Tanti auguri caro vecchio Parma: 106 anni di storia!

Buon compleanno Parma: patrimonio del nostro calcio e lo sarà per sempre!

Siamo nella pianura padana, a Parma è una fredda sera di dicembre del 1913. Precisamente il 16, a poco più di una settimana da Natale.

Nei borghi si respira un’aria diversa. Meno piena, più leggiadra e piena di entusiasmo.

“È ufficiale, è nato!”.

Chi? Direte voi.

Datemi ancora poco e ci arrivo.

Il 27 Luglio 1913 a Parma nasce la Verdi Foot Ball Club, una squadra calcistica dedicata al famoso compositore.

Poco dopo, in quella fredda sera del 16 di Dicembre 1913, la Verdi Foot Ball Club diventa Parma Football Club e da lì a poco la storia si sarebbe iniziata a scrivere pagina dopo pagina.

Parma
Credit: parmacalcio1913.com

Nel 1922, l’avvocato Ennio Tardini dà avvio alla costruzione dello stadio (poi a lui intitolato, dopo la sua precoce morte).

La storia del Parma è fatta di “tanto inchiostro e tanto bianchetto”.

I fallimenti e le rinascite, simboli di una città che non molla mai.

Nel 1968 la società fallisce per la prima volta ed è costretta a ripartire dalle serie minori. Sono due piccoli imprenditori nostrani a rilevarla, e a farla ripartire.

Ceresini, e gli anni d’oro di un presidente andatosene troppo presto!

Negli anni ottanta il Parma coglie due promozioni dalla Serie C: la prima nel 1983-1984 grazie alle reti di un attaccante ancora oggi molto amato (Massimo Barbuti).

La seconda nel 1985-1986 con alla guida il giovane allenatore Arrigo Sacchi (voluto poi da Berlusconi al Milan due anni più tardi).

Sono gli anni della presidenza dell’indimenticabile Ernesto Ceresini che, dopo il nuovo contratto di sponsorizzazione con la Parmalat sperimenta, senza troppo successo, la guida tecnica del giovane allenatore boemo Zdeněk Zeman.

Ma è il 1989, quando l’amatissimo presidente Ceresini porta sulla panchina dello stadio Tardini un promettente Nevio Scala.

Suo malgrado, è stato l’ultimo dei suoi colpi di mercato: il presidente muore improvvisamente, a stagione in corso, dopo un brillante avvio della squadra.

Parma
Credit: stadiotardini.it

Il contraccolpo dura qualche gara, ma la squadra rimonta. Il derby contro la Reggiana del Maggio 1990, vinto per 2-0, assegna al Parma la prima promozione in Serie A della sua storia.

Dopo la promozione in Serie A, la società diventa di proprietà della multinazionale Parmalat.

Le vittorie storiche! I successi in Coppa UEFA e Coppa Italia

È il 1992, seconda stagione del Parma A.C. nella massima serie, quando viene portato in cascina il primo trofeo. Il 14 Maggio di quell’anno il Parma vince la coppa Italia, battendo in finale la Juventus per 2-0 con le reti degli indimenticabili Melli e il “sindaco” Osio.

La stagione successiva la squadra conquista il primo trofeo europeo: la coppa delle coppe, vincendo per 3-1 contro l’Anversa a Wembley.

Negli anni la proprietà fa capire quanta sia la voglia di vincere, sfoderando colpi come Zola e Asprilla con cui Scala vince anche la Supercoppa Europea nel 1994 contro il Milan.

Il 1994-1995 è l’anno della storica tripla sfida con la Juventus. Le due compagini si sfidano in tre palcoscenici: il campionato, la coppa Italia e la Coppa Uefa. Sebbene le prime due siano ad appannaggio della Juventus, quella Europea è di marchio ducale. I gialloblù si impongono per 1-0 in casa mandando in visibilio il pubblico del Tardini.

L’anno successivo, l’ultimo di Nevio Scala, segna l’esordio in Serie A di Gianluigi Buffon contro il Milan. Da lì a poco il portiere di Carrara diventerà titolare fisso e nella prima stagione di Ancelotti, chiusa al secondo posto, aiuterà a comporre una difesa di ferro con Thuram e Cannavaro.

Nel 1999 arriva l’ultima coppa Uefa con in panchina Alberto Malesani, che poteva contare su una rosa di tutto rispetto. Un esempio può darla quella scesa in campo contro il Marsiglia nella finale di Mosca:

  • Buffon
  • Cannavaro
  • Sensini
  • Thuram
  • Baggio D.
  • Boghossian
  • Fuser
  • Veron
  • Vanoli
  • Crespo
  • Chiesa

Con a disposizione gente come Asprilla, Balbo e Apolloni. Mica roba da poco.

