Stadio San Siro Meazza, storia e origine di un mito all’alba di una nuova vita: altri ostacoli per la realizzazione del nuovo stadio…

San Siro: approvato il progetto di Populous

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Inter e Milan hanno approvato il progetto “La Cattedrale” di Populous, una società americana con sede a Kansas City. Finalmente si blocca quindi lo stallo sul nuovo stadio mentre i comitati Pro-Meazza presentano ricorso al Tar. Il progetto è ambizioso con la creazione di un vero distretto per lo sport e il tempo libero. Lo studio Populous ha già realizzato l’Emirates Stadium di Londra, lo Yankee Stadium di New York e la nuova casa dei Tottenham Hotspur sempre nella Capitale inglese. La Cattedrale sarà quindi la nuova casa dei tifosi rossoneri e nerazzurri ma tanti di loro sono sempre molto affezionati allo Stadio San Siro Giuseppe Meazza, vedremo cosa succederà nei prossimi mesi…

San Siro: stop temporaneo

Per ora, cioé fino alle elezioni comunali della primavera o dell’autunno, non si parla del nuovo San Siro. Così ha chiesto Palazzo Marino e i motivi sono parecchi e anche comprensibili. Le elezioni influenzano, non a caso, ma perché fra gli oppositori dello stadio ci sono i Verdi, che insieme al Comitato dei cittadini, è assolutamente fiero oppositore del progetto di Inter e Milan. Proprio questi, tuttavia, appoggeranno la campagna per la seconda elezione di Sala. Chiaro che di fronte a questo scenario Giuseppe Sala recentemente ha chiesto di fermare per il momento la questione. Secondo motivo di non poca importanza è lo sviluppo societario dei nerazzurri.  Come noto la nuove leggi e richieste dalla Cina fanno ipotizzare che Suning (attuale proprietario) possa vendere e il futuro dei nerazzurri è ora meno chiaro. Di fronta a questa situazione il Comune di Milano preferisce far slittare la questione alla fine dell’anno. Così non è da escludere che la cerimonia di apertura di Milano-Cortina 2026 possa realizzarsi nel Meazza odierno. Terzo motivo, che non è così da lasciare nell’angolo, è che Palazzo Marino sta guardando sempre più all’iter burocratico di Cagliari e al modello Bologna (qui tutto sul nuovo stadio). In particolare la legge sugli stadi rinnovata e rivista nel 2017 impone che ci sia certezza sui tempi e che le amministrazioni comunali debbano ponderare le scelte per non fare gli errori speculativi degli anni Novanta; in caso di salti burocratici si rischia di finire davanti al Consiglio di Stato. Secono punto centrale della Legge è la sostenibilità economica e l’eleminazione di subappaltatori e fallimenti imprevisti. Conseguenza della stessa è che l’investimento possa essere equilibrato fra privati e pubblico, specie per la zona di interesse d’area commerciale con suddivisione dei costi e riequilibrare domanda e offerta delle società, potendo ovviare alla esagerate richieste sulle volumetrie.

Novembre 2020: il progetto va avanti tra i dubbi del Comune

Il nuovo San Siro va avanti tra i dubbi del Comune e l’entusiasmo di Milan e Inter per il nuovo progetto. A inizio novembre le due società hanno presentato l’integrazione dello studio di fattibilità e il nuovo piano economico-finanziario del progetto. L’attuale stadio avrà nuova vita con alcuni elementi importanti che saranno mantenuti. Sarà creato un distretto denominato per lo Sport e l’Intrattenimento, moderno, sostenibile con vocazione sportiva, ricreativa e culturale. I cittadini potranno beneficiare di questi spazi all’aperto o riqualificati con attività gratuite o convenzionate con il Comune. Ci saranno ben 220.000 metri quadrati con il raddoppio dello spazio verde. Le volumetrie accessorie rispetto alla proposta iniziale vengono ridotte ma il Comune sembra mantenga diversi dubbi sul progetto.

12 Settembre 2020, altri ostacoli: memoria storica e diritti d’autore

Come se non bastassero già tutti gli intoppi attuali, ecco che, a questi, si aggiungono altri due nodi da sciogliere: i diritti d’autore e la memoria storica. Il comune di Milano, spinto dalla richiesta di un vincolo storico relazionale sul Meazza, insieme al Ministero dei beni culturali, sta pensando di aprire un “tavolo” congiunto per valorizzare al meglio l’intera area di San Siro.  Questo vincolo riguarderebbe una tutela sociale e culturale che, secondo i residenti, va assolutamente protetta e tutelata. A questo si aggiungono gli studi di architettura Ragazzi e Hofer per la tutela del diritto di autore su San Siro, essendo gli studi che hanno realizzato il famoso terzo anello. Altri ostacoli e con questi si rischia di ritardare l’avallamento del progetto a dopo il 2021, quando ci saranno le elezioni comunali. Che sia tutto fatto apposta per una bella campagna elettorale?

San Siro aperto dalla prima giornata?

La notizia ha dell’incredibile, ma non è affatto falsa. Milan e Inter potrebbero essere le prime due squadre a poter giocare con i tifosi allo stadio. C’è un’ordinanza pronta del governatore Attilio Fontana per consentire (in tutta sicurezza) la riapertura dello stadio per un 1/4 totale della sua capienza. Quindi parliamo di circa 20.000 ingressi possibili. Ovviamente con l’obbligatorietà della mascherina, i dovuti distanziamenti e controlli. Se il governo non si opporrà, si potrà tornare a parlare di stadio, come lo conoscevamo tempo fa. Intanto, il percorso per la ripresa in varie parti d’Europa prosegue, l’ultima arriva dall’Inghilterra e dalla UEFA. 

7 Luglio 2020, nuovo San Siro: oltre ai già noti continui stalli, si aggiungono le lamentele dei residenti contrari. Ingegneri? Economisti? Macchè, i soliti “bastiancontrari”

Ci risiamo. Quando gli addetti ai lavori sembrano ormai convinti, dopo studi su studi, ecco che arrivano i famosissimi residenti di zona contrari alla costruzione del nuovo San Siro. Loro dicono di avere chiamato “esperti” e che hanno pronte delle relazioni a sostegno di quanto dicono, vedremo poi quali sono questi scienziati chiamati in causa. Le paure di fondo dei residenti sono che l’area del nuovo impianto venga poi data in mano a “sciacalli” che si intascheranno i profitti, che la zona venga snaturata e aumenti l’inquinamento. Insomma, la solita solfa. Ogni volta che qualcosa di nuovo viene proposto, ecco che i classici conservatori si fanno avanti. Con proposte utili direte voi? Magari, per ora solo lamentele e manifestazioni in piazza . Giusto per farsi un giretto nel pomeriggio insomma. Sempre stando a quanto i famosi residenti dicono, il Meazza si può ristrutturare. Il cavallo di battaglia a sostegno della loro tesi è che i soldi risparmiati si potrebbero riutilizzare per parcheggi in superficie e sotterranei. Oltre al solito grido che il verde a Milano non è ancora sufficiente. Va bene, i parchi piacciono a tutti, ma che facciamo? Piantiamo alberi e basta? E con cosa si mangia? Con le foglie cadute o brucando l’erba? Onestamente trovo fuori tempo e fuori luogo una protesta in questa fase avanzata. Va bene dare voce a tutti, ma ragazzi, se uno spara vaccate non è che debba per forza essere ascoltato ! Ora basta, che si inizi al più presto con i lavori e che la si smetta una volta per tutte di stare ad ascoltare chiunque pensi di essere in grado di giudicare un’opera. Soprattutto se nella vita lavori in banca, fai la casalinga, la maestra, il professore o altre attività che con il mondo dell’economia e dell’ingegneria non c’entrano assolutamente una beneamata MAZZA!

27 Giugno 2020, nuovo San Siro: accordo tra Comune e club, il nuovo stadio è sempre più vicino

Fumata bianca. Finalmente! Sempre più vicino l’accordo definitivo per dare il via libera alla costruzione del nuovo impianto. Milan e Inter, infatti, hanno dato l’ok per diminuire, come richiesto dal Sindaco Sala, le volumetrie commerciali. Scaroni e Antonello hanno infatti incontrato Maran e Guaineri per discuterne, trovando, appunto la soluzione definitiva. La costruzione del nuovo San Siro genererà tra i 3 mila e i 4 mila posti di lavoro, ossigeno per i cittadini meneghini e per le casse comunali.

Volumetrie e costo rifunzionalizzazione

Il costo della rifunzionalizzazione del Meazza, equivalente a 74 milioni di euro circa, porterebbe a un indice edificatorio massimo di 0.51mq/mq, equivalente a 145 mila mq di SL. E’ sotto inteso che la concessione di eventuali volumetrie in eccesso rispetto all’attuale indice previsto dal Piano di Governo del Territorio (PGT) e pari a 0.35 mq/mq e l’approvazione degli ulteriori contenuti urbanistici resta comunque soggetta alle decisioni degli organi istituzionali competenti.

Scaroni: “Nel 2021 partiamo coi lavori”

volevamo mettere la parola fine a questa lunga negoziazione e abbiamo fatto un sacrificio importante. sono ottimista perchè è un progetto che abbiamo fatto su misura per soddisfare quanto il comune ci ha chiesto…ho fiducia che per la primavera prossima cominceremo a lavorare”

12 Giugno 2020, nuovo San Siro: il sindaco Sala preme il freno sul progetto

Ci risiamo. Quando le cose sembravano andare per il verso giusto, arriva l’ennesimo “altolà”. E’ ancora il sindaco di Milano Sala a frenare il progetto. Le sue parole? Eccole, come sempre morigerate e di getto:
“Milan e inter hanno chiesto qualcosa di impossibile”
Il primo cittadino si riferisce alle volumetrie che, stando a quanto dice, sarebbero ben superiori a quelle che il Comune intende concedere. Questo è l’ennesimo bastone tra le ruote a un progetto che continua a non capire, evidentemente. Sala fà orecchie da mercante anche riguardo il pensiero della regione:
“i club sanno che quello che hanno chiesto fino ad ora è impossibile da accettare. il nodo fondamentale è questo. ci sono una serie di procedure da adottare prima di arrivare in consiglio comunale. un esempio: se proponi un centro commerciale devi essere autorizzato dalla regione. se temo che la regione di centrodestra possa mettere i bastoni tra le ruote al progetto san siro? no. non so quale sia la posizione di lega e forza italia sulla questione. non l’ho ancora capito”
Onestamente pare essere l’ennesima scaramuccia politica a sfondo economico e di gradimento. Cosa succederà a questo punto? Bella domanda, il caos è totale. Non resta che continuare a seguire la vicenda e vederne gli sviluppi. In positivo? Ma, speriamo per il bene di tutti.

8 Giugno 2020, nuovo San Siro: nasce la cittadella dello sport

Ecco le ultime rappresentazioni riguardanti il come potrebbe essere il nuovo Meazza”. Le idee di certo non mancano e nemmeno i presupposti perchè possa diventare davvero un paradiso sportivo, speriamo solo che si possa arrivare al dunque il prima possibile, e che questa “corsa” al nuovo impianto inizi sul serio. Nel frattempo, godetevi le immagini!

San Siro non avrebbe interessi culturali, pertanto, per la Soprintendenza, è abbattibile. Una vera assurdità

Secondo il parere della Soprintendenza, lo stadio di San Siro non avrebbe alcun interesse culturale. Per questo motivo, si può abbattere. Notizia senza senso e alquanto disgustosa. Pensare che un monumento calcistico quale è il Meazza sia cancellabile dalla faccia della Terra senza alcun problema, fa venire i brividi. La logica dietro questa scelleratezza sarebbe quella di destinare l’area attualmente occupata, alla costruzione del nuovo impianto. La “Scala del Calcio” è un patrimonio milanese, italiano e mondiale a livello calcistico. Non scherziamo ragazzi. Vogliamo un nuovo stadio? Bene, ma San Siro non si tocca! A Milano, oltre a questa fandonia, non si capisce per quale motivo il nuovo impianto dovrà essere condiviso da due squadre e per di più con circa 20.000 posti in meno. Mai nessun club ha fatto questo passo indietro e non si capisce perchè proprio Milan e Inter vogliano accaparrarsi questo “primato”. Stiamo per rivoluzionare le cose? Benissimo, che sia però una vera rivoluzione! Come sempre si bada solo al Dio denaro, ma non quello societario, o a quello dei tifosi. Stiamo attenti, perchè potremmo perdere per strada quella svolta tanto attesa e che tutte le altre squadre stanno percorrendo. Nel frattempo seguiremo gli sviluppo, così da capire dove andremo a finire.

Dove si giocava prima dello Stadio San Siro?

Tutti conosciamo lo Stadio San Siro – Quartiere di Milano – dove giocano e abbiamo sempre visto giocare le partite casalinghe le due squadre meneghine Milan e Inter.
Hanno sempre giocato in quello Stadio?
Questa è una domanda che mi sono posto e che giro a voi tutti. Se non avete pronta la risposta sarà sufficiente continuare a leggere quanto segue per avere idee più chiare e precise in merito.

Dove giocò il Milan prima dello Stadio San Siro

Nei primi anni dopo la sua nascita il Milan giocò le partite casalinghe in diversi campi cittadini. Dall’aprile 1900 al febbraio 1902 al Campo Trotter in Piazza Andrea Doria (dove successivamente venne costruita la Stazione Centrale)
Campo Trotter
Dal marzo 1903 al febbraio 1905 al Campo Acquabella in corso Indipendenza, inaugurato il 15 marzo 1903 con l’amichevole Milan-Genoa 0-0
Campo Acquabella
Dal gennaio 1906 al marzo 1914 al Campo Milan di Porta Monforte (rinominato poi Campo di Via Fratelli Bronzetti)
Campo Milan di Porta Monforte
Dal novembre 1914 al marzo 1919 al Velodromo Sempione in via Arona
Velodromo Sempione
Da ottobre 1919 al dicembre 1919 in vari campi milanesi tra i quali il, Campo Pirelli (oggi Bicocca Stadium, in zona Bicocca)) in attesa della costruzione del nuovo Stadio di proprietà nel Quartiere di San Siro
Campo Pirelli con vista da Arcimboldi Bicocca
Dal febbraio 1920 al luglio 1926 al Campo di Viale Lombardia, 38/c
Campo di Viale Lombardia
Il Milan giocò saltuariamente anche all’Arena Civica in Viale G. Byron, 2 (campo in seguito diventato della Ambrosiana-Inter) nel 1900, dal 1908 al 1914, dall’ottobre 1941 al giugno 1945 e infine dal 1946 al 1947.
Arena voluta ed inaugurata nel 1807 da Napoleone
Oggi l’Arena Civica che tutti conosciamo e che è stata intitolata nel 2002 a Gianni Brera
L’arena come la conosciamo oggi
Nel dicembre 1925 iniziò, a spese di Piero Pirelli, allora Presidente Rossonero, la costruzione dello Stadio di San Siro, così chiamato dal nome del quartiere di Milano in cui sarebbe sorto il nuovo impianto che fu ufficialmente inaugurato il 19 settembre 1926.
San Siro 1926

Dove giocò l’Inter prima dello Stadio San Siro

Il Football Club Internazionale Milano, meglio conosciuto come Internazionale o più semplicemente come Inter con sede nella città di Milano. Nacque la sera del 9 marzo 1908 al Ristorante “Orologio” di Milano per iniziativa di un gruppo di Soci dissidenti del Milan Football and Cricket Club, contrari al divieto imposto dal Club Rossonero di arruolare calciatori di nazionalità straniera.
Alcuni dei fondatori dell’Inter
Alcuni dei Fondatori e dirigenti dell’Inter (da sinistra: Paramithiotti (Pres.), Muggiani, Hugo Rietmann, Hirzel, Bach, Ansbacher, Glockner e sul portone a destra Max Rietmann) Giorgio Muggiani, uno dei 44 fondatori del nuovo club, scelse i colori che ne avrebbero caratterizzato il logo societario: il nero e l’azzurro del cielo stellato, a rappresentare anche simbolicamente la rottura rispetto al passato. Fin dalla fondazione la sua divisa è a strisce verticali nere e azzurre, a parte una breve parentesi nel 1928 quando adottò una maglia bianca rossocrociata
Muggiani
Giovanni Paramithiotti, un altro dei Soci Fondatori fu scelto come Presidente, lo svizzero Hernst Marktl passò invece alla storia come il primo Capitano dei nerazzurri. Nei primi anni dopo la sua nascita l’Internazionale giocò le partite casalinghe in diversi campi cittadini. Dal 1908 al 1912 al Campo di Ripa Ticinese in Via Ripa di Porta Ticinese 115 che si trovava nelle vicinanze della Stazione di Milano di Porta Genova
Campo di Ripa Ticinese 1910
Dal 1913 al 1930 al Campo Goldoni in Via Goldoni, 61 che si trovava nelle immediate vicinanze dell’attuale Piazza Novelli, all’epoca piazza Gustavo Modena. Nel 1928, nel decennale della morte, il Campo venne intitolato a Virgilio Fossati, secondo Capitano Nerazzurro. Dopo il crollo della Tribuna nel 1930, il Campo venne chiuso.
Campo Goldoni Fossati
Dal 1930 al 1947 presso l’Arena Civica di Milano in Viale G. Byron,2.
L’arena come la conosciamo oggi
E per il futuro? : “Ai posteri l’ardua sentenza!” Ricerca a cura di Paolo Carazzi 

Stadio San Siro o Meazza: conosciamolo meglio, storia e origine di un mito

Piero Pirelli, presidente Rossonero nel  1925, decise e promosse l’idea per la costruzione di un impianto vicino al Trotto. Lo stadio San Siro venne costruito interamente a spese dell’allora patron Milanista, coadiuvato dall’ingegner Cugini e dall’architetto Stacchini. La capienza iniziale? Ben 35.000 persone! Mica poche per l’epoca. Solamente un anno dopo, nel 1926 e più precisamente il 19 settembre, venne inaugurato l’impianto con un Derby amichevole tra Inter e Milan. Chi vinse? Beh, purtroppo i cuginastri per 6 a 3. Una delle loro poche soddisfazioni nei nostri confronti. La proprietà rimase a Pirelli fino al 1935, anno in cui il Comune di Milano lo acquistò mantenendolo fino ad oggi. Non appena venne effettuato l’acquisto, il Comune, seguito dall’ingegner Bertera e dall’architetto Perlasca, ne portarono la capienza a ben 55.000 spettatori aggiungendo quattro  curve e incrementando le tribune.
L’esterno dello stadio San Siro agli albori

1941-1945: la seconda guerra mondiale ci trasferì di casa

Sicuramente uno tra i periodi più bui per l’Europa intera, riflesse i suoi effetti nefasti anche nel capoluogo lombardo. I milanesi, infatti, senza energia elettrica e senza la libertà di spostarsi in tranquillità  per la città, furono costretti a non poter più raggiungere lo stadio San Siro con i tram dell’epoca. Motivo per cui, le gare del Milan si svolsero fino alla fine del conflitto presso l’Arena Civica. Nel 1947, invece, venne presa la decisione di dividere l’impianto anche con l’altra squadra di Milano: l’Inter. Sempre secondi nei nostri confronti.

1955: è stato l’anno della rivoluzione totale per lo stadio San Siro

L’ingegner Ferruccio Calzolari, coadiuvato dall’architetto Armando Ronca, decisero di aumentare drasticamente la capienza. Inizialmente, grazie ad un secondo anello che invadeva le tribune subito sotto, si potè raggiungere l’incredibile portata delle 100.00 persone. Erano francamente troppe per la sicurezza dell’epoca e, a fronte di ciò, si decise di limitarne la capienza a “soli” 85.000 presenti. Una marea si per i tempi moderni, figuratevi per mezzo secolo fa. Durante questo ampliamento vennero anche aggiunti i famosissimi anelli a rampa che portano ai “piani” alti. Nel  ’57, invece, venne installata l’illuminazione notturna e nel 1967 il tabellone luminoso. [amazon bestseller=”San Siro milan” items=”2″]

1980: l’anno in cui San Siro venne intitolato alla memoria di Giuseppe Meazza

Giocò sia per l’Inter che per il Milan e si rese protagonista di due vittorie ai campionati mondiali con l’Italia. Secondo i massimi esperti calcistici resta il miglior giocatore italiano di tutti i tempi. Un mostro sacro. Il meglio di sè lo diede in nerazzurro, dove visse quattordici stagioni condite da vittorie su vittorie e record personali. Al Milan, invece, fu meno fortunato e,  dal  1938 iniziò il declino a causa di infortuni vari. Il più importante fu quello al piede, chiamato anche sindrome del “piede gelato”. In pratica un ostruzione ai vasi sanguigni del piede ne limitava di tanto i movimenti, causando estremo dolore. Dopo due anni in Rossonero non fortunati, mentre noi ci chiamavamo “Milano” per motivi politici, passò poi alla Juventus per poi esaurire la carriera di nuovo all’Inter dopo essere passato per il Varese (campionato di guerra) e l’Atalanta.

1990: i mondiali, orgoglio e nuovo restyling per lo stadio Meazza

Motivo di grande orgoglio fu l’assegnazione dei mondiali del 1990 all’Italia. Per questo motivo, il Comune di Milano, decise di effettuare un nuovo intervento di modernizzazione dell’impianto. Terzo anello creato e posti coperti. Giancarlo Ragazzi ed Enrico Hoffer furono gli architetti artefici del progetto, mentre Leo Finzi fu l’ingegnere. Vennero anche coperti da plastiche i posti a sedere e si raggiunse la capienza di 85.700 persone. Il tutto con sicurezza e comfort aumentati per i partecipanti alle partite dagli spalti. Oltre a tutto questo subì modifiche anche l’impianto elettrico e di illuminazione e il nuovo Stadio San Siro venne inaugurato il 25 aprile del 1990 a ridosso dei Mondiali presto ospitati.
La ristutturazione dello stadio mezza di san siro
La ristrutturazione del 1990

Anni 2000: per lo stadio Meazza di San Siro pochi pochi interventi, ma basilari

A causa dei paletti imposti dalla Uefa riguardo gli impianti che avrebbero ospitato le prossime competizioni, lo stadio subì alcune modifiche: calo della capienza  a 80.018 posti, manto erboso sostituito nel  2011 e nel 2015 venne aggiunta la “ground box”. 140 poltroncine che permettono di assistere al match praticamente da bordo campo. Poter pensare di demolire in due secondi un pezzo  secolare di storia sì Milanese, ma sopratutto italiana sarebbe pura eresia. Prima di compiere uno scempio simile bisognerebbe pensarci bene. Sopratutto se anche all’estero lo stadio San Siro viene visto così:
”  la prima volta che vedi lo stadio Giuseppe Meazza[…]è impossibile non avere un sussulto. Quando è illuminato, sembra un’astronave atterrata  nella periferia milanese”
( The Times, 2009)

2019

03 Luglio: i progetti per il nuovo stadio sono in dirittura di arrivo

Ci siamo. Non oltre venerdi, Milan e Inter presenteranno il progetto tanto atteso dal Sindaco Sala. Da sempre contrario al nuovo impianto, ma che deve stare molto attento se non vuole perdere gli introiti derivanti da questo nuovo progetto. Insomma, sventolandogli sotto al naso le classiche banconote, scommettiamo che sarà ben contento del progetto? Secondo infatti il Corriere dello Sport, Milan e Inter sono pronte. Una volta presentato il progetto a Palazzo Marino inizierà l’iter per la approvazione. Resta comunque in sospeso il discorso del design dell’impianto, mentre il via per i lavori non dovrebbe avere luogo prima di un anno e mezzo. Dovesse Sala opporsi ancora, Milan e Inter han pronte il piano B. Realizzare l’impianto in un’altra zona che non sia limitrofa a San Siro e perchè no, magari non a Milano, facendo perdere, a questo punto giustamente a tutto il Comune, palate di milioni. Così son contenti a fare sempre i bastian contrari.

08 Luglio : gli Architetti internazionali si scagliano contro il progetto per il nuovo stadio

Ci siamo. Non solo a Milano ed in Italia il progetto per la demolizione di San Siro con la conseguente costruzione di un nuovo ( più piccolo ) impianto, fa discutere. Tuttosport riporta, infatti, la notiza che l’Architets Declare, un gruppo di architetti mondiali uniti con lo scopo di favorire interventi eco-sostenibili, si sarebbe opposto con fermezza per bloccare i  lavori. Citano ad esempio l’Arsenal che ha abbandonato Higbury lasciandolo però “in piedi” con una nuova destinazione d’uso. Una sorta di memoria per un monumento cittadino.
Da pazzi abbatterlo ” la demolizione di un edificio enorme per fare spazio ad uno più piccolo e’ abbastanza indifendibile come scelta di design. e’ da pazzi.
Questo è il comunicato emerso dagli Architetti internazionali. Abbattere il campo più storico di Italia, al pari di un monumento è un’eresia, che venga ben pesata la questione prima di procedere.

10 Luglio, Presentato ufficialmente il progetto per il nuovo stadio San Siro

Ci siamo. Il primo, fondamentale, passo per la costruzione del nuovo impianto ha preso il via ufficialmente. Il nuovo stadio dovrebbe essere costruito, stando a quanto presentato da Milan e Inter, nell’area dei parcheggi dell’attuale Meazza. Quest’ultimo verrà, secondo le due società ma non secondo l’attuale sindaco Sala, demolito. Ricordo che Sala non vuole “buttarlo giù” a causa della promessa fatta al comitato olimpico. Promessa che garantiva la cerimonia d’apertura nell’attuale Scala del Calcio. Passiamo ai numeri, che poi son quelli che più interessano:
  1. Capienza di 60.000 spettatori
  2. Proprietà del Comune con conseguente concessione alle due squadre
  3. Costi attorno ai 600-700 milioni di euro
  4. Realizzazione hotel e centro commerciale
Tutto questo dovrà essere messo al vaglio del Comune di Milano che, in caso di risposta affermativa, vedrà successivamente la formazione di un bando di architetti e non solo specializzati in costruzioni di impianti sportivi. Ricordiamo che il tempo delle autorizzazioni non è inferiore a 12 mesi e, se tutto andrà bene, il via dei lavori sarà nel 2021. Garantendo così la possibilità di usare il nuovo impianto, al posto del Meazza, durante le Olimpiadi del 2026.

18 Luglio Berlusconi dice la sua sull’eventuale abbattimento di San Siro

Poteva Berlusconi esimersi dal dire la sua? Certo che no. Un po’ per quello che ha dato a questo club ( stare sul tetto del mondo per anni ) un po’ per sua indole, eccolo che, puntuale come sempre, ci tiene a far sapere a tutti come la pensa:
“Sono assolutamente contrario, è nel cuore di tutti i milanesi, milanisti ed interisti, che hanno a cuore il calcio. E’ una cosa assurda solo pensarlo. Ne costruiscano un altro, lasciando su San Siro, con altre funzioni, in un’altra situazione che sia comoda da raggiungere. Ci sono state partite dove ho avuto richieste per 100 mila biglietti, 60 mila spettatori non basteranno. Come si fa a demolire un posto che ha fatto vibrare il cuore di nerazzurri e milanisti per decenni e dove abbiamo conseguito tante vittorie? Anche il cuore vuole la sua parte. Non ho alcun potere per oppormi e non ho ancora sentito il sindaco Beppe Sala, ma spero che il ragionamento e un po’ di romanticismo porti in questa direzione”.
Le persone potranno essere d’accordo o meno con questo pensiero, va detto però che  è condivisibile. Ora vedremo nei prossimi mesi quale sarà lo sviluppo di tutta questa, intricata, vicenda.

1 Agosto è sfida a 4 per la costruzione del nuovo stadio

Ai 2 grandi gruppi americani, si sommano 2 nuove cordate milanesi. Vediamo chi sono. Boeri e Progetto CMR nella lista con Hok e Populous. Quali sono i modelli da seguire? Quelli di Padova e Londa. Ecco che le 4 società in lizza dovranno presentare e dare forma sensata al masterplan per il nuovo Meazza.

Milano VS. Stati Uniti

Così si può riassumere, in maniera semplicistica, quanto sta avvenendo attorno alla costruzione del nuovo impianto. Da una parte le società americane, Populous e Hok. Questi ultimi sono già autori del Mercedes Benz Stadium di Atlanta, l’impianto più grande al mondo per quanto riguarda la capacità di copertura dell’impianto con un metodo “a petali”. Lo studio italiano CMR, con Sportium, sono invece gli artefici degli impianti di Cagliari e Padova. Populous, invece, è un gigante, un vero colosso. Pensate solo che hanno messo la “firma” su oltre 1000 impianti presenti nel mondo. Ad esempio Wembley ed il nuovo, spettacolare, impianto del Tottenham, sorto sulle ceneri del White Hart Lane. Boeri è invece un archistar famoso in tutti il mondo, a Milano, ad esempio, è sua recente “invenzione” il bosco verticale. Siamo ancora in fase embrionale, ma è certo che sarà uno di questi quattro colossi ad aggiudicarsi il lavoro. A fronte di tutto ciò servirà come sempre il via libera del Comune di Milano. Questo è lo scoglio maggiore per far partire realmente i lavori.

I lavori urgono, da quest’anno levati oltre 2500 posti a causa della sicurezza

Ufficialmente è per garantire maggiore sicurezza e facilità di deflusso. Ufficiosamente, invece, si tratta di una prima manovra per evitare eventuali disastri. Le oscillazioni, anche se ritenute “normali” ci sono eccome e si avvertono senza  necessità di strumenti al terzo anello. Motivo per cui verranno inseriti dei cubi di acciaio per limitarle e sarà presa, in via precauzionale, la decisione di calare di ben 2500 il numero dei seggiolini nelle varie “piccionaie”. Questo  è quanto, in attesa del nuovo impianto.

7 Settembre 2019 – Nuovo appello del Sindaco Sala

Sala continua a “martellare” Milan e Inter riguardo il nuovo stadio. Il motivo principale sta nel fatto che entrambi i club non hanno ancora mostrato ai cittadini il nuovo progetto, spostando l’attenzione solamente sul fatto se sia lecito demolire San Siro, oppure no. E’ qui che Sala fà la voce grossa, anche giustamente in questo caso:
Il mio è un invito, non un obbligo. Ho paura che il dibattito rimanga confinato tra abbattiamo san siro oppure no, se invece lo si sposta verso qualcosa di bello, può avere possibilità in più.
Al Sindaco viene poi posto il quesito riguardo al fatto se possa essere più o meno utile un referendum tra i cittadini e i tifosi riguardo il miglior progetto. Ecco la risposta di Sala:
non la metterei sul piano del referendum ma su quello della partecipazione, perchè è chiaro che la politica e i team devono decidere, ma dai cittadini che vivono sul territorio possono arrivare suggerimenti importanti.
Data l’importanza del tema, il primo cittadino di Milano, ha chiesto un appuntamento ai due club meneghini per provare a districare la matassa. Che sia la volta buona?

24 settembre 2019 – Finalmente presentate le immagini render dei due progetti in corsa

Primo presentato, il progetto Populous. Oltre allo stadio in onore del Duomo di Milano ci saranno due grattacieli: uno in stile CityLife e uno più piccolo.
Ecco il progetto di Populous
Secondo presentato, il render di Progetto Cmr con Sportium. Si tratta di un impianto ovale in cui si vedono i due anelli intersecati. Simbolo di Milan e Inter per portare avanti insieme l’idea di condivisione dell’impianto. Il prato dell’attuale SanSiro o Meazza, verrà preservato per la realizzazione di un ulteriore parco.
Ecco la proposta di Progetto Cmr di Sportium

27 Settembre 2019 finalmente le foto ufficiali

Ecco a voi altre, suggestive, immagini di come sono i due impianti proposti: Primo è il Manica CMR Sportium Secondo, la Cattedrale Populous Quale sarà l’impianto vincitore della gara non ci è dato saperlo. Sappiamo solo che il tempo stringe e che il Sindaco Sala non perde occasione per dire la sua. Finalmente, però, accortosi dell’incompetenza in materia, così come da parte di molti, predica solo intelligenza e cerca di mettere fretta nella scelta. Pare che l’impianto resterà di proprietà comunale, così da accontentare un po’ tutti. Vedremo cosa accadrà. Quel che è certo è che San Siro, il Meazza, ha le “ore” contate.

29 Ottobre 2019 Dopo il sì “condizionato” della giunta comunale, ecco la solita, stucchevole, precisazione del Sindaco Sala.

Come sempre, Sala, ci mette del suo. Nonostante persone ben più qualificate di questo soggetto si siano espresse riguardo il progetto di Inter e Milan, ecco che il contabile Sala dice la sua:
Io sono contento del parere favorevole, ma quello che ne ricavo è che il progetto, come e’ oggi, non e’ un progetto accettabile.
Come sempre il “Beppe” milanese se non vede spiragli di guadagno sufficienti non è contento. Pur di far intascare qualcosa al Comune è pronto a mettere i bastoni tra le ruote. Poco importa se dice di aver votato favorevolmente, alla fine, arriva sempre la sua piccata e ormai noiosa puntualizzazione. A detta sua il progetto è troppo favorevole per i club, beh, Sala, non lo fosse, cosa costruiremmo a fare un nuovo impianto? Per ingrassare ulteriormente le casse comunali? Assurdo è dire poco. Oltre al fatto che non ha nessuna competenza in materia, deve stare molto attento, Milan e Inter son pronti a spostarsi a Sesto, lasciando con un pugno di mosche la cricca del Comune. Queste le sue testuali parole:
Quindi è da qui che si ricomincia a lavorare a livello di giunta. Ho votato anche io e ho votato favorevolmente. quello che penso è che i volumi che sono stati chiesti sono volumi non realistici, eccessivi. adesso parte la discussione vera con la società- credo che siano consapevoli del fatto che il piano che ci hanno proposto era un piano troppo a loro favore. non si puo’ vedere un singolo aspetto perchè sono tanti, e se si arrivasse ad un accordo si arriverà lavorando su più aspetti. dobbiamo riportare questa proposta un po’ di più nell’interesse del comune”.
Evidentemente, come spesso accade, il nostro Sindaco vuole vedere le cose a metà, ovvero solo quelle che portano vantaggio al Comune, direttamente. Senza però vedere quali potrebbero essere i benefici secondari e ovvi legati alla costruzione di un progetto simile. Avrebbe un riflesso enorme anche sul benefit comunale, senza star li a menar troppo il torrone su quali siano le superfici da dedicare o meno. Caro Sala, deponi l’ascia di guerra, altrimenti al Comune, resteranno davvero le briciole. Ricorda il famoso detto: ” chi troppo vuole, nulla stringe “, vedi di tenerlo bene in mente. Sesto ci aspetta!

15 Novembre 2019 Milan e Inter chiedono chiarimenti al Comune

Continuano gli intoppi nell’iter che dovrebbe portare al nuovo impianto per Milan e Inter. I due Club di Milan avrebbero inviato una lettera al Comune dove chiedono delucidazioni in merito ad alcuni punti inseriti nella delibera della Giunta. Punti che sarebbero  “potenzialmente critici per la sostenibilità finanziaria del progetto e per il rispetto dei tempi delle procedure di approvazione”. Lo snodo cruciale starebbe nel “mantenimento e la rifunzionalizzazione dell’attuale impianto di San Siro”. In primis viene richiesto che l’amministrazione proceda urgentemente per capire se ci sono dei vincoli riguardanti i beni culturali. Questo a causa di un muro di 7 metri del 1926 che sarebbe soggetto ad un esame da parte di Roma per capire se ci sono dei vincoli che potrebbero bloccare le procedure per almeno 120 giorni. Milan e Inter, inoltre, vorrebbero sapere con precisione secondo quali termini il vecchio Meazza dovrebbe rimanere operativo. Per eseguire tutto secondo normativa, le due squadre di Milano, vorrebbero far fede alla Legge sugli stadi, rimanendo a completa disposizione per eventuali approfondimenti. Non bastassero questi intoppi, ecco che ancora una volta, il Sindaco Sala, fa muro.
Nessuno vuole frenare il progetto, ma se vogliono fare hotel, uffici e centri commerciali se ne discute e non accetto nessuna pressione
Come finirà non ci è ancora dato saperlo, ma nel frattempo, l’ipotesi Sesto prende sempre più piede. In tal caso, il Comune di Milano, prenderebbe un sonoro schiaffo, sia morale, che di immagine, ma soprattutto economico. Tema molto caro al “nostro” caro Sindaco.

4 Dicembre 2019 spunta l’ipotesi, poco gradita, di due stadi a San Siro

Palazzo Marino continua a fare muro. L’ipotesi lanciata ieri è quella di un ridimensionamento dell’impianto attuale per dedicarlo al calcio giovanile e femminile. Peccato però, che l’idea di costruire vicino il nuovo stadio appaia “stupida” sia al Milan che all’Inter. Hanno ragione. Del Sindaco Sala nessuna traccia durante l’incontro, pontifica continuamente sull’argomento, ma non viene mai a metterci la faccia, questo il succo del discorso effettuato dai club proprio ieri. Compaiono sempre assessori, architetti e chi più ne ha più ne metta, ma mai il diretto interessato. L’unico a smorzare i toni è Maran, disposto a sedersi ad un tavolo per calmare le acque e continuare le trattative.  Secondo Palazzo Marino, poi, il costo del nuovo impianto sarebbe eccessivo ( 600 milioni di Euro ). Che poi, i soldi, li metterebbero i club. In pratica dicono che rispetto ad altri impianti costa troppo. Il nodo cruciale rimane ancora il destino del Meazza, Comune e Sindaco non vogliono abbandonarlo e vorrebbero tutelarsi economicamente, per non perdere parecchi introiti. Al momento siamo ancora in stallo, ma qualcosa forse si muove. Il prossimo step sarà un’analisi tecnica della rivalutazione della Scala del calcio e delle superfici destinate al nuovo stadio. Chi vivrà vedrà diceva una nota canzone. A noi non resta, appunto, che attendere l’esito di questa telenovela quasi stucchevole.

22 Gennaio 2019 – Sport District – presentati i piani per la riqualificazione dell’attuale impianto di San Siro

Martedi c’è stato un nuovo incontro tra le parti. Sia Milan che Inter si sono seduti al tavolo con il Comune di Milano. Sul piatto? I piani per la riqualificazione dell’attuale Meazza in vista del nuovo impianto. Proposte lanciate da Manica e Populous. Obbiettivo?  Rendere la zona una piccola cittadella dello sport o in inglese Sport District. 
Tali ipotesi, in ottemperanza alle indicazioni dell’Amministrazione comunale e come convenuto nel precedente incontro, prevedono una rifunzionalizzazione del Meazza destinandolo prevalentemente a funzioni spoprtive di base e funzioni di intrattenimento per far vivere il distretto San siro 365 giorni l’anno, in ottica di servizio e beneficio per la cittadinanza.
Di fatto, con queste modifiche appena proposte, il vecchio San Siro non verrà abbattuto, ma riqualificato. Il caro Meazza sarà quindi riconvertito per gli sport di base, con campi da calcetto, basket e una pista di atletica: una vera e propria cittadella dello sport aperta tutto l’anno.

25 Aprile 2019 Passi avanti sul progetto del nuovo Stadio San Siro. Negozi dentro allo stadio

A causa dell’emergenza Coronavirus, di calcio giocato non è possibile parlare. Nonostante la situazione, però, la discussione riguardo il nuovo stadio di Milan e Inter va avanti e lo fa con passi ben distinti verso una soluzione positiva. Il tema centrale del dibattito riguarda le volumetrie extra-stadio. Il nodo cruciale che pare essere approvato è quello di destinare San Siro anche a fini commerciali, con inserimento di cinema, centri commerciali e ristoranti all’interno dell’impianto già esistente. Ovviamente questa modifica manterrà intatta quella che è l’estetica e la struttura del Meazza. Le rampe del secondo anello, giudicate pregne di valore architettonico dai Beni culturali, rimarranno intatte e prive di modifiche. Questa nuova strada che si sta per percorrere a livello di soluzione di riutilizzo sembra potrà accontentare tutte le parti. A maggio, infatti, dovrebbe esserci lo sblocco definitivo del progetto. Non ci resta che attendere e sperare finalmente in una fine delle discussioni per iniziare a rimboccarsi le maniche. Uno dei progetti sportivi-edilizi più importanti di questo secolo sta per iniziare.

8 Maggio 2020 Tutto pronto per dare il via alla costruzione del nuovo “Stadio San Siro”

Durante questo periodo di lockdown le parti che stanno decidendo le sorti del nuovo impianto non si sono mai fermate. Confermata la presenza di attività commerciali che potranno aumentare gli indotti di Inter e Milan oltre alla già sopracitata rifunzionalizzazione del Meazza per non perdere una vera e propria opera d’arte in ambito sportivo. La decisione definitiva riguardante il progetto avverrà quest’estate e i lavorio dovranno essere conclusi entro il 2024. Ci siamo ragazzi, l’alba di una nuova era per le due squadre di Milano sta per cominciare e noi possiamo ritenerci fortunati nel poter assistere ad un evento di tale portata.
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