Blackout Juve: Sarri, che succede?

Sarri esonero: risultati non incoraggianti. Rischia?

La squadra di Maurizio Sarri rimane prima in campionato e in corsa per le coppe, ma gli ultimi risultati non sono incoraggianti. Il gioco latita. I tifosi sono preoccupati. Un rischio esonero è da escludere totalmente?

Quando la Juventus ha ingaggiato Maurizio Sarri, sapeva che ci sarebbe dovuto essere un periodo di transizione. Un periodo iniziale in cui la squadra avrebbe subito il cambio di gioco e di mentalità. Un cambio filosofico epocale, che si sarebbe potuto pagare in termini di risultati. Era lecito aspettarsi, infatti, una Juventus che avrebbe arrancato nelle prime giornate, e che, probabilmente, sarebbe potuta essere indietro in campionato e avrebbe potuto trovare difficoltà in Europa.

Quello che è successo è stato esattamente l’opposto. Chi si aspettava una rivoluzione copernicana sul piano del gioco è rimasto deluso. Il gioco rapido e propositivo, ficcante, del Napoli di Sarri non si è mai visto in campo. Certo, le pedine a disposizione del tecnico di Figline non sono le stesse di quelle che aveva nella squadra partenopea. Forse di maggiore spessore tecnico e caratteriale, ma di caratteristiche profondamente diverse. Il risultato è stato una squadra che ha ottenuto risultati in linea con le aspettative, essendo prima in Serie A, con buone possibilità di approdare alla finale di Coppa Italia e con il girone di Champions League superato dominando, ma un gioco che fatica a decollare ed evidenti difficoltà difensive. Con un trend decisamente negativo. Tanto da far rimpiangere a molti il tanto vituperato Allegri.

Juve: ko Verona e tendenza negativa

Se nelle prime giornate la Juventus non ha incantato, esprimendo un gioco soddisfacente solo a tratti, è altrettanto vero che i risultati della prima parte della stagione hanno dato ragione ai bianconeri. Nelle prime quattordici giornate i bianconeri hanno conquistato quattro pareggi e dieci vittorie, conquistando la vetta della classifica. Il tutto intramezzato dagli ottimi risultati in Champions League con il girone superato agevolmente. Cinque vittorie e un pareggio, a Madrid contro l’Atletico, dopo essere stati in doppio vantaggio, hanno permesso ai Campioni d’Italia di passare il girone da primi con due giornate di anticipo.

Lazio-Juventus: la sconfitta significativa

La prima battuta d’arresto è arrivata alla quindicesima giornata. La Juventus viene sconfitta a Roma dalla Lazio con un fragoroso tre a uno. Dopo essere passata in vantaggio. É stato il primo di una serie di risultati altalenanti che hanno aperto un inverno freddo e avaro di soddisfazioni per la Juventus.

Il secondo stop arriva nuovamente contro la Lazio. Molto più grave questa volta. A Riyadh ci si giocava il primo trofeo stagionale. Il 22 dicembre 2019 i biancocelesti battono nuovamente la Juve. Con un altro netto tre a uno, questa volta dominando ancora di più in campo.

I bianconeri conquistano comunque il titolo d’inverno, ma con prestazioni altalenanti. Spessissimo ci pensa Cristiano Ronaldo a salvare la Signora, ma il gioco latita e quando ci si aspetta dei miglioramenti, ci si trova davanti ad una strana involuzione.

Un gennaio da dimenticare per Sarri

L’inizio dell’anno nuovo si mostra più incoraggiante. La Juventus vince contro il Cagliari e contro la Roma all’Olimpico, ma nonostante i buoni risultati,  la squadra non dà mai l’impressione di essere padrona del campo, come ci si aspetterebbe. Va meglio in Coppa Italia con le vittorie convincenti contro l’Udinese e ancora contro la Roma, entrambe allo Stadium, inframezzate dal successo contro il Parma in campionato, ancora tra le mura amiche.

Un altro passo indietro, pesante si presenta a Napoli. La sconfitta per due a uno al San Paolo denota molti problemi di gioco, di carattere, di tenuta difensiva. La Juventus è dominata e il gioco offensivo dei bianconeri è nullo. In casa la Juve vince contro la Fiorentina, tra le polemiche (sensate!?!?) di Commisso, ma poi incappa in un’altra sconfitta esterna, questa volta contro il Verona.

Un andamento di gennaio che lascia molto perplessi. Soprattutto fuori casa. Tra il 7 dicembre e l’8 febbraio, i bianconeri hanno subito 4 sconfitte. Tutte lontane dal proprio fortino. Alle quali si aggiunge il pareggio raggiunto in extremis di San Siro contro il Milan. Altra prestazione che non ha certamente entusiasmato i sostenitore della Vecchia Signora.

Sarri-tifosi: qualcosa non va!

Non ci sono dubbi sul fatto che nella Juventus qualcosa non vada per il meglio. Quello che ha affermato Sarri, cioè che la squadra è in linea con gli obiettivi, è vero. Ma è vero anche che non si sono visti i progressi sperati. Sarri è stato ingaggiato per mettere in campo un cambio di mentalità nella Juve. Si cercava una squadra più organizzata, offensiva, dominante. Quello che si vede in campo non è ciò che si sperava.

La squadra sembra molle, poco combattiva, poco efficace. Fragile. É lontana dalla solidità degli scorsi anni, in cui le squadre che affrontavano i bianconeri quasi entravano in campo senza speranze di fare risultato. Adesso chi affronta i bianconeri sa di potersela giocare e lo fa con personalità. E spesso, più di prima, con profitto.