Parma
Credit: gazzetta.it

Infatti, in quella stagione il Parma riesce ad aggiudicarsi anche la Coppa Italia battendo in finale la Fiorentina per la regola dei gol fuori casa.

Gli ultimi successi arrivano con la vittoria della Supercoppa Italiana la stagione seguente e la Coppa Italia nel 2000-2001 raggiunta con il traghettatore Carmignani sulla panchina.

I due fallimenti e una storia che non si può insabbiare

La stagione successiva, l’improvviso crac Parmalat, per il quale viene arrestato il patron Tanzi, segna la storia della squadra parmense. Tuttavia, nonostante il terremoto societario e il passaggio in amministrazione controllata, il club gialloblù riuscirà comunque a concludere il campionato al quinto posto. Il 25 giugno 2004, per evitare la ripartenza dai dilettanti, nasce il Parma Football Club, che assume e mantiene vivi tutti i diritti del Parma AC, nonostante il fallimento della Parmalat da cui è svincolato.

Il 25 gennaio 2007 la società viene rilevata dall’amministrazione straordinaria da Tommaso Ghirardi, patron della Leonessa srl di Carpenendolo.

La stagione termina con la retrocessione della squadra, che tornerà nella massima serie dopo un solo anno di cadetteria.

La stagione 2013-14, quella che vedrà il Parma festeggiare il suo centenario, il 16 dicembre 2013, si apre con l’arrivo di Antonio Cassano. Un colpo che dimostra come la società voglia puntare in grande per tornare agli anni di gloria.

Il 18 maggio 2014 i ducali chiudono il torneo al sesto posto, valevole per l’approdo al terzo turno preliminare dell’Europa League 2014-2015. La qualificazione europea però sfuma: il club, non in regola con alcuni pagamenti IRPEF, si vede negare la licenza UEFA.

Da quel momento Tommaso Ghirardi cavalcò l’onda mediatica per mettere in vendita la società e cercare di nascondere i debiti maturati nei 7 anni di presidenza.

L’annata 2014-2015 vede il Parma retrocedere come l’ultima della classe e soprattutto fallire. Sebbene Ghirardi fosse riuscito a vendere la società prima a Rezard Taci e poi a Giampiero Manenti, non riuscì a nascondere le “diavolerie” (per non dire altro) fatte in neanche un decennio di gestione.

Il 19 marzo 2015 il Parma veniva ufficialmente dichiarato fallito e costretto a ripartire dalla Serie D.

Come una fenice risorgeremo, questa è Parma.

Il 27 luglio 2015 una nuova società, la S.S.D. Parma Calcio 1913, viene affiliata alla FIGC e ammessa in sovrannumero in Serie D rappresentando così calcisticamente la città di Parma.

In tre stagioni il Parma conquista la vittoria della maggiore serie dilettantistica, dei playoff di Lega Pro e arriva secondo nel campionato cadetto.

“Come noi nessuno mai”, questo recitava la maglia celebrativa per la promozione in Serie A. Mai niente fu più vero, poiché nessuno riuscì a fare tre promozioni di fila.

Il Parma, Parma e i parmigiani sono questo. Gente che non molla e che appena caduta è capace incredibilmente di rialzarsi come se niente fosse.

Con le fatiche del caso, certo, ma sempre pronti a farlo con il sorriso sulle labbra e lo spirito combattivo che ci hanno distinto in questi 106 anni di storia.

Il Parma è la sua gente, non è Ghirardi, non è Tanzi, né Taci e nemmeno Manenti. Parma la sono i Boys, la è il Tardini, la è la gente che lo riempie e lo coccola 20 volte all’anno.

Parma ha fatto parte delle 7 sorelle vincendo tanto a livello europeo e nazionale, è caduto due volte e ha saputo rialzarsi altrettante.

Oggi, a 106 anni dalla nostra nascita ed a quasi 5 anni da quel giorno di marzo in cui fu ufficializzato il nostro fallimento, siamo lì a giocarci gli ultimi posti per l’Europa.

Non abbiamo voglia di fermarci e nemmeno di tirare i remi in barca, non lo abbiamo mai fatto e certamente non inizieremo oggi.

Perché alla fine è un discorso semplice, “COME NOI NESSUNO MAI”.

Parma
Credit: parmacalcio1913.com