Saugella Monza: l’uragano Imoco spazza via i sogni

Saugella Monza – Imoco Volley 3-0: netto, definito e sentenzioso. La squadra veneta è un uragano che spezza i sogni delle ragazze di Monza

Saugella: fine di tutto?

In un’annata i cui i miracoli possono triplicarsi, la partita di ieri spezza le ali dei sogni di Falasca e delle sue giocatrici. L’Imoco volley è davvero troppo troppo forte e superiore per poter sognare nell’impresa finale. La squadra delle ragazze rosablù non riesce mai a stare al tempo con l’avversario. Anzi subisce break point pesantissimi, che abbattono anche il morale del pubblico casalingo. Non c’è mai stata partita fra le venete e le ragazze brianzole e le differenze fra le due componenti tecniche emerge prepotentemente.

Purtroppo il cuore di Ortolani e compagne non basta. Una certa confusione e sfiducia, nonché errori tecnici banali, condannano la Saugella a un’impresa in casa altrui che sembra impossibile!

Si può dire che è la fine dei sogni delle ragazze di Falasca e del loro pubblico. Certo c’è la piena consapevolezza di aver affrontato una squadra fra le migliori d’Europa, ricca di nazionali e capace di vincere pur senza affaticarsi più di tanto.

Saugella-Imoco: la partita

Saugella-Imoco: primo set

La squadra di Monza nelle prime battute prova a giocarsela con orgoglio e consapevolezza. Così resta al passo con Conegliano. Il primo break che taglia le gambe alla squadra di casa è sul 10-17. Sono Fabris, De Kruijf e soprattutto Sylla a sopravanzare le avversarie. Muro invalicabile, ricezione perfetta, velocità e potenza. Saugella non tiene il ritmo e il 12-21 della De Kruijf ha già spostato gli equilibri.

Monza non riesce più a stare a galla. Muro di Melandri (fra le combattenti più indomite) per il 14-21. Begic sbaglia la battuta (come lei tante altre) e risposta a muro della fortissima Danesi che con il 14-23 ha già assicurato il primo set. Infatti sono gli errori impensabili della nostra capitana e di Orthamann a concedere il resto.

Saugella – Imoco: secondo set

E’ stato il set forse più deprimente per tutti noi. Le pantere venete non hanno mai regalato nulla, ma troppi errori individuali, un gioco confuso, poco pulito e tantissima leggerezza su palle decisive hanno contribuito a spegnere la partita. D’altronde il parziale è implacabile: 14-25. Con 3 punti di Ortolani, 3 di Buijs e 1 di Orthamann. Cioè le trascinatrici contro la Uyba non sono riuscite a stare alla pari contro le venete. La squadra complessivamente ne ha sofferto moltissimo.

Anche se l’inizio fa ben sperare: le nostre restano lì punto a punto con 3-3; 4-4; 4-5; 4-6. La Hill schiaccia, Danesi a muro è perfetta e ogni tentativo di rialzarsi di Monza è smorzato. Si va male sulle seconde palle; malissimo in battuta; poca convinzione sulle terze. Più che schiacciare si cercano pallonetti o mani-muro improbabili. Manca velocità e verve. Conegliano fa quello che sa fare: riceve, alza e schiaccia.

Monza prova ancora a restare nel set con Melandri sul 6-9 e con Orthmann che prende un punto sul 9-11. Ma è Sylla a dettar legge con un break sul 10-13. E da qui in poi è solo un tamburo giallo che abbatte la difesa fragile di Monza. Soprattutto a muro Sylla tira fuori certe stampate (quasi da flash da calcetto) che sono una sentenza mortale. Ogni colpo potente è murato. Si va così sul 10-18. Poi 10-20 e 10-21. Fra l’altro, aggiungiamo anche che la fortuna bacia le ragazze venete, visto che De Kruijf realizza un paio di aces con palla che tocca la rete e poi scende. il set si chiude con la capitana che sbaglia, come era accaduto nel primo. Ma la partita ora è già finita.

Saugella-Imoco: terzo set

Nonostante la fine sia vicina, a inizio set sempre Ortolani e con lei Hanconck ravvivano le speranze di prolungare la sfida. Dal 0-2 al 2-2. E la numero 9 con un bel muro porta al vantaggio monzese per 4-3. Ma è tutta acqua sul fuoco, perché in pochi minuti la stessa capitana sbaglia, arriva un’invasione di Monza, Orthmann è fermata a muro da De Kruijf e Sam Fabris e Hill la rilanciano in attacco. Si arriva così al 4-10. Vive sono ancora Melandri e Buijs che ci aiutano a respirare. Però la squadra veneta capisce che il seti si può e si deve chiudere. Sylla addirittura va a riposarsi. Si arriva rapidamente al 12-18. Poi 13-20, 14-20 e 15-21.il 16-24 è ormai match point e l’ennesimo errore della nostra campionessa Orthmann spegne ogni sogno.

Quando anche la Candy Arena si spegne…

Anche la Candy Arena, nonostante i supporters indomabili fino all’ultima palla, non può che arrendersi di fronte a parziali di questo tipo: 16-25; 14 – 25; 16-25. Una netta superiorità e una schiacciante vittoria.

Ieri sera si può tranquillamente dire che è stata più un’ammirazione per la squadra di Conegliano che un forte appoggio per le ragazze di casa. Resta ad ogni modo da lodare la voglia di non mollare mai su nessuna palla, nessun muro e nessuna mischia sia da parte del Palazzetto sia da parte delle sue protagoniste, ma ieri troppa sfortuna e tante sbavature hanno determinato una sconfitta ineccepibile.

Ma tutta la Candy Arena, che ieri solo nel finale ha ceduto, deve lo stesso fare un applauso a queste ragazze che per la prima volta hanno vinto un trofeo internazionale importante e che hanno sempre giocato con massima determinazione in ogni sfida. Certo quando l’avversario è così potente e sicuro, non resta che raccogliere i cocci dei ricordi della stagione e ripartire.

Sono mancate quelle ragazze che avevano trascinato con vigore la stagione: Ortolani potente, ma murata perennemente; Orthmann che s’è sentita quasi impotente di fronte al gioco delle avversarie; e Buijs poco decisiva nonostanre qualche punto.

Saugella: fine dei sogni?

Con parziali così, con un gap tecnico così diverso e con gara -2 e gara -3 a Conegliano sembra impensabile che rivedremo le nostre ragazze di nuovo alla Candy Arena a breve. Ma quando si cede a un avversario così vulcanico da sembrare un uragano bisogna sempre esserne orgogliosi.