Non si capisce bene ancora se, come molti pensano, l’arrivo di Emil Roback sia garanzia che il Milan e Ibrahimovic proseguano ancora per un anno. Una trattativa non semplice e con tempi strettissimi (il Milan il 7 deve giocare il preliminare per accedere all’Europa League) che ora come ora sta allungandosi un po’ troppo (qui tutte le fasi della telenovela). Non è solo questione di Ibra o non Ibra. Pioli necessita di iniziare a lavorare con lui il prima possibile per proseguire quel percorso di miglioramento che il post lockdown ha fatto vedere.
L’arrivo di un eventuale sostituto (si parla di Correa o Jovic) cambierebbe e non di poco il sistema di gioco del Diavolo.
In tutto questo rincorrersi di voci (fra cui, di mezzo un flirt con Diletta Leotta accennato), i dirigenti del Milan hanno preso una garanzia. Nel senso che il garante è proprio lui Zlatan Ibrahimovic. Di chi parliamo? Di Emil Roback, classe 2003, svedese.
Chi è Emil Roback: 17 anni
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ToggleA vederlo in fotografia, sembra più un carioca che uno svedese. Baffetti, capelli corti, ricciolo e di carnagione sudamericana. Emil Roback è un attaccante di nazionalità svedese ed ex giocatore dell’Hammarby. Parliamo quindi di un 17 enne. Infatti l’ipotesi, in questo momento, è di farlo crescere in Primavera per poi aggregarlo più avanti. Anche se, per ora, lavorerà con la prima squadra.
A indicarlo, come acquisto valido, è stato Zlatan Ibrahimovic (la cui quota parziale nell’Hammarby è del 23%), che probabilmente vede in lui un futuro da campione.
Nato il 3 maggio del 2003, alto 1.86, ambidestro, ruolo prevalente punta centrale.
E non è stato solo Ibrahimovic a vederci lungo, se mai sarà per questo gioiellino. Infatti pochi giorni prima dell’annuncio del Milan, l’Arsenal del direttore Edu aveva offerto al ragazzino il soggiorno nel centro di allenamento dei Gunners.
E perfino, il Bayern Monaco (fresco campione europeo) aveva pensato a un’avance nei confronti del ragazzino. Solo che il Milan, e Ibrahimovic sono stati più rapidi e hanno chiuso a 1,5 milioni di euro.
Emil Roback: caratteristiche tecniche e statistiche
Parlare di statistiche per un 17enne non è affatto semplice. Anche perché il giovincello non è mai stato titolare all’Hammarby club che deteneva il cartellino. Tuttavia lo stesso Emil ha giocato in Under 16 e Under 17 della nazionale nordica e qualche appunto si può già abbozzare.
Come riporta il sito di Sky, è un giocatore rapido e celere. Potente fisico, capace di creare problemi nel contrasto con i difensori, e allo stesso momento di difendere la palla e creare spazi per i compagni. In parte è un tipico “9” italiano, in parte è più caratteristicamente inglese. Quello che una volta si diceva centravanti di sfondamento.
I suoi movimenti veloci, fanno in modo che sia difficile da marcare in campo aperto e altrettanto sia proficuo sotto porta. Non è così cecchino, per ora, ma spesso fa goal negli ultimi 16 metri. La tecnica aerea e di dribbling è buona e il piede con cui calcia preferibilmente è il destro.
Il suo allenatore svedese, Roger Franzen, parla di un giovane con corsa naturale e dalla caratteristiche di bomber puro. A tal punto che in 18 minuti ha messo a segno 3 reti contro la Norvegia di pari categoria. Era il 7 agosto 2019 e finì 3-2 per gli svedesi.
Fra le statistiche su di lui, abbiamo con la Nazionale Under 16 appunto 3 reti in 3 partite giocate.
Mentre nell’attuale Under17 rileviamo un goal in 2 partite giocate.
L’esordio fra i maggiorenni si è registrato quest’anno contro il Gotenborg il 25 giugno 2020.
Emil Roback: Thierry Henry
Centravanti all Ibra (così spera il Milan), ma lui, di suo pensa sempre al campione Thierry Henry, di cui guarda video e materiale sul web. E’ la seconda punta, storica dell’Arsenal di Wenger, ha infiammare la voglia di calcio del ragazzino. E a proposito del francese, proprio la velocità e lo scatto l’hanno sempre caratterizzato.
Il Milan con questo colpo, che per caratteristiche di mercati, si avvicina a Kalulu, conferma la volontà di ringiovanimento della rosa, la sperimentazione e la filosofia di far crescere i giovani e poi a fare plusvalenze o trovarsi campioni in casa. Vedremo, se il suo protettore-Ibra, ha già l’occhio da scounting-manager…