Il grande equivoco del gioco di Sarri

Il primo aspetto che attira l’attenzione di chi osserva la Juventus è il gioco insoddisfacente. Con l’eccezione di alcune sporadiche partite, tutte le vittorie dei bianconeri sono state ottenute grazie alle iniziative dei singoli. Specialmente di un Cristiano Ronaldo autore di 20 gol in 20 presenze in Serie A. L’asso portoghese, dopo un periodo negativo causato da un infortunio al ginocchio nel mese di novembre, ha segnato nelle ultime 12 partite, mettendo a segno 17 reti. Solo in campionato sono state 10 le partite consecutive in gol, con 15 realizzazioni.

L’equivoco del gioco nasce innanzitutto dalle aspettative. Qualcuno si aspettava di poter assistere a una Juventus che avesse un gioco simile a quello messo in campo dal Napoli di Sarri. Ma questo evidentemente è impossibile, a causa delle caratteristiche molto diverse dei giocatori a disposizione. Bisogna anche ricordare che nel primo anno al Napoli, Sarri partì con due pareggi e una sconfitta nelle prime cinque partite, fase che con la Juventus non ha attraversato.

I concetti espressi da Sarri sono certamente diversi da quelli di Allegri, e necessitano di un tempo più o meno lungo per essere assimilati. Ciò non toglie la chiara involuzione del gioco della Juventus nelle ultime giornate. Nelle prime partite si erano viste, a tratti, ottime prestazioni. Da dicembre in poi il rendimento della squadra ha sempre lasciato a desiderare, dando la sensazione di prevedibilità e lentezza.

Il gioco inconcludente della Juve

Nelle ultime prestazioni il gioco della Juventus è stato caratterizzato da un possesso palla inconcludente ed inefficace. Tanti passaggi orizzontali, poche verticalizzazioni, pochissima presenza in area di rigore. Le triangolazioni che dovrebbero servire per aprire spazi agli inserimenti centrali, sembrano fini a se stesse. Mancano gli strappi delle mezzali e i terzini arrivano raramente sul fondo. E quando ci arrivano trovano l’area vuota e non hanno compagni ai quali passare la palla. Il solo Ronaldo non può bastare.

Il giro palla, lento e prevedibile, apre spesso alle azioni di contropiede degli avversari. Il tutto accompagnato da troppi errori tecnici dei centrocampisti che molto spesso appaiono troppo statici. Le trame offensive troppo spesso si concentrano nella parte centrale del campo, allargano poco il gioco, coinvolgendo poco gli esterni, che pure hanno grandi capacità offensive, e rendendo semplice il compito dei difensori avversari. Un insieme di situazioni che rendono il possesso palla inefficace e hanno provocato ampi malumori nei tifosi.

Juve allarme in difesa

La differenza più grande rispetto alla Juventus del passato è la solidità difensiva. L’anno scorso la squadra di Allegri aveva subito dopo 23 giornate solo 15 gol. Quest’anno i bianconeri hanno già incassato dopo lo stesso numero di parte 23 gol. Una differenza enorme, che mostra una fragilità difensiva non usuale dalle parti della Continassa.

La scarsa efficacia della fase difensiva è uno dei motivi maggiori di inquietudine. Una squadra alla quale sembrava quasi impossibile segnare, e che prima o poi un gol con i suoi campioni lo faceva, si riscopre debole nel respingere gli assalti avversari. L’assenza di Chiellini ha pesato, certo, ma probabilmente ha pesato di più un atteggiamento tattico completamente diverso che presta troppo il fianco agli attacchi avversari. E uno schieramento difensivo, a zona pura, che non ha mai convinto fino in fondo.

Conferenza stampa Sarri Brescia

Nella 24esima giornata la squadra di Sarri affronterà il Brescia. Un Brescia reduce dall’ennesimo cambio di allenatore, con molte assenze importanti (Joronen, Cistana, Gastaldello, Tonali, Romulo, Torregrossa) e penultimo in classifica a un punto dalla SPAL. Potrà essere l’occasione, tra le mura amiche, di tornare alla vittoria e provare a mostrare, finalmente, dei progressi nella gestione della partita e in zona gol.

La Juve deve concedere molto meno agli avversari e deve mostrare un gioco più efficace e ficcante. La rete di passaggi deve essere finalizzata ad entrare in area. La presenza di giocatori bianconeri in area avversaria deve essere più massiccia.

Juventus-Brescia: probabile formazione

Dopo la partita contro il Milan, Sarri ha detto che ha visto dei progressi nelle uscite di palla e nella costruzione nei primi 70 metri. Che la squadra è mancata negli ultimi 25 metri e che Pjanic è in ripresa. Vedremo cosa i bianconeri saranno in grado di mostrare in campo. In panchina si rivedrà Giorgio Chiellini. Anche se non entrerà in campo, il peso del Capitano si sentirà nello spogliatoio e in panchina. Non ci sarà, invece, Cristiano Ronaldo, che godrà di un turno di riposo dopo tante partite giocate al massimo. Toccherà a Dybala e Higuain mostrare di essere in grado di non fare rimpiangere il portoghese.

La Juventus necessita un cambio di marcia, rapido e perentorio, nell’ottica di entrare nella fase principale della stagione con il ritorno della Champions League. I bianconeri saranno attesi a Lione il 26 febbraio. Per allora Sarri dovrà avere trovato delle risposte, perché questa squadra, come ha dichiarato Klopp, dovrebbe avere almeno 10 punti di vantaggio sulla seconda, con la rosa che si ritrova. E allora, bianconeri, diamoci una scossa!

Ritroviamo la grinta, la voglia, la fame, che ci ha contraddistinto in questi anni. Fino alla fine.

Fonte della foto: www.juventus.com