre quello: allenare, migliorare e far giocare il nostro beniamino titolare.

Il resto sono le solite competizioni giocabili. Quindi poche le novità in queste sezioni, se non l’accuratezza dei particolari.

Menù e sottomenù di PES 2020 e telecronaca: i difetti

Anche i menù e i relativi sottomenù non portano grandi differenze rispetto al passato. Anzi la seconda categoria è resa ancora più complessa.

Piuttosto style primi Anni 2000 la scelta della telecronaca italiana: Caressa-Marchegiani di Sky.

Anche qui, se per il più amato del ventennio (dopo l’epico racconto di Germania 2006) resta apprezzabile, il suo secondo manca di affidabilità e talvolta di sincronia.

PES 2020: un giudizio finale

In sostanza la qualità del motore di gioco Fox Engine lascia la Konami. Il prodotto fiinale che ne è uscito fuori ha grande qualità nella dinamica del gioco, nella simulazione di gara e nella miglioria dei movimenti dei giocatori e dei volti.

Pecca un po’ o meglio non ha fatto molto di più che migliorare il brand nelle modalità single player, multiplayer online e offline.

Vedremo, se il nuovo motore, porterà davvero novità consistenti e vedremo se PES 2021 uscirà dalle classiche competizioni ormai ventennali